“Non c’è pace tra gli ulivi”. Financial Times “Un atto sfacciato di pirateria” che delegittima la causa israeliana.
Wall Street Journal “Le azioni di Israele nell’ abbordare la flottiglia di navi dirette alla Striscia di Gaza si sono trasformate in un fiasco che danneggia ulteriormente la lacera reputazione internazionale dello Stato ebraico”.
Non sono articoli di oggi ma del 2010, all’indomani del raid israeliano contro la Freedom Flotilla, nel quale furono uccise 10 persone a bordo di una delle navi partite da Cipro.
Parteciparono 610 persone all’avventura organizzata da Free Gaza Movement fra cui 44 tra parlamentari e politici. Eterno ritorno dell’uguale. (Tratto dalla rivista Domino, questo mese in edicola).
E noi – brava gente – dove eravamo nel 2010?
Negli USA al potere c’erano i Democratici, presidente Barack Obama (premio Nobel per la pace – Sic!).
In Italia il governo tecnico di Mario Monti con il PD e altri partiti.
Dov’erano tutti gli scioperanti e i manifestanti dei giorni scorsi?
Ed io dove ero e cosa ho fatto quel giorno?
Evaporata 
Delirio (lavoro) casa se estate al mare.
Lo ricordavano qualche giorno fa in TV. Letto alcuni articoli di oggi
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Io ero a portare via dalla Palestina due bambini a cui i coloni avevano preso la casa e ucciso la famiglia. Nipoti di mio marito.
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Quindi tu eri dentro i fatti.
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Avendo il marito palestinese, più di una volta ci sono stata dentro.
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Perciò sai bene a cosa servono tutte le mobilitazioni popolari di questi ultimi tempi.
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Certo. Bisogna farsi sentire, sempre.
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Purtroppo io vedo una triste propensione a cavalcare l’onda, ma appena questa si affloscia spariscono tutti, e non mi riferisco solo alla tragedia palestinese. Che poi il dramma del popolo palestinese nasce da molto lontano e di questo nessuno parla mai.
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Nessuno ne parla mai per ignoranza storica. Per il resto, non so cosa rispondere, ma certo è che, se ci togliamo anche il diritto di farci sentire, e vale per tutto, abbiamo fallito. Credo che la maggior parte di coloro che stanno protestando per la Palestina, in un certo modo vogliono far capire il dissenso a questo governo. Perché è chiaro che la causa palestinese non si risolve così.
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sconcertante, non me ne ricordavo. Speriamo non sia di cattivo auspicio.
ml
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Nessuno ricorda questi fatti perché i media non ne avevano parlato, sarebbe successo uguale adesso perché il popolo non guarda al di là dello schermo di tv e media.
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Abbiamo la memoria corta, per questo scriviamo i libri. Che poi bruciamo, ovvio…
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Oppure tentiamo di modificare la storia.
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Ulteriore testimonianza che la storia non comincia col 7 ottobre e non ci finirà di certo: al peggio non c’è mai fine.
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Ulteriore stestimonianza anche del fatto che l’opinione pubblica si muove a comanda, sollecitata dai media, e nessuno conosce la verità, perché la verità è ormai perduta.
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