qualche pezzo di me

Tagliando di giugno

Tra poco vado al Centro psico sociale per fare il tagliado dalla psichiatra che mi segue da anni.

Non  ne ho voglia, ma ci devo andare.

Non ne ho voglia perché so già che è sempre la solita solfa: “Buongiorno dottoressa” – “Ciao, come stai?” – “Solito: più bassi che alti, ma sono ancora qui”. – “Bene, allora ti prescrivo le medicine, e ti scrivo il prossimo appuntanto”. – “Va bene, grazie”.

“Avanti un altro!”.

33 pensieri riguardo “Tagliando di giugno

  1. Io ho tagliato con lo psichiatra del centro psico sociale, perché faceva come hai descritto tu, un lavoro praticamente impiegatizio.
    Ho iniziato con un nuovo psichiatra (tra l’altro più costosetto e non convenzionato) ma ho smesso perché … beh, parecchi perché. Ma se avessi trovato utile avrei continuato. Evidentemente mancava anche il feeling.

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      1. Oltre che parlare si desidera essere ascoltati, che è diverso. Ma il mio probela è profondo perché soffro anche di turbe del sonno fin dall’infanzia e la strada più semplice è ricorrere agl psicofarmaci.

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