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Tu sei una donna speciale #uomini

Nei miei libri ho scritto riguardo diverse tipologie di uomini conosciuti dopo il divorzio: il nidificatore, il guastatore e l’amico di tutte, lasciando fuori dai libri un “articolo del campionario umano” di cui già parlai dopo averlo incontrato, il tipo che: “Tu sei una donna speciale e devo assolutamente conoscerti” .

Quando arriva questa affermazione da un uomo con il quale ho scambiato sì e no qualche messaggio e due dialoghi abbastanza interessanti, la mia cute si erge come il pelo del gatto quando fa la gobba.

A parte il fatto che so benissimo di essere davvero una persona speciale, mi viene voglia di chiedere: “Speciale perché? Per il rapporto qualità prezzo, per l’annata, per l’invecchiamento in botti di rovere, perché faccio le gare di rutti, perché mangio un chilo di gelato prima di andare a dormire, o perché ho i muscoli pettorali al posto delle tette?”

Faccio fatica a crederci, ma è sempre la solita storia: ci sono in giro morti di fame che macinano chilometri in auto con la speranza di una scopata muffa!

Ecco dunque un’altra categoria che opera secondo un cliché predefinito, quello appunto del “tu sei una donna speciale”. L’età va da trenta a sessant’anni, di ceto sociale variabile, non necessariamente elevato, ma il livello culturale quasi sempre è medio alto.

Qualche anno fa ho incrociato, tramite uno dei soliti social network, un giornalista/scrittore abbastanza conosciuto tra gli addetti ai lavori.

Un professionista rinomato, vincitore di premi letterari, firma quasi abituale di quotidiani nazionali di primaria importanza.

Sta di fatto che questo simpatico, interessante, affascinante, intelligente uomo di mezza età pieno di esperienze amorose (corredato di ex mogli, amanti, divorzi e figli), mi chiede di incontrarci per conoscerci e m’invita a cena in un ristorante scelto da me, vicino al mio paese: io non faccio un metro per nessuno quando si tratta di incontri al semibuio.

L’interesse era reciproco: lui aveva dichiarato di volermi conoscere perché sono una donna speciale, io ero stuzzicata da lui per una eventuale amicizia, ma soprattutto perché speravo potesse avvicinarmi a un ambiente culturale e letterario piuttosto elevato.

Il tempo della cena fu gradevole, si parlò amabilmente di tanti argomenti di comune interesse passando poi all’inevitabile incursione nella sfera privata.

Le dichiarazioni di prammatica da entrambe le parti non mancarono: “sai ho avuto parecchie esperienze ed ora non mi va più di perdere tempo in relazioni insulse ma, se capita la persona giusta, sono aperta/o a tutto”.

In più la sua esclusiva asserzione: “In ogni caso tu sei davvero una donna speciale e l’incontro di questa sera ha confermato appieno la mia sensazione primaria per la quale ho voluto conoscerti personalmente. Non sono abituato a incontri di questo genere ma con te è diverso. Non fraintendermi, per il momento sono attratto solo dal punto di vista umano: poiché è raro trovare persone come te, mi piacerebbe avviare una frequentazione amichevole per uno scambio di interessi ed esperienze comuni”.

La confortevole sera estiva ci invogliò, dopo la lunga e piacevole cena,  a fare una passeggiata verso la collina per ammirare le stelle portando avanti il nostro interessante “parlare”.

Chiacchiere fitte e cariche di affiatamento tra noi, proprio una bella scelta quella di incontrarci, convenimmo entrambi.

“Ci fermiamo un attimo a guardare questo splendido cielo?” Chiese lui.

“Certamente, questo è il mio spettacolo preferito quando sto sul balcone di casa”.

“A me invece capita raramente, abitando in città si ammirano solo i lampioni…posso dirti una cosa?”

“Sono tutta orecchie”.

“Mi è venuta voglia di abbracciarti, di stringerti a me, questa incantevole atmosfera mi ha stregato, ci sediamo un momento sull’erba?”

“No”.

“No?”

“No”.

“E…come mai, non ti va?”

“Non ne ho voglia”.

“ NO?”

“No!”

“Ah…e…che cosa vuoi fare?”

“Penso sia ora di andare a casa.”

“Magnifico! Andiamo a casa tua per ammirare la volta celeste dal balcone?”

“Non esattamente: IO vado a casa mia da sola, TU torni ai fatti tuoi, e mi raccomando vai adagio e mandami un messaggio quando arrivi a destinazione”.

“A…bé, allora ci salutiamo qui…così…”

“Sì, grazie per la splendida serata, chiamami quando vuoi”.

“Sì certo, grazie anche a te, buonanotte…”

“Buon viaggio”.

Così mi congedai da quell’uomo dai modi gentili che, sempre gentilmente, mi propose “uno scambio sessuale” con precisione oraria proprio come qualunque italiano medio senza arte né parte avrebbe fatto, forse con meno eleganza, ma con lo stesso fine.

Inutile dire che il cortese e disinteressato scrittore si dileguò senza più dare il minimo cenno della propria esistenza.

Non mi aspettavo di più, quindi non rimasi delusa. In ogni caso valse la pena di tentare una conoscenza che avrebbe comunque potuto sfociare in uno scambio mentale interessante per entrambi. Ma, per lui, il mio “essere speciale” forse era troppo fulgido e si sarebbe “accontentato” di una semplice scopata sotto le stelle.

Stento, in ogni caso, a capire il motivo per cui uno che non ha bisogno di andare in giro per raccattare un rapporto sessuale occasionale spenda tempo, costi di viaggio e cena per due in un discreto ristorante, usando questi tristi espedienti.

Allora è meglio trombasi una bella professionista del sesso, non necessariamente di strada, che alla fine viene a costare uguale e dà la certezza del risultato.

Forse, secondo lui, è disdicevole andare a puttane, oppure teme di prendere delle malattie (ma esiste il sesso protetto e le malattie si possono prendere anche dalla perpetua del prevosto), oppure è stimolato dall’idea di far cadere nelle proprie braccia una donna ritenuta “mentalmente interessante”?

Boh, non saprei. Però mi sembra di cattivo gusto e un’insulsa perdita di tempo nascondere, dietro lusinghe facilmente decifrabili, il misero desiderio di strappare un rapporto sessuale quasi certamente di pessima qualità.

 PACE E BENE A TUTTI/E

44 pensieri riguardo “Tu sei una donna speciale #uomini

  1. Tutto questo per strappare un paio di minuti di piacere intenso. Bah, francamente lo trovo uno sforzo fisico eccessivo. Mettere in campo tante energie per una s***a. Strano per un maschietto parlare così, vero? Ma non l’ho mai considerato una prima tappa, piuttosto un traguardo eventualmente da raggiungere dopo un reciproco apprezzamento. Questo non significa che giudico male un incontro completo al primo appuntamento, se consenziente. Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Mi è piaciuto molto il tuo stile narrativo sull’argomento

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  2. Io ho un’idea mia dei rapporti fra uomo e donna; è molto lineare e semplice e tanto banale quanto tradizionalista. Se non mi innamoro, se lui non si innamora di me, non si scopa. Punto. E’ strano che le persone parlino tanto di sesso e non parlino praticamente più di amore, tranne che nelle poesie, no? (e anche in certe poesie, si sente che è un amore che non si conosce). Fare questi discorsi, si dice che è tipico delle donne, perché sono più romantiche (e non è vero… io lo sono molto poco); ma quello che intendo dire io, va ben oltre al romanticismo.
    Fare sesso e fare l’amore sono due cose distinte. Eppure il sesso e l’amore dovrebbero essere banalmente l’una una conseguenza dell’altra. Ma pare non si usi. Io dell’amore ne parlo, a costo di sembrare banalmente romantica, infantile, poco spregiudicata e fuori tempo. Fregomene.
    L’Amore è abbastanza complicato da suscitare il mio interesse molto più del sesso, questa è la verità.
    Quando entrambi siamo sicuri che siamo innamorati, allora si fa il passo.
    È difficile, perché se c’è chimica, (e quella deve esserci, altrimenti non si va da nessuna parte) quella cerca di prevalere e già questo è un buon segno; ma non mi basta più. E ho imparato a distinguere.
    Così mi sono levata di torno le amenità, le zavorre e le banalità degli approcci finalizzati solo al sesso. Sono arrivata al punto da pensare che fare sesso tanto per fare sesso è la cosa più triste e svilente che io possa fare nei confronti di me stessa, visto che mi precludo la possibilità di vivere ben altro!
    Ci sono arrivata quando per la prima volta ho fatto l’amore con la persona che amo; prima non lo sapevo che poteva essere così. E’ un altro mondo e mi sono ripromessa che mai nella vita avrei accettato niente di meno che questo.
    Non sono sempre stata così, ovviamente, ed è per questo che ora ragiono così, a dimostrazione che le esperienze servono, per avere un termine di paragone, quindi bando ai bigottismi e alle minchiate da finte brave ragazze.
    La visione del mondo di uomini e donne è diversa quando si parla di sesso, ma è la stessa quando si parla di sentimenti, seppure la si vive ognuno a modo suo.
    Si può capire che un uomo vada in cerca di una scopata; ma come per le donne, anche un uomo che vuole solo scopare, se non si innamora veramente, farà molte scopate e si perderà il meglio. Solo che la maggior parte non lo sanno.
    Per questo mi fa tristezza la gente (uomini e donne), che vogliono solo scopare. Potrebbero cercare qualcosa di molto, molto più appagante; ma questo implica prendersi delle responsabilità e siamo nell’era della deresponsabilizzazione, no? Piuttosto si accontentano e scopano col primo o con la prima disponibile; mi sa che è un segno dell’involuzione anche questo. Capisco perfettamente che cosa intendi dire. E hai fatto benissimo a mandarlo a casa!

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  3. Avevo scritto un articolo a proposito di questo.
    Avevo un amico pace all’anima sua che è morto giovane che sosteneva la tua tesi.
    Andava a puttane per i motivi detti da te.
    In realtà quando capitava aveva tranquillamente anche le sue avventure.
    Era simpaticissimo e un battutista notevole non come me chiaramente .
    Alla fine era diventato l’amante di una donna sposata che chiaramente non portava al ristorante e da nessuna parte solo a letto sentendo le sue confidenze.
    Tutti siamo speciali qualcuno di più.

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  4. —eh si è sempre la solita storia pur di raggiungere il loro unico scopo di ogni se ne inventano, poi più hanno una certa età e peggio è, sono ancora più smaniosi di un giovane che potrebbe anche essere più comprensibile, mah un mondo per il quale da nessuna parte vi è più remissione!!! Buon proseguimento di giornata carissima Nadia 🌹

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  5. Eeeeh… che dire… te l’hanno mai detto che sei una donna speciale ? 😀

    A parte il fatto che se qualcuno mi dicesse “sei speciale” oggi come oggi non saprei se offendermi o altro: l’accezione di questo termine nel linguaggio moderno è più negativa che positiva. Il “politically correct” se ne è appropriato, quindi ad esempio quelli che prima si chiamavano “handicappati” oggi sono “ragazzi speciali”, per dirne una.

    Non sono donna, quindi parlo per ipotesi ma credo che l’ unico aspetto positivo di un’ esperienza come quella che descrivi sia composto da due fattori: uno psicologico (“beh, evidentemente il mio aspetto è abbastanza gradevole da far sbilanciare un uomo”) ed uno di ordine strettamente pratico (la cena a scrocco). D’ altronde, credo che tu non abbia bisogno ne’ di conferme ne’ di pasti gratis quindi il problema non si pone.

    Come ormai sanno pure i sassi, le mie esperienze sentimentali degne di menzione sono solo due (e la seconda è tuttora in corso). La prima volta non ho mosso un dito, ha fatto tutto lei: quattro anni non dico buttati, ma avrei potuto viverli meglio (anzi avremmo potuto tutti e due viverli meglio). La seconda invece mi sono impegnato al massimo, perchè meritava il massimo, ed eccoci qui. Ogni altra cosa prima o durante è stata roba da niente e mai, dico mai, ho lasciato intendere o promesso o lusingato o altro. Anzi. Purtroppo (o per fortuna a seconda di come la vedi) io sono io: se e quando scatta quel processo chimico che accende il desiderio fra due persone non perdo tempo a descrivere le costellazioni o a rimirare le margherite discettando dei massimi sistemi. L’ espressione non è esattamente “Aò, che vòi scopà” ? ma siamo lì. Credo sia più apprezzabile, ed anche più facilmente rifiutabile, se del caso.

    A mignotte non ci sono mai andato, per quanto io apprezzi l’ iniziativa imprenditoriale e sia fermamente convinto che il lavoro vada pagato, non me la sento proprio di andare ad aumentare il numero dei clienti dello specifico “business”. Sono convinto che le prostitute provino il vero schifo verso chi bussa alla loro porta e credo anche che siano costrette a fare uno sforzo sovrumano per fare almeno finta di non mostrarlo. Ecco, non avendomi fatto nulla di male, non vedo un motivo per far fare loro tutta questa fatica. Secondo me non esiste “tariffa” accettabile per questo.

    Come nota finale, credo di aver ormai precocemente raggiunto la “pace dei sensi”: non che sia mai stato un satiro, ma adesso come adesso le mie pulsioni in quel senso sono minime. E poi, come avesti modo di osservare tu una volta, sono “troppo sposato” 🙂

    Tutto ciò per dire che puoi stare tranquilla: nel caso mai tu ed io ci dovessimo incontrare le opzioni che potresti aspettarti sono solo due: magnamo, bevemo (io poco) e filosofeggiamo, oppure magnamo, bevemo (io poco), filosofeggiamo (poco) e poi arriva il “che vòi scopà” ? Ma mai e poi mai mi sentirai pronunciare cose tipo: “tu sei una donna speciale” o altre amenità del genere. 😀

    Azz… volevo scrivere un commento, praticamente ho fatto un post. Vabbè, sò speciale.

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    1. Va benissimo il post perché hai descritto la tua esperienza.
      Spero si sia capito che non intendo generalizzare con questo articolo, ma solamente descrivere un certo tipo di maschio.
      Poi nessuno è contro nessuno, conosco donne che si comportano in modo deplorevole quindi non è questione di sesso, ma soltanto di varia umanità.

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  6. Stavolta pur avendo l’account del blog, scrivo a carattere personale. Sono la parte femminile del Mondo Positivo. Elettrona (il polo negativo dell’atomo)
    Confermo l’esistenza di questi falsi gentiluomini che si fingono interessanti e fanno bei discorsi. Non mi sono capitati personaggi famosi, ma gente “di cultura” sì! Passare le ore a parlare di musica, di informatica, libri, o anche qualcosa di più impegnato poi “posso darti un abbraccio” o “posso darti un bacio” o, PEGGIO, essendo priva della vista se ne partono col “vorrei che mi toccassi per sentire come sono fatto”. Là proprio mi sale il crimine, esattamente come mi sale quando nei libri e film questo tipo di cliché del cieco/la cieca che tocca la persona di sesso opposto, viene portato avanti come approccio romantico. No invece, è una roba disagevole. Perché a chi mi dice “toccami” rispondo sempre “già il fatto che me lo chiedi mi fa capire di non averne bisogno. Ti sei già mostrato per come sei”.
    Tant’è vero che ho pensato la stessa cosa di Alex, “gifter”, il polo positivo dell’atomo. Quello con cui condivido questo account qui e il blog del Mondo Positivo… Ecco, appunto. Anche lui all’inizio complimenti, “sei speciale” “sei in gamba” ecc… Solo che quando lo mandai affan… Insomma lì, stroncò tutto sul nascere dicendomi “guarda sono gay e felicemente maritato non ho la minima intenzione di chiedertela” e con l’ironia pungente a cui poi mi sono abituata ha aggiunto, “anche se me la mostrassi non saprei cosa farmene. Grazie”.
    Non posso parlare per lui ma da quanto mi racconta, anche nell’ambiente gay ci sono i “provoloni” ma si nascondono meno. Sono meno ipocriti e se vogliono sesso, quello chiedono. Senza sotterfugi della “galanteria”. Poi, ognuno è fatto a sé, ovvio, ma evidentemente il sesso maschile è fatto così. Come la canzone di Mia Martini “gli uomini non cambiano”. Elettrona senza Gifter

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    1. Eh no. Io non sono ‘FATTO COSÌ’. “Il sesso maschile è fatto così” suona di frustrata in cerca di sfogo, e sono sicuro tu non lo sia.

      Se vuoi ti posso portare testimonianze dell’inverso, donne in cerca di vibratori in carne e ossa, che hanno usato come pretesto la mia passione per la musica. Salvo poi prendermi del ‘frocio’ perché non ci sono andato a letto insieme, tanto per citarne una.
      Nonostante l’amarezza, mai mi permetterei di dire che “il sesso femminile è fatto così”.

      Per favore, smettiamola di alimentare la campagna “noi contro voi”.

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      1. Non abbiamo bisogno di analisi psicologiche nella conversazione di un blog; si stanno solo condividendo le proprie esperienze personali a partire da quello che una blogger ha scritto di sé. E poi siccome quello a cui stai rispondendo è l’account gestito anche da un uomo gay, almeno il buon gusto di evitare la f-word ce lo potevi anche avere – “rammollito” come concetto bastava e si capiva il significato. Frustrazione? La frustrazione c’è nel momento in cui si nota di continuo che in tante persone -qualunque sia il genere- vivono la stessa identica esperienza perciò ne siamo tutti frustrati e stanchi. La verità è che si confonde la libertà sessuale, col considerare il sesso come qualcosa di dovuto.
        Invece la vera libertà sessuale è qualcosa di molto più complicato e include anche la volontà di NON, avere rapporti sessuali. Di decidere con chi e quando, e anche di NON farlo proprio.

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      2. Tengo solo a precisare che la “f-word” (wow…) è esattamente quella che hanno rivolto a me e come tale la scrivo. Non sono omofobo (e due che mi tiri addosso gratuitamente, chapeau).
        Per il resto non faccio analisi a nessuno, era solo una constatazione alla quale (pur dopo 2000 bellissime parole) non hai saputo rispondere. E nemmeno hai chiesto scusa per avermi offeso. Gnegnegne.
        Ohi, scherzavo, mica me la prendo…

        Scusa Evaporata, ora smetto di intasarti il post, giuro.

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      1. Ci sono uomini etero, uomini gay, donne e probabilmente qualunque altra persona di altri gruppi che si comportano così…
        Urlare “Io non sono così!!!!!” non basta.
        Bisogna prendere atto della situazione e contribuire nel nostro piccolo per cambiare questa cultura perché le persone “così” rovinano tutti.
        Noi ci sentiamo offesi, disgustati, da chiunque abbia tali comportamenti ma se qualcuno dice o scrive “i gay sono così” “le donne sono così” “gli uomini sono così” generalizzando, prima di reagire indignati perché giustamente ci dissociamo dagli atteggiamenti sgradevoli, ci poniamo la domanda: che tipo di esperienza ha avuto quella persona? Come posso fare, con chi mi sta intorno, per evitare che si comporti in un certo modo o subisca esperienze negative con altri?

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      2. Come ho già scritto altrove, questo articolo non vuole generalizzare ovviamente. Io ho avuto una vita piuttosto movimentata, ho incontrato tante persone anche per il lavoro che facevo (ero segretaria di direzione in una radio privata), pertanto ho trovato il bello e il brutto un po’ dappertutto.

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  7. Sai perché quell’approccio? Perché evidentemente molto spesso funziona. Non con te, è chiaro, né con altre, sicuro. Ma hai idea di quante donne dicono di sì? Ecco spiegato perché quel comportamento, per una che ha detto di no chissà con quante avrà funzionato…

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      1. certo le lusinghe da parte dei personaggi famosi sono come la carta moschicida.
        Per donne, per uomini, per chiunque
        E se su 100 persone, 90 gli dicono di sì, gli arriva in automatico la reazione scandalizzata quando una gli dice di no. E allora diventa lei la persona preziosa, non quell’altro che è stato inopportuno; poi mettici che se hanno soldi a profusione, credono di comprarsi tutto. E come il discorso di prima – anche portarsi a letto un altro essere umano, diventa qualcosa di dovuto; peccato che, la libertà sessuale, è altra cosa.

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      2. Di stro… brutte persone è pieno il mondo, purtroppo. Detto ciò, che non deve valere MAI come scusa, l’arroganza di chi “pretende” è da combattere SEMPRE.
        In questo caso è palese che lui fosse convinto di aver fatto centro con le sue lusinghe e trovarsi di fronte a un ‘no’ lo ha colpito nel… basso ventre. Più sono arroganti, più fa male.

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      3. E non è così solo nell’approccio sessuale ma anche nella quotidianità di chi coltiva le proprie passioni in rete. A noi due blogger “da poco”, capita di avere ogni tanto “colleghi” a domandarci “interviste”; noi diciamo loro di sì all’inizio, loro ci mandano le domande e noi DOPO, rispondiamo di conseguenza e per adesso in tre anni e mezzo non ne abbiamo accettata neanche una, di fatto, perché…
        Il caso più eclatante indirizzava l’intervista solo sulle nostre condizioni fisiche e sensoriali, abbiamo letto le domande per poi mandarlo -educatamente- al diavolo e lui ha giocato a farci un mezzo ricatto: “ma voi avete poche visite, io potrei darvi la celebrità. Preferite essere niente come ora, o diventare virali?”, s’è scocciato del nostro “no” poiché s’aspettava la donna non vedente e l’uomo gay HIV positivo disposti a vendere le reciproche condizioni al classico storyteller della domenica abituato alle storie strappalacrime.
        Essendo blogger che scrivono principalmente racconti inventati, non ci sarebbe costato molto costruire un racconto di sana pianta, col gay HIV positivo e la non vedente che si accorgono di amarsi e alla fine si sposano pure, con tanto di frasi da cliché tipo lui a dire “tu sei la mia medicina” e lei “tu sei i miei occhi, la mia luce”… Ma non siamo fatti per questo; non amiamo venderci; se mai dovessimo accettare di scrivere una roba del genere sarebbe solo per FARE IL VERSO a suddetti stereotipi e storie melense tutt’altro che realistiche. E alla proposta “potreste diventare virali” il polo positivo ha risposto “basto io col mio virus, grazie”.
        Meglio pochi visitatori ma buoni. Meglio dirci “fate schifo” per quello che scriviamo e non per come siamo. [Elettrona e Gifter]
        E i “ricattatori” di visibilità, vadano dove devono andare: in cerca di qualcun altro.

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      4. Molto in piccolo ho avuto esperienze di interviste simili in radio, ne ricordo volentieri una a due rappresentanti di AGedO, una delle più belle mai fatte in vita mia con un ragazzo gay e sua madre che ci hanno fatto piegare dalle risate. È questione di avere il giusto approccio e una curiosità “sana”, senza volerci lucrare (sesso, visibilità o soldi che siano).

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