Seguendo i social network scopro migliaia di blog ben scritti, ben strutturati, che trattano argomenti più disparati. Nelle scorse stagioni s’è affermata la tendenza fashion e food blogger, moda e cucina per dirlo come piace a me.
Gente particolarmente ispirata (da chi non si sa, speriamo almeno dal buon gusto soprattutto per il palato) che proclama, con la sicurezza di Mosè sceso dal monte Sinai con le tavole della Legge, i precetti fondamentali del vestire e del mangiare. Qualcuno emerge e ottiene successo, quelli di cucina soprattutto se supportati da programmi tv, mentre la maggior parte vaga nel limbo in attesa che qualcuno o qualcosa dia loro visibilità planetaria.
Sorvolo sui siti di gossip, poiché sono nati quasi contemporaneamente alla nascita del blog come forma di comunicazione e hanno sfondato tutto, anche le palle.
Attualmente tirano parecchio quelli che trattano proprio l’argomento della scrittura, come diventare scrittori e come gestisce bene un blog.
Leggo post che, in mille puntate, dipanano capo per capo, cavillo per cavillo, l’intricata matassa della smisurata e insidiosa industria libraria.
Analizzando, addentrandosi negli anfratti più nascosti, ogni possibile risvolto insospettato dell’impresa.
Contrariamente a quello che sarebbe spontaneo pensare questi portatori di “verbo” sono spesso giovani, a volte giovanissimi. E, proprio qui, spunta dispettosa la prima domanda: “siamo in presenza di menti geniali che hanno iniziato a frequentare l’università nella primissima infanzia; quindi raccolto un bagaglio culturale, esistenziale, naturale, talmente carico di perspicacia da riuscire a spandere sapere con generosa e gratuita benevolenza?”
In caso affermativo: come mai proprio loro, per primi, non sono sfondati da fama e trionfi ma li demandano a speranzosi lettori nonché aspiranti scrittori di successo?
E, infine, se tutti sono così ben preparati e distribuiscono con munificenza imbeccate e consigli ad altrettanti tutti, perché io che leggo tutti sono sempre la solita ciofeca e e quasi tutti siamo così immersi nella “melma” socioculturalumana?

C’è tutto sul blog. Dalla vendita di immobili, attraverso abiti, gioielli e un lungo ecc. Piuttosto sembra un mercato persiano. Per quanto riguarda le ricette, se trovassi un gran numero di ottimi blog, soprattutto italiani.
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Sì in Italia c’è l’esplosione dei cuochi anche in televisione.
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Mi collego a questi commenti… una volta c’era chi dava numeri infallibili da giocare al lotto. Mi domandavo come mai non li giocassero loro stessi per diventare ricchissimi
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Perché si arricchivano dando i numeri… 😉
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😆😆😆😆😆
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Mi è venuto in mente che ci sono un sacco di persone che offrono i numeri vincenti o i consigli giusti per diventare ricchi e famosi!🤔
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Sì, e vincono solo loro…
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Poco ma sicuro…
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Credo che, come sempre, conti l’intento. Ci sono anche tanti che scrivono con l’intento di sfondare e non per seguire un appello del proprio cuore.
Cucinare è fashion, la fashion è fashion, anche odiare ad caxxum è fashion.
Per quanto riguarda i pischelli che insegnano i trucchi del mestiere… sarà farina del loro sacco? Anche copiare è molto fashion.
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Hai proprio ragione, fashion e influencer sono la tendenza degli ultimi anni…
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😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂👏👏👏👏👏
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E aggiungo che alla fine anche nel mondo virtuale la culinaria avanza. E son tutti… ispirati ma spesso non preparati .🙂
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Le sperimentazioni in ambito culinario sono davvero infinite. E tutti sembrano toccati da improvvisa genialità.
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Ti posso rispondere un po’ con ironia? “La cultura non fa soldi mentre la cucina ne fa molti . Io ho notato una cosa pratica… aprono molti posti per mangiare e chiudono troppe librerie … soprattutto indipendenti … 😟
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Già, che tristezza…
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A Torino fino a 15 anni fa, specie in centro ma non solo, ad ogni grande incrocio di strade c’erano librerie. Ora, anche per il fatto che i libri, li si compra spesso on-line, le librerie chiudono (e’ riuscita a chiudere persino FNAC nella via pedonale piu’ importante di Torino) e sempre piu’ spesso aprono (e chiudono) ristoranti, osterie, e altri locali che vendono solo cibo.
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😞
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