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Una volta si diceva che la pubblicità fosse l’anima del commercio. Attualmente è una grande rottura di scatole, te la ritrovi ovunque, spesso assurda e sgradevole. Prima o poi fagocerà se stessa.
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La pubblicità è diventata più aggressiva e sorprendente perché siamo affogati, di pubblicità. Uno spot dai canoni classici e convenzionali viene risucchiato immediatamente nel gorgo di tutti gli altri, come un post facebook. Devi urlare, sconvolgere, scandalizzare per farti notare, magari in negativo, ma creando chiacchiera e un attimo di attenzione in più di tutto il resto. Siamo carne da macello, soldi da spillare.
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E ne siamo anche consapevoli. 🤦
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Grazie Nadir, sono onorata di questa tua condivisione e ancora grazie ❤️😘
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Siamo noi a ringraziarti per l’articolo molto interessante e scritto bene. 😀
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Grazie ❤️
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“La pubblicità, nella tua testa serve a farti consumare tutto ciò che non ti servirebbe mai“. (cit.)
E questo veniva affermato da un noto filosofo italiano già nel 1978. (Nel prossimo commento linko il video che svela l’identità dell’illuminato personaggio, quindi dovrai tirarlo fuori dalla coda di moderazione 😉 ).
Per come la vedo io, nel corso dei decenni la pubblicità è passata dall’essere letteralmente “pubblicità” (vale a dire strumento per far conoscere al pubblico un prodotto) all’essere “istigazione all’acquisto“. In modo più o meno corretto, solo una gara a chi ha alle spalle l’agenzia migliore, non il miglioro prodotto. In altre parole, un “business sul business”.
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Il noto filosofo italiano 😀
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Ormai funziona così.
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Ringrazio a te per la condivisione! Ho lasciato un messaggio alla nostra cara Giusy. 🙏🏼🤗🍁
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Grazie Frida 🐺😘
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