l'osservatorio di evaporata · Scrittura

Domanda

A coloro che stanno leggendo questo post: “chi usa intelligenza artificiale per scrivere i proprio articoli sul blog oppure poesie, oppure racconti, oppure testi da pubblicare?”

Sì, sto chiedendo a te.

84 pensieri riguardo “Domanda

  1. Premesso che no, non l’ho mai fatto e non credo lo farò mai (che gusto c’è?) ammetto che se avessi avuto a disposizione questo strumento ai tempi delle scuole probabilmente ci avrei dato giù come un fabbro. 😉

    Ne consegue che la mia opinione su chi la usa oggi (se lo fa “di nascosto” e spacciando i risultati per propri) è molto caustica: un ragazzino pigro che cerca la scorciatoia più facile per sbrigarsi a fare i compiti e dedicarsi ad altro. Esattamente come facevo io a scuola 😀

    Aneddoto esemplificativo: la mia gloriosa e mai abbastanza ringraziata Maestra delle elementari, dalla terza in avanti ci dava fra i vari compiti a casa quello di coniugare due o tre verbi per iscritto. Tutti i modi, tutti i tempi, tutte le persone: ordinati in colonne. Un brutto giorno, per sbrigarmi, nei tempi composti ebbi la pessima idea di usare le “virgolette”, quindi scrivevo il participio passato solo alla prima persona singolare e poi nelle altre cinque lo ripetevo sotto con le virgolette. Facile indovinare che per il giorno dopo dovetti riscrivere per esteso i due verbi di prima PIU’ i due del giorno.

    Se oggi non sbaglio un congiuntivo, credo di doverlo proprio alla testa di una Maestra che mi impedì in tutti i modi usare scorciatoie con le quali facevo prima, ma non andavo lontano.

    Ogni strumento è utile e vantaggioso, se usato “cum grano salis” e l’intelligenza artificiale non fa eccezione: ha solo un problema, cioè la tendenza a sostituirsi al nostro cervello. Finchè la teniamo sotto controllo va bene, l’importante è che non finisca per controllare noi.

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    1. Ecco, appunto. Vedo che la pensiamo un po’ tutti (almeno i blogger che sonosco) alla stessa maniera. E mi pare anche ovvio, visto l’evidenza dello stile della nostra scrittura, ognuno è perfettamente riconoscibile.

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  2. Per rispondere alla tua domanda direi decisamente che non utilizzi la AI per il blog è tutta farina del mio sacco con tutti gli errori che ne può comportare. Quando scrivo un post come quelli di oggi ad esempio, impiego diverso tempo per comporlo, tra ricerche, riassunti delle notizie che trovo ed infine scriverlo di mio pugno, 04iprio per il post di oggi ho impiegato tre giorni anche per hè io mio tempo è piuttosto limitato per gli hobby. Fine invece tu ho già detto in un precedente commento, in ufficio è da tanto tempo che utilizziamo la AI soprattutto per la parte grafica che comunque occorre sempre metterci noi le mani perché anche la AI benché se ne dica, non è perfetta come ad esempio nello scontorno delle immi l. Per quanto riguarda me personalmente 8n ufficio, la uso poco poiché io la scrivo la pubblicità e gli dpit sia su carta che su video devono essere sempre brevi manciate di secondi o poche parole essenziali quando scritta mentre invece mi rivolgo a lei per fargli fare un editing in quei casi che devo scrivere una presentazione lunga, ma non credere, anche in questi caso non tutte le sue correzioni le accetto, è troppo ripetitiva e se c’è una cosa che nello scritto non mi piace, è proprio la ripetizione sovente di una parola. La AI va bene come aiuto, alcune volte anche come spunto ma bisogna ricordare che non è perfetta, sbaglia anche lei e per questo occorre sempre l’occhio vigile e la mano dell’uomo. Di tutta l’informatica in genere, conta l’uso che se ne fa.

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  3. Mah, questo è diventato un vero dilemma, perché chiunque ora potrebbe scrivere articoli su articoli e farli spacciare per argomenti propri.
    Io per cercare info di solito ricorro a Wikipedia, perché la reputo più attendibile rispetto ad un AI: se devo citare un’opera, un luogo, una persona, ed ho dei dubbi… Wiki me li dipana.
    Ma Wiki non mi scrive gli articoli, che per fortuna sono ancora in grado di scrivere di mio pugno, con uno stile (se si può dire) che mantengo da oltre 10 anni, da quando ho aperto il blog.

    Disegni: qualche volta. Perché per es. mi serviva “una donna avvenente che guida il trattore in campagna” e davvero non trovavo nulla nel web che potesse fare al caso mio.

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  4. Io direi che la sensibilità, l’intento, l’ingegno, l’ispirazione e la volontà umana non può essere sostituita da un algoritmo.
    Al più l’i.a. nella generazione di testi può aiutare a correggere forme e consentire di muoversi attraverso altre angolazioni della parola.
    Quanti di noi hanno utilizzato, prima ora e sempre, della capacità di variare il contenuto di un testo attraverso la possibilità offerta dai sinonimi delle varie parole del vocabolario con le ricerche di google?
    A proposito di innovazione tecnologica, ricordo il mio primo commodore vic 20, poi il 64 (era il 1980), poi il mio primo intel 286, i successivi processori e gli odierni. Tutti strumenti tecnologici creati dalla capacità umana e che ci hanno dato la possibilità di cambiare – credo in meglio – la vita di ognuno di noi.
    Ricordo tutto questo specialmente per i risvolti medico scientifici che hanno beneficiato di queste scoperte.
    In questo ambito -io che c’ho lavorato per oltre 40 anni – conosco benissimo delle potenzialità offerte dalla i.a. da sola o, insieme con l’altra “avventura” chiamata robotica, delle grandi opportunità che daranno nella cura di malattie – in particolare quelle geniche – e negli interventi chirurgici.
    Conseguentemente non ho pregiudizi nei confronti delle nuove tecnologie offerte dalla innovazione scientifica.
    Tornando al nocciolo della domanda, personalmente ho cominciato a scrivere sul web, come li chiamo io, “componimenti e articoli personali” quasi 20 anni fa.
    La raccolta di parole (poesie, frasi, citazioni, letture), per lo più di altri, è la mia valvola di sfogo e la mia evasione dalla quotidianità stereotipata e convenzionale. Nelle mie provo a metterci parole di facile lettura, di facile comprensione, colorate da un pò di sentimento, un pò di emozione, un pò di realtà, un pò di fantasia, un pò di passione.
    Considera poi che spesso lascio in letargo (in bozza) miei componimenti, sono circa 200, che sono datati dal 2008/2009 in poi. Io dico che stanno li in attesa del “momento buono”.
    Nei post di attualità o a sfondo politico, invece, ci metto un pò di rabbia, nella considerazione che la gente comune, che è poi quella che “non vota” – i tanti – , decide le sorti politiche e sociali di un paese stanco, frustrato, in declino.

    Tutto qui. Spero sia stata esauriente la risposta al tuo quesito, anche se io non la considero tale ma solamente una personalissima dissertazione. Ovviamente mi aspetto una replica della “stessa misura”
    🙂 🙂 🙂
    Cordialmente ti saluto confermando e ribadendo che questo messaggio è stato generato da “ciappet GPT”

    Max

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    1. 😂 Ciao Max, mi piace ciappet gpt, generato dalla tua mente. Tutto ciò che affermi non fa una grinza. Infatti la mia domanda è per capire se qualcuno riesce a produrre qualcosa di totalmente artificiale. Come ho già scritto qui e anche altrove, importante è usare i mezzi che la tecnologia propone quotidianamente e non farci usare sostituendola al nostro cervello.

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  5. All’inizio wp mi ha dato la possibilità di creare, immagini tramite intelligenza artificiale, per le mie poesie. In principio la cosa mi ha entusiasmato. Ma guardando in seguito quelle immagini le ho sentite decisamente false, artificiose, per non dire inguardabili. Allora ho deciso di tornare alla vecchia galleria di foto gratis di wp. La trovo più edificante. Dal momento che sono io a cercarle e a sceglierle, a differenza di quelle precucinate dell’intelligenza artificiale.
    Per quanto riguarda invece la scrittura trovo che sia del tutto improponibile. E mi meraviglia che se ne discuta pure: non si tratta di creare nuovi modelli per il mercato, bensì di qualcosa che non si può definire e che però coinvolge l’individuo nella sua totalità. Cosa che una macchina non può capire e nemmeno riprodurre. Sempre che non riesca ad acquisire una invidualità che le permetta di essere parte di quella magmatica effervescenza che definiamo vita.
    Grazie

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    1. Sono d’accordo. WP, oltre a offrirti — come una caramella, e poi un’altra ancora — l’opzione di generare un’immagine AI basata su ciò che hai scritto, alla fine ti sorprende: è a pagamento. Con me non ha funzionato. Non era in sintonia con il pensiero che avevo in mente per accompagnare il testo. Perciò non lo uso.

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      1. Nemmeno con me ha funzionato: alla fine della terza creazione gratuita, quando mi ha suggerito che dovevo pag… ehm: aggiornare per poter proseguire, mi sono detto che era una grande scemenza. Non mi puoi ingolosire e poi togliermi il giocattolo se non pago😁😁😁😁.

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  6. Per come sono fatta io preferisco scrivere tutto di mio pugno, anche a costo di dover riguardare mille volte il testo che ho scritto, controllare che non ci siano errori (e qualche volta mi capita di farmi sfuggire qualche errore) e fare in modo che le recensioni che pubblico siano il più complete possibili… ma ho ancora tanto da migliorare perché mi sembra di scrivere sempre troppo poco o troppo. Anche le foto sono tutte scattate da me. Solo per le immagini dei due racconti che ho scritto ammetto d’aver usato l’AI: sono pessima a disegnare e non vorrei far venire gli incubi a qualcuno nel caso inserissi dei miei tentativi di disegno come copertina dei racconti che scrivo, 😄.

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  7. L’utilizzo della AI per scrivere un articolo è decisamente impersonale ma vorrei analizzare un paio di cose: i pro e i contro. I pro L’IA velocizza enormemente la creazione di contenuti, abbattendo tempi e costi. Può essere un potente strumento di brainstorming, generando idee e bozze da cui partire. Inoltre, rende la creazione di immagini e testi accessibile anche a chi non ha competenze tecniche specifiche. I contro La qualità e l’originalità possono essere superficiali, basate su dati esistenti senza vera comprensione o creatività umana. C’è il rischio di disinformazione, plagio involontario e di omologare gli stili. Inoltre, solleva serie questioni etiche sul copyright e sul futuro di molte professioni creative.

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  8. Non sono né una scrittrice né una poetessa, questo spazio serve a me per comunicare, per il piacere di scrivere e poi sembrerebbe banale ma è nell’imperfezione che sta la belllezza. Visto che con il blog nemmeno ci guadagno non comprenderei l’uso dell’intelligenza artificiale.
    Per le immagini da allegare a un articolo la uso, ma non per la grafica o per modificare foto.
    Sto iniziando un corso per questo che non prevede l’AI.
    Oggi mi sono divertita a farmi un avatar ma ho usato un programma di grafica e una foto vera.
    Modificata si’ ma da me 😁male magari, ma li’ sta il divertimento.

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      1. Non molto tempo fa, parlando d’un blogger, che secondo te, faceva tutto tramite la A.I, feci il mio esempio per il quale ho iniziatoa usarla per l’immagini: le motivazione –anche, forse non condivisibili, ma da quando ho avuto a che fare con questi “acchiappa ingenui” e ci son cascata pure io. Vedermi minacciata d’avvocati, con delle mail, minimo, 5 al giorno, d’una sedicente sede in Londra, che tutelano il copyright, ho deciso che male non facevo a nessuno. Il mio blog è personale, non vendo, né offro niente. Perciò mi auto denuncio! 🤗🍁
        PS: adoro le immagini, le foto, i dipinti. E ultimamente su Pexel, ecc. Non trovo niente di particolare. Casomai a pagamento.

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  9. L’idea di intelligenza artificiale è diametralmente opposta a quella della poesia. È solo una scorciatoia per rincorrere la produzione di massa, un’altra scatoletta nella quale chiudersi per dichiarare la sconfitta del cuore. È meglio scrivere una brutta poesia che farsi produrre una bella da una macchina. Il poeta sente, la macchina riproduce. Quindi no, mai. ☮️🙏

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