Opinione · qualche pezzo di me

Appuntamento al cimitero

Non è una delle mie storie extravaganti, ma una semplice osservazione su certe usanze.
Non so se questa sia diffusa ovunque, però posso assicurare che la è nel mio giro di amicizie.
E’ l’abitudine di darci appuntamento al cimitero di un paese in cui dobbiamo incontrarci per andare altrove.
Siccome abitiamo in località dislocate in tutto l’Oltrepò Pavese, distanti tra loro almeno trenta chilometri, solitamente l’appuntamento è nel punto più comodo per tutti e abbastanza vicino alla meta da raggiungere.

Il cimitero, nei paesi e nelle piccole città, normalmente sorge ai margini della località, è facile arrivarci e nel parcheggio c’è sempre posto.
Quindi ci si trova, si sale sopra una sola auto e si lasciano le altre in sosta gratuita.

Anche quando ero giovane e abitavo nella mia città natale, ci si trovava presso il cimitero.
Quando avevo appuntamento segreto con un ragazzo, il luogo preferito era nel punto più nascosto dietro la chiesina del cimitero.
Si trattava di un angolino tra il muro del campo santo e quello della chiesetta, quasi un anfratto molto buio accanto al cancello posteriore dal quale si vedevano bene le tombe e i ceri accesi.
Non mi sfiorava per niente l’idea della paura perché allora, come oggi, non avevo nessun timore di rimanere lì, in attesa al buio, già consapevole che sono gli umani vivi quelli da temere.

23 pensieri riguardo “Appuntamento al cimitero

  1. la pensavo come te, finché non mi hanno spiegato bene che cosa accade ai trapassati quando non si decidono se andare di là, o rimanere di qua. Ogni tanto li trovi che gironzolano fra le tombe, perché quello è l’ultimo posto dove hanno avuto un contatto diretto con il corpo fisico. Sono larve, non fantasmi… e si attaccano al corpo sottile, lo parassitizzano… ogni tanto. Puoi avere la sensazione di mestezza, tristezza, leggera depressione quando avviene; loro hanno bisogno di energia per permanere e se la prendono da chi gli offre un’aura un po’ debole, un po’ debilitata. Daquando ho compreso queste dinamiche, mi tengo lontana dai cimirteri, dagli ospedali, (se proprio non devo) e dalle camere mortuarie. Prego per loro, affinché si stacchino e si rendano conto di essere trapassati, che possono andare, perché non tutti lo sanno quando passano oltre. A tal proposito ti invito, se ti piace, a leggere i libri di Dion Fortune. Un abbraccio.

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  2. Ciao,

    anche se, come racconti, è tutto sommato un luogo comodo dove darsi appuntamento devo dire che non ho mai avuto questa abitudine.

    e non credo inizierò adesso

    però come diceva un comico, di cui non ricordo il nome, ti dico: “Ti stimo sorella”

    serena serata 🌸

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  3. Ci sono stata ieri a trovare i miei, sono in un piccolo cimitero fuori Roma, un momento di serenità.
    Non è strano e’ un luogo anche importante, ci si raccoglie, si sorride davanti all’immagine di chi abbiamo amato e perché no ci si incontra con gli
    amici♥️

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  4. Al di là di tutto, i cimiteri sono rimasti l’unico posto ad oggi dove la gente mantiene quel minimo di rispetto necessario a lasciare in pace il prossimo: si parla a bassa voce, i telefoni non squillano e se lo fanno vengono subito azzittiti, i bambini stanno tranquilli e persino i cani, anche quelli più agitati, si calmano. Sono luoghi preziosi, che vale la pena frequentare da vivi. 😉

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