Questa mattina in radio parlavano dei mancini facendo un sondaggio tra lo staff per censire scherzosamente i sinistrorsi. Essendo io mancina ho ripercorso il mio “destino mancino”.
Sono nata mancina e, certamente, la mia esistenza non ne avrebbe avuto danni se mi avessero lasciata usare le mani come la natura mi suggeriva.
Purtroppo all’epoca – ma vedo che l’abitudine non è del tutto superata – i bambini venivano obbligati ad usare la destra benché costasse uno sforzo pesante, spesso sollecitato da coercizioni esercitate da famigliari e insegnanti.
Ricordo bene il cucchiaio, con la parte destinata a raccogliere la minestra, inesorabilmente piegato in maniera tale da renderne impossibile l’uso con la mano sinistra, e anche la maestra alle elementari che mi esortava con fermezza ad utilizzare la “manina bella” per scrivere, facendomi tenere la “brutta” dietro la schiena. Mentre io, mortificata e smarrita, non capivo che cosa avesse di così orrendo la mia mano sinistra per essere considerata quasi inutile. Eppure mi sembrava che funzionasse perfettamente, molto meglio dell’altra che fungeva da assistente, casomai spesso diventava complementare per compiere le azioni più comuni.
In ogni caso, nolente e dolente, fui costretta ad imparare a scrivere con la destra mentre quasi tutto il resto continuai a farlo con la sinistra.
Il risultato di queste manipolazioni forzate alla mia spontanea predisposizione provocò notevoli disequilibri che non mi avrebbero mai più abbandonata e che, ancora oggi, mi condizionano malgrado mi sia adeguata ed abituata, per sopravvivere decentemente, ad una imposizione inutile e dannosa che mi ha resa un’anomala semiambidestra. Cosa che a sentirla dire sembra una mostruosità quasi utile poiché parecchi attrezzi, ad esempio le forbici o l’apriscatole, non sono utilizzabili con la sinistra e quindi l’aver imparato ad usare, seppur in modo maldestro, la manina bella ha reso la mia diversità meno emarginante dal momento che solo negli ultimi tempi si cominciamo a vedere utensili costruiti per mancini.
Non so se la causa è la costrizione subita, sta di fatto che la sottoscritta ha una manualità quasi azzerata, nel senso che ho imparato a scrivere malissimo e disegnare ancora peggio, per non parlare di tagliare, stirare, o cucire un semplice bottone, meglio lasciar perdere. Insomma sono l’esatto contrario dei fortunati che posseggono le cosiddette “mani d’oro”, come erano mia madre e mio padre: lei aveva imparato in collegio a fare maglie e ricamare divinamente su qualunque tipo di tessuto, con i ferri da lana inventava capi d’abbigliamento di ogni genere persino guanti e calzini che, pare, siano molto difficoltosi da fabbricare con aghi e fili. Mio padre aveva imparato magistralmente il mestiere di calzolaio e costruiva di sana pianta scarpe tutte cucine a mano partendo dal taglio del cuoio per la suola e la tomaia eseguendo autentici capolavori senza l’aiuto di macchine per cucire ma forando il cuoio con un attrezzo chiamato lesina e passandovi dentro lo spago infilato nell’ago ricurvo, mettendo punto dietro punto, e poi colla sino al completamento di quella che io consideravo un’autentica magia.
Da piccola li osservavo lavorare in casa e mi chiedevo perché loro sapevano usare le mani con quell’abilità a me del tutto sconosciuta che mi faceva sentire quasi andicappata.
La mamma tentava invano di mettermi l’uncinetto tra le dita ma, dovendo insegnarmi ad usarlo al contrario dopo un po’ si rassegnava e mi comprava libri da leggere perché, in compenso, il mio cervello era molto operoso dal punto di vista squisitamente intellettivo, al punto da dover inventare occupazioni giorno e notte per tenere tranquilla la mente che viaggiava in modo forsennato, come fa tuttora, anche durante il sonno.
Infatti la mia vita notturna, concernente l’attività onirica, è molto più spossante che durante il giorno quando riesco a mantenere sotto controllo l’encefalo che tende ad allontanarsi per i fatti suoi perdendosi in lande sconfinate e lontane dalla realtà.
Il prodotto di peculiarità innate sommate a devianti costrizioni è appunto la persona qual son io: un miscuglio di percezioni superlative spesso azzoppate da devianti fobie.
Ovvio che non voglio imputare il mio modo di essere alla costrizione di usare la mano destra poiché, parecchie particolarità in me sono genetiche, ma penso che se mi avessero lasciato la libertà di seguire la mia indole sinistrorsa certamente ne avrei tratto giovamento.
Che poi non è tanto difficile da capire come funzioniamo noi mancini: basta che i destri pensino a che cosa succederebbe loro se fossero costretti ad usare la sinistra.
Quindi, per favore, se avete bambini nati mancini lasciateli vivere secondo le loro inclinazioni senza obbligarli ad essere quelli che non sono. Che, magari, se mi avessero lasciata libera avrei potuto esprimere la mia genialità come hanno fatto loro. 😀

Il solito Alieno: “Seeeee…genia” 
Mi dispiace per la discriminazione che hai dovuto subire. Io sono “semi-destro”, nel senso che alcune cose le so fare solo con una o con l’altra mano, ma sono stato ostracizzato per l’uso della sinistra.
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Ti capisco, io ho tanti disequilibri proprio a causa di questa imposizione.
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Nei miei 10 anni di orfanotrofio non ricordo di aver mai visto bambine “castigate” per essere mancine, anche se, in realtà, nella mia classe non c’erano sinistrorse. Io sono ambidestra anche se, per comodità, uso la destra per scrivere e per disegnare, ma uso la sinistra per altri lavori che richiedono impugnature più forti.
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Ormai sono diventata ambidestra anch’io.
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La tua genialità si percepisce eccome: forte e chiara.
“un miscuglio di percezioni superlative spesso azzoppate da devianti fobie” … che dire?! Ti si ama!!
Riguardo alla forzatura hai solo ragione e mi domando anche io quale potesse essere nella visione di un tempo il problema dell’uso della mano sinistra.
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Un’usanza che è stata eliminata solo pochi decenni fa.
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Sembra incredibile che per così tanto tempo nessuno abbia compreso il danno, ma d’altra parte in generale anche ora stiamo regredendo invece di progredire. Io ormai ho perso le parole.
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Purtroppo è una vera violenza imporre ai bambini mancini di scrivere con la destra.. chissà che la gente si illumini e la smetta con certe ridicole fissazioni.
PS: io sono come te sui sogni 😉
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Ciao Lily. Penso che da parecchi anni non si usi più obbligare i bambini a usare la mano destra, per fortuna. 🙂
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Anche io sono nata mancina, ma scrivo con la destra. I mancini sono considerati geniali perché utilizzano l’emisfero destro del cervello, che è considerato più intuitivo e creativo. Nel tuo caso la creatività non si è sviluppata nelle abilità manuali, ma in quelle del linguaggio e della comunicazione.
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Più che altro è la mia fantasia che sembra provenire da un mondo parallelo. 😉
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Anche mio papà subì la tortura della mano sinistra dietro la schiena e ne è rimasto molto segnato: la sensazione di essere inadeguato lo ha accompagnato tutta la vita.
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Confermo, è proprio un’usurpazione della personalità nascente.
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Oggi per fortuna non succede più.
Buona giornata
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Sì, meno male.
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Se ti consola non sono mancina, capacità manuali “zero”, se mi dai un uncinetto lo guardo come fosse un mostro. 😊
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L’uncinetto! Ahahhha, mia mamma che lo sapeva usare benissimo ha tentato di insegnarmi a usarlo al c ontrario…
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L’essere umano vive di fissazioni e di conformismo: basta un nulla per mandarlo in crisi e trasformarlo in aguzzino. È difficile fargli capire che la varietà è un dono naturale, come la molteplicità o la singolarità.
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Ma difatti non bisogna andare contro natura e purtroppo poi come nel tuo caso, da bambini ti fanno sentire diversa, ma a nessuno è mai stato detto che ogni diversità è ricchezza? E lo è anche l’essere mancini. Un abbraccio e buonanotte 💕
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❣️
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🤩🌺
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