Musica · Opinione

L’ascolto

Non ho visto il festival di Sanreno, ma oggi, mentre scarpinavo in collina, ho ascoltato un po’ di canzoni del festival senza il disturbo del carrozzone televisivo; qualcosa avevo già ascoltato in giro nei giorni scorsi, perciò un’idea me l’ero già fa.

Premetto che il mio cuore punk/rock non ha mai apprezzato granché la musica italiana, (salvo qualche immenso e indiscutibile nome del passato), quindi il mio giudizio è di una persona che ha lavorato tanto con la musica e va oltre i gusti personali che non mi permetterebbero di toccare nemmeno con una scopa la produzione nazionale degli ultimi anni.

Ha vinto Angelina Mango che pare abbia messo più o meno tutti d’accordo, ma non trova d’accordo me. Tengo in considerazione solo i giovani perché la musica nuova la fanno loro e, tra i finalisti, a mio avviso la canzone migliore è quella di Geolier ascoltata in cuffia e senza immagini.

I miei preferiti sono Ghali e Irama, Annalisa è sopravvalutata, Angelina Mango ha cantato una canzone scritta da Madame che le ha messo il marchio sulla schiena e aspetto che faccia qualcosa di suo prima di mandarla a stendere come ho fatto con  Madame.

Tre note sull’abbigliamento:
1 quasi tutti i ragazzi erano vestiti come donne, sarà perché le donne da oltre un secolo portano i pantaloni?
2 Geolier ha 23 anni, percepiti 45 per come era pettinato e vestito.
3 Vorrei sapere chi non ha avuto pietà dei Ricchi e Poveri mandandoli  fuori con quelle robe rosse addosso.

Gli Dei si sono estinti

53 pensieri riguardo “L’ascolto

  1. Geolier. Ascoltata e riascoltata (sia io sia la mia collega) e confermiamo di considerarla una canzonedemmerda.
    Poi oh! Probabilmente è generazionale (abbiamo 49 e 44 anni) e i nostri genitori considerano demmerda Nirvana e Guns ‘n Roses che ascoltiamo noi.
    Di contro almeno parliamo per noialtri -gli autori del Mondo Positivo- troviamo demmerda le canzoni tipo “non ho l’età per amarti” che ascoltavano i nostri genitori; tocchiamo Baglioni quando canta ferro… No, no, era il contrario. Tocchiamo ferro quando canta Baglioni. Perché lo consideriamo triste.
    Paradossalmente troviamo triste Baglioni e veritiero il primo Masini. Anche se dopo aver sentito “spazzatura” di Alessandro Bono diciamo pure che “perché lo fai, disperata ragazza mia” cantata dal buon Marco, è un melodramma inutile più che un brano contro la droga.
    https://www.soundcloud.com/alessandrobono/spazzatura

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      1. Io proprio non riesco a sopportarlo! Eppure se mi azzardo a dirlo a mia madre s’incazza come una iena (stessa cosa succede se lei mi dice di non sopportare Zucchero e Vasco) pazienza. I gusti son gusti, disse Gustavo.

        Quello che non accetto e non accetterò mai è quando le storie personali vengono usate per elogiare o disprezzare qualcuno.

        Parliamoci chiaro: Vasco Rossi ha avuto una relazione con una ragazzina di 16 anni. Maria Gabriella Sturani, “Gabri” a cui ha anche dedicato una famosa canzone.

        E allora? Dovremmo chiamarlo P3do e boicottarlo per questo?

        Stessa cosa la Mango. Dobbiamo apprezzarla (o disprezzarla) perché ha perso il padre? Mica è colpa sua se Giuseppe Mango è morto sul palco e un tizio scostumato ha fatto un video e l’ha mandato in giro per mesi.

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  2. E a proposito di “drammi personali a Sanremo” tengo a ricordare un personaggio che è stato dimenticato (e massacrato) dai media e il pubblico. Lui si chiamava Alessandro Bono e arrivò sedicesimo a Sanremo 1994 con la canzone “oppure no”.

    L’abbiamo schernito in tanti all’epoca perché la sua esibizione ha fatto paura da quanto era pessima, compresa la gomma in bocca! Un testo incomprensibile quando lo abbiamo sentito la prima volta e parlo così perché nel 94 avevo 19 anni e ricordo come insieme agli amici lo prendevamo per il culo.

    L’esibizione è ancora presente in youtube si chiama “oppure no”, sanremo 1994 se volete vederla.

    Solo mesi dopo, a maggio 1994, la spiegazione è arrivata quando sul giornale abbiamo appreso che Alessandro Bono era morto. Di AIDS a neanche trent’anni.

    Ovviamente chi gli era vicino a livello professionale lo sapeva, il pubblico NO – evidentemente Alessandro non voleva mettere i suoi ammiratori e detrattori al corrente della condizione. “Cantante stonato” si leggeva in giro ma… Aveva cantato con un polmone solo! Gli avevano asportato l’altro per un tumore e i medici gli avevano sconsigliato di partecipare al festival ma lui no, lui ha avuto un coraggio da vendere.

    Con quella canzone criptica ci ha voluto dire che stava morendo. Ci ha voluto suggerire di amare la vita e non dare mai nulla per scontato.

    Quanto avrebbe potuto approfittare della situazione con la sua storia, “ex tossicodipendente / la musica mi ha salvato dalla droga / sto morendo di AIDS / ho una figlia di 4 anni…”

    Non l’ha fatto. Ha preferito l’eventualità delle critiche pesanti, alla pietà del “poveretto questo era il meglio che potesse dare”. Bono non ha voluto gli applausi pietosi di chi si affezionava al dramma. Chapeau.

    Precisazione: non voglio dire che bisogna nascondersi o che il dolore vada vissuto in un solo modo; voglio dire che i media dovrebbero approfittare meno del dolore altrui.

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    1. Ricordo il dramma di Alessandro Bono, ma non ricordavo la canzone. L’ho ascoltata e mi ricorda molto lo stile Mogol-Battisti.
      I media ci fanno milioni di ascolti con il dolore, basta pensare ai programmi di Maria De Filippi. La lacrime facile ormai è presente ovunque, anche nei giochi a quiz, se c’è qualcuno che piange e racconta una storia penosa gli ascolti si alzano. La tv del dolore è il pane per un popolo di guardoni.

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      1. Bono era Bono e ci ha lasciato tante di quelle perle ma tante di quelle perle! – soundcloud.com/alessandrobono

        ascolta “io e te”, dedicata a sua figlia Vittoria.

        Fra l’altro anche lui era “figlio d’arte”: Riccardo Pizzamiglio, suo padre, era il fondatore (se non sbaglio) della Ricordi e Bono ha iniziato … facendo le pulizie! Fin che poi non ha conosciuto Mario Lavezzi.

        Però se non approfondivi non sapevi, lui in arte ha preso Bono – il cognome della madre (Luisa Bono).

        In più, a proposito di umiltà: “terra promessa” è di Eros Ramazzotti? Sicuri?

        Terra Promessa era di Bono ed Eros gliel’ha “soffiata”. Alessandro Bono non era ancora registrato alla Siae, quindi non aveva alcun diritto.

        Sulla pagina ufficiale gestita dai familiari di Bono, non se ne fa menzione: 30 anni che è morto e a sanremo neanche una parola gli hanno dedicato, probabilmente i familiari vogliono seppellire il male che gli è stato fatto.

        Quello del dolore è proprio la PORNOGRAFIA del dolore io non la tollero più. Basta guardare cosa è successo con Alfredo “Alfredino” Rampi quel bambino caduto nel pozzo e morto nel 1981.

        Alla politica, già incasinata di suo, non è sembrato vero e la tv ha coperto in diretta per giorni questa storia. Così il pubblico si è distratto dalle altre situazioni.

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  3. Ciao sono Alessandro. In arte “gifter” – non scrivo più tanto nei blog in giro. Ma a parte i convenevoli…

    Geolier non mi piace ma questo perché è il suo genere che non mi attira; se devo scegliere le canzoni la mia classifica personale è Maninni, Gazzelle, Alessandra Amoroso e Alfa. Quest’ultimo perché è divertente ma Alessandra Amoroso secondo me ha steccato sugli alti. Avesse eseguito la canzone un tono più giù…

    Angelina Mango? Mi piace come persona ma la canzone non è nulla di che: una gran voce e capacità di stare sul palco che però si riduce a fare canzonette. La sua fortuna è stata avere due genitori cantanti per cui ha fatto “la gavetta” in casa ma questo le ha consentito probabilmente di avere accesso più facile al mondo dello spettacolo.

    Mi sono emozionato con la cover de “la rondine” ma se dovessi distaccarmi dalla storia del padre morto praticamente in diretta video e se non fosse stata una canzone del padre reinterpretata dalla figlia, avrei detto OK ma nulla di eclatante.

    Invece se non fosse che la povera Ivana Spagna casca a pezzi, mi è piaciuta molto Clara, Emma, Irama con Cocciante e Vecchioni con Alfa.

    L’altro discorso che fai sui “ragazzi vestiti da donna”? Probabilmente vogliono soddisfare il target gay di Sanremo ma io da gay posso dirti che certe performance sono davvero ridicole! Finiamo per essere considerati macchiette, presi in giro e la colpa è nostra.

    Io rispetto chi vuole vestirsi/travestirsi ma nel momento in cui ti devi rivolgere a un grande pubblico dovresti essere comprensibile anche da chi non ti capisce o ti disprezza. Voglio dire: il modo di vestirsi e porsi, è come la lingua. Se sei in mezzo a un pubblico eterogeneo dove la maggioranza non conosce, che ne so, la lingua portoghese. Parli in portoghese fregandotene di chi non ti capisce?

    Crei un muro, così. Il modo migliore è parlare inglese o avere un traduttore.

    Sarò strano io ma se ti metti ridicolo non sei “te stesso”. Sei ridicolo chiunque tu sia.

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    1. Ciao Alessandro, grazie per l’interessante commento. Sono totalmente d’accordo con te su Angelina Mango; le hanno messo un bocca un canzone che non valorizza la sua voce e le hanno fatto imitare Madame che ne è l’autrice, quindi la sua personalità è mozzata. Tuttavia ciò che importa è vendere musica, adesso va di moda questa roba e questo fanno. Il mercato comanda sempre.
      I miei gusti musicali sono trasversali, però ho l’anima punk rock perciò la roba italiana che gira negli ultimi anni non la digerisco.

      La tua osservazione sul vestirsi/travestirsi è perfetta. Ho diversi amici gay e un paio qualche volta mettono reggicalze e calze a rete con il corsetto, ma lo fanno per piacere personale o per divertirsi col partner.
      Tu non sei strano, sei te stesso. 😀

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      1. Su quel brano si sente la mano di Francesca “Madame” una ragazza che ce la mette tutta ma non ha alcuna empatia con le sue canzoni. Sembrano meccaniche e non riesco a trovarti un’altra parola per condividerti la mia idea.

        Angelina potrebbe fare molto molto di più ma è come Giorgia: quando c’è una casa discografica in mezzo sono gli altri a decidere cosa devi o non devi fare! Poi Giorgia quando è morto Alex Baroni, è andata giù definitivamente. Gran voce, ma ormai non sembra più lei.

        Faccenda gay/vestiti/altro, credo che quando sei te stesso, hai sempre e comunque la coscienza a posto qualsiasi cosa gli altri pensino e dicano: che ti metti appariscente o non ti ci metti, ma se appari in un certo modo e sei un cantante, devi anche essere significativo con la tua musica altrimenti sei una gallinella da pollaio sfruttata solo fin che fa le uova.

        Basta che guardi quello dell’anno scorso. Rosa Chemical. Di per sé ha lasciato messaggi giusti (con la canzone “made in italy” piglia in giro i vari patrioti improvvisati) ma non ha classe, non ha eleganza. Quindi di lui cosa ci ricordiamo? Che ha dato il bacio in bocca a Fedez saltandogli in braccio e simulando un rapporto sessuale ma come artista passa nel dimenticatoio.

        Non è il nuovo Freddie Mercury né tanto meno Renato Zero quindi a cuccia! Anche Mengoni si è messo in gonna e si è atteggiato “da civetta” ma alla fine è un grande artista e mi auguro vada avanti per quella strada senza pretendere di fare l’icona gay.

        Mi spiace guarda io sono esplicito e amo dire le cose per come le vedo; senza usare un linguaggio scurrile ma allo stesso tempo senza preoccuparmi se qualcuno poi si offende.

        L’anno prossimo neanche ho più la scusa del Fantasanremo per seguire il festival e se cambiano conduttore dio me ne scampi e liberi. Quindi bona!

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      2. A proposito di Rosa Chemical: l’anno scorso ha fatto esplodere i ciarloni con il bacio a Fedez, dando un’immagine di sé poco felice, però io ho avuto modo di conoscerlo e ti assicuro che fuori dal palco è una persona colta, raffinata e con un’educazione ineccepibile, purtroppo deve seguire lo show biz e si vende così… 😦

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      3. Però questo tipo di “business” e “modo di vendersi” alla fine non distrugge solo Manuel -rosa chemical- come persona ma tutto quello che lui vorrebbe portare all’attenzione: libertà sessuale, rispetto delle differenze, ecc. Io sono ben felice se Manuel è davvero una persona diversa da ciò che vendono di lui. Solo che dipende anche dal carattere: accettare/cavalcare alcuni compromessi o no. Per me il “qui e ora” ha rovinato tutto. Perché esiste qui, ora, e dopo!

        Non sai a quest’ora anch’io (anche noi) quanto si sarebbe potuto sfondare sui social. Il Mondo Positivo non è solo mio, siamo io e un’altra ragazza a tenere il blog.

        Più di qualcuno ci ha chiesto di fare interviste in altri blog e canali youtube perché “la ragazza non vedente e il gay con l’HIV tirano pubblico”

        Ma noi siamo Elena e Alessandro anzi Elettrona e Gifter col blog semi-serio e vogliamo essere considerati nel bene e nel male per cosa scriviamo e non per quello che “abbiamo”.

        Ci metteremmo due minuti a scrivere una storia di fantasia coi nostri nomi e ambienti reali, anche inventandoci un matrimonio finto fra di noi stile gay che trova amore inaspettato su una ragazza disabile, con tanto di cliché sulla luce il buio la natura e così via; faremmo i big likes e pure soldi se volessimo. Ma la nostra dignità finirebbe nel cesso con lo sciacquone tirato.

        Va bene “qui e ora” va bene tutto ma certe cose ti possono rovinare la reputazione per sempre.

        Tu poi parli degli “dèi” vs. “nuove leve”? Cito Alessandro Bono: “la risposta è nascosta nel tempo”.

        Solo il tempo ci farà capire di chi la gente si ricorderà e per che cosa. L’unica grande amarezza è che probabilmente sarà difficile fare affidamento sul tempo perché adesso a livello artistico si punta all’impatto istantaneo e poi passare al successivo.

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      4. Beh, in questi ultimi anni credo che la parola “dignità” è inapplicabile nel mondo delle celebrità, basta guardare come si sono conciati i Ricchi e poveri per apparire al festival, oppure come si è cambiata i connotati una donna bellissima come Ilary Blasi che adesso sembra The Joker per quanto ha la bocca larga. Da tanti anni la musica esce viene masticata per un breve periodo e poi sputata in un dimenticatoio (e direi: per fortuna).

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      5. poi buttano nel dimenticatoio anche professionisti come i Jalisse che a sanremo li hanno fatti andare come macchiette, con una canzone macchietta. Ma ascolta che voce ha Alessandra Drusian!

        I Ricchi e Poveri? E Gigliola Cinquetti poverina ha stonato un sacco. Questo mi pare sfruttamento delle persone anziane se non fosse che tutti loro sono capaci di intendere e volere.

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      6. Punk Rock – guarda se senti i “LaSad” un gruppo autodefinito punk arrivato al festival come minimo ti spari.

        D’altronde cosa vuoi fare con un brano chiamato “autodistruttivo”? Anche volendo parlare di suicidio, depressione, dipendenze: se lo fai con un outfit e una canzone poco apprezzabili non vai lontano. Mi fa solo rabbia che loro pur essendo epic fail su tutto, hanno vinto il Fantasanremo!

        Invece mi è piaciuta molto la canzone inedita di Lazza “100 messaggi”. Non incontrerà i tuoi gusti ci posso scommettere ma mi ha fatto rivalutare il tizio.

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      7. Avendo lavorato in una radio mi sono spesso adeguata al mercato dal punto di vista lavorativo, perciò quando parlo di musica fuori dal mio antro metto in pace i gusti personali. Comunque Lazza piace anche a me, benché non rietrni nei miei gusti personali. 🙂

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  4. Da giovane, dopo essere stata hippy ero diventata punk, suonavo addirittura in un gruppo e giammai avrei seguito Sanremo, ma da vecchietta, sbollite molte passioni forti, mi piace dare un occhio il primo e il terzo giorno, per avere un po’ il polso della società in cui mi dibatto, soprattutto per i look dei cantanti e ogni anno mi diverto. Salto la serata delle votazioni che non mi interessano, mentre mi piace vedere Mara Venier la domenica con i cantanti in studio scesi dal loro piedistallo e ci sono spesso delle sorprese divertenti sui vari giovanotti/e

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  5. nemmeno io ho visto Sanremo…
    Amadeus mi sta antipatico…
    e… in parte non c è più la buona e brutta musica di una volta…
    la canzone di Angelina Mango è carina… nonostante… non sia opera sua… forse sarà un hit estiva…
    lei mi piace molto… perché prova a cantare a modo suo… a lasciare la sua impronta… forse porterà un po’ di spensieratezza all’ “Eurovision…
    invece quella di Annalisa… dicono che sia quasi un campionamento? o ispirazione? di una canzone di Kylie Minouge…

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  6. Allora qui si può dire senza essere linciati? Dire cosa? Che non si guarda, Sanremo o che doveva vincere Geolier… Perchè in hiro non si può dire, guai a toccare la Santa, Angelina orfana di padre, guai a dire che Ghali ha fatto bene a dire quella cosa su Gaza e la Rai non doveva scusarsi di nulla… Si può dire che non guardo Sanremo perchè i soldi del canone li vorrei vedere spesi in altri modi.. Sono stata additata e aggrefita persino dallemie colleghe di lavoro impazzite

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      1. Per gusto e trascorsi personali musicali sono lontano da Sanremo anni luce. Possiamo anche mettere in luce la tecnica e la capacità vocale dei partecipanti ( Angelina ha una buona voce e una buona tecnica di sicuro ) ma a che pro? Per come la vedo io questo sarebbe il minimo, mi interesserebbero di più l’originalità delle liriche o delle proposte musicali. E non c’è niente di tutto questo. Forse molti considerano l’aver portato il napoletano alla gloria musicale come una novità ma non è così. A parte che i napoletani lo fanno da sempre e poi tralasciando i mostri sacri alla Pino Daniele se vogliamo esaminare una certa scena più ” underground” per così dire l’hanno già fatto tantissimo tempo fa gli Almamegretta aprendo la strada dei vari sottogeneri al grande pubblico con l’originalità della loro proposta in chiave ” partenopea “. Quindi Sanremo non cambia mai: noioso e privo di originalità. E che abbia vinto Angelina proprio con ” La Noia ” direi che ci mette il giusto sigillo.

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      2. Originalità dei e liriche si sono persi già nel secolo scorso, purtroppo il mercato di oggi è quello che si vede e si sente in tv e radio. La roba nuova italiana a me fa schifo tutta, perciò nel mio intimo la rifiuto.
        Tuttavia, ti assicuro che c’è ben di peggio; i preadolescenti e gli adolescenti under 15 ascoltano roba che trovano sul web carica di bestemmie e parolacce che incita alla violenza e alla droga. Ovazioni gratuite alla delinquenza, ben lontane dai testi dei rapper americani degli anni ’90 che erano sì violenti, ma raccontavano il loro vissuto personale per protesta.
        Per quanto concerne la musica napoletana…beh, Geolier è di Napoli, ma direi di mantenere le distanze da nomi come Pino Daniele.
        Ho visto gli Almamegretta tante volte dal vivo e li ho sempre amati molto. 🙂

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    1. fossi Angelina mi verrebbe da dirti “ma allora vuoi fare cambio?” per quel tono lì; si percepisce un piiiiiiiiiiccolo senso di invidia come se aver perso il padre praticamente in diretta telecamere, fosse stato l’unico motivo della sua vittoria.

      Detto questo anch’io trovo superficiale la canzone di Angelina. Niente di che. Questo al netto della storia personale perché al di là di tutto è un problema diverso, già visto in passato con Marco Carta e Valerio Scanu; pare un trend consolidato: “vinci amici -> vinci sanremo”.

      E questo comunque non va bene in quanto penalizza tutte le altre personalità della musica che lavorano sodo e neanche hanno accesso al festival dal momento che vengono date priorità a chi arriva dai talent.

      Alex

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  7. Ho visto poco o niente del festival durante gli intervalli di ottimi film alternativi. Ovviamente siamo stati invasi dal festival ovunque anche nei telegiornali dunque anche io ho apprezzato e mi piace Ghali e Irama però dai! Loredana bertè e unica. Divertente questa tua analisi. Buona serata con abbraccio ciao Nadia🤩

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