Opinione · qualche pezzo di me

La delicatezza

Nel vocabolario di italiano la parola “delicatezza” è così definita:

“delicatezza
[de-li-ca-téz-za] s.f.

1 Qualità di ciò che non urta, non offende i sensi ma al contrario li blandisce, inducendo sensazioni gradevoli SIN finezza, morbidezza: delicatezza di una stoffa

2 Qualità di chi usa discrezione e tatto cercando di non offendere, di non essere inopportuno SIN sensibilità, garbo: aiuto offerto con molta delicatezza.”

Nel contesto mi riferisco alla seconda e nella fattispecie quella umana.

E’ raro incontrare persone che la possiedono. Io ne conosco un paio, forse tre.

Non bisogna confonderla con la dolcezza o altre gradevoli peculiarità che stanno sempre bene se non diventano pedanti o melense.

La delicatezza ha la sua unicità nel saper porre, proporre anche con fermezza, argomenti, opinioni, idee, che pensiamo possano interessare altri o fatti che ci riguardano direttamente, compresa la presenza fisica, senza aggredire il nostro interlocutore.

E’ una dote che invidio a chi la possiede poiché in me non è sempre presente.
Forse so usare il rispetto, la dignità, l’amore, la sincerità e l’onestà in modo discreto (secondo il mio modesto “senso” ovviamente), altre caratteristiche positive mi appartengono in maniera saltellante.
A volte riesco a praticarle, altre no. Dipende molto dal mio umore ballerino (purtroppo).
Chi mi conosce sa bene che sono un’anima in pena e in balia delle tempeste cosmiche che albergano dentro me.

Talvolta mi rendo conto di essere un po’ aggressiva anche nell’uso della parole, poiché ritengo che certi contesti vadano affrontati in modo diretto, nudi e crudi, senza tanti fronzoli perché è meglio guardare bene in faccia la realtà che abbiamo intorno.

Così scrivo post come “La forma di dio”, “L’illusione del meraviglioso”, “Meraviglioso…continua”, “Dei bambini non si sa niente”, “Mi chiamo Alcide”, e tanti altri in cui metto sulle pagine senza troppe cerimonie ciò che penso del mondo umano in cui viviamo.

Umana la sono anch’io pertanto non posso dissociarmi più di tanto dalle nefandezze planetarie: bene o male tutti siamo in parte responsabili, benché involontari. Giacché, talvolta, il nostro menefreghismo è un’arma letale che lasciamo nelle mani dei malfattori di ogni risma.

Come potete constatare sono partita dalla parola “delicatezza” e sono finita nella mia solita “crudità”.

😉

Sto cercando di impararla un po’ di questa “delicatezza” per ottenere risultati migliori dal mio comunicare, senza falsare la mia natura rimanendo sempre me stessa.

In ogni caso il mio abbraccio è delicato e spontaneo.

Di Rossana Ramani per Evaporata
Disegno di Rossana Ramani per Evaporata

43 pensieri riguardo “La delicatezza

  1. Delicatezza e gentilezza d’animo si si compensano e sono indispensabili per vivere in armonia.
    Se è vero che i simili cercano i propri simili io di persone delicate e gentili d’animo ne conosco, anche qui nella blog sfera!!!
    Buongiorno 🌼

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  2. Ho capito a mie spese che la “crudità” che fa tanto bene all’orgoglio personale e alla considerazione di sé stessi, in realtà non paga.
    Non paga mai !!!
    Con 3 punti esclamativi.
    E la delicatezza è una dote naturale.
    Dipende da tante cose : postura, tono di voce, capacità di affrontare gli argomenti, predisposizione del momento, carattere e fortuna (che non guasta mai).
    Io sono crudo.
    Fortunatamente non nudo (per la rima) 🤣

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  3. Penso che ci siano argomenti e persone con cui si debba usare la delicatezza, ma anche argomenti e persone con cui è molto più adatta quella che tu chiami “crudità”, che mi piace molto come termine. E’ quasi onomatopeico, un po’ come petaloso… Quella che non mi piace è l’aggressività a prescindere, e sono in molti ad usarla, ma non tu.

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  4. Di secondo nome faccio “Delicato”, lo sai ? Eheheheh… No. Io non mi ritengo “delicato”, almeno non nel senso di cui alla definizione. Tendo ad essere sincero e diretto, questo si. Purtroppo a volte la sincerità e l’ assenza di perifrasi vengono scambiati per mancanza di delicatezza. Faccio del mio meglio per non offendere (a livello cosciente e volontario) perchè ritengo che l’ offesa sia stupida ed inutile. A volte capita però che il livello di sensibilità degli altri sia più alto della media e lì ci casco.

    Mi hai fatto venire in mente una barzelletta vecchia come il cucco, ma forse non l’ hai mai sentita:

    Il maresciallo chiama il sergente a rapporto: “Sergente, è giunto un cablogramma che ci informa che la madre del soldato Rossi, già gravemente malata, è venuta a mancare. Mi affido a lei, glielo comunichi con TATTO e DISCREZIONE”.

    “Agli ordini, maresciallo, sarà mia cura provvedere”.

    Il sergente chiama l’ adunata di tutto il plotone sul piazzale e quando sono tutti presenti, allineati e coperti, grida con voce stentorea:

    “tutti quelli che hanno ancora la mamma facciano un passo avanti” !

    (rumore di anfibi che battono un passo).

    “Rossi ! Tu, DOVE CAZZO VAI” ?

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  5. Un gran bel post Nadir e ti fa onore il cercare di migliorarti dove lo ritieni necessario. Personalmente cerco anch’io di essere abbastanza delicata ma ahimé a seconda delle situazioni non sempre vi riesco w non certo perché ho conflitti con me stessa ma più semplicemente, perché vi sono circostanze che è inevitabile che ritengo di dover agire direttamente e senza indorare troppo la pillola. Siamo umani e possiamo più che mai affermare che alcune volte ci fanno imbestialire e in questo caso credo sia anche giusto parlarne con un certo tono anche se si può risultare essere poco garbate. Buona giornata 😘

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  6. Dovremmo andare indietro nel tempo quando la fragilità era naturalmente associata alla delicatezza. Oggi la fragilità viene richiesta come una sorta di dichiarazione di… sincerità. Ma del resto si vive in un mondo sempre più meccanico di logica artificiale….

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      1. Non capisco l’equazione fragilità = dichiarazione di sincerità…
        Io invece penso che la fragilità vada difesa con le unghie e con i denti, anche se per farlo, spesso, è richiesta una cera rigidità.
        Paradossalmente, è la debolezza della fragilità.

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