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Gocce di libertà

Spesso e volentieri ripeto che il mio tempo preferito, a parte il gelato quotidiano, è quello trascorso gustando con i piedi boschi e colline che mi circondano.
Questa zona dell’Oltrepò Pavese è chiamata “il paradiso dei ciclisti” per la quantità di strade e stradine che s’incrociano, dando la possibilità di variare all’infinito i tragitti offrendo percorsi panoramici molto suggestivi.

Nella scarpinata di questa mattina ho incontrato, come successo tante volte, un segnale indicatore del percorso di una gara che poteva anche essere di corsa campestre.


Essendo ormai nota questa mia passione, i runner mi domandano se partecipo a maratone o altre gare del genere e, quando rispondo che non l’ho mai fatto, si stupiscono chiedendomi il motivo.
La risposta è semplice: non sento la necessità di dover dimostrare qualcosa a chiunque, o a me stessa, e non sono interessata ad entrare nel giro delle competizioni e delle sfide.
Ma il motivo più importante è che, almeno in questo frangente, voglio godermi la libertà.
La libertà di partire e tornare quando voglio, correre o camminare come mi aggrada, salire scendere risalire e riscende dove mi accompagna il vento, modificare allungare o accorciare il percorso come più mi piace e come mi frulla nella testa.


Voglio potermi fermare a salutare cani, gatti, capre, pecore, vermi, lombrichi e coniglietti selvatici, baciare un fiore o abbracciare gli alberi in mezzo ai boschi dove incontro cinghiali e caprioli, fermarmi a mangiare due nocciole con gli scoiattoli o ad osservare le mucche mentre puliscono un campo.

Sono gocce di libertà che mi prendo in una società dove anche il divertimento, talvolta, comporta imposizioni mascherate da socializzazione.

Di qui, di là. Libertà! 😉

21 pensieri riguardo “Gocce di libertà

  1. Ho lavorato per anni con gente che aveva la competizione nel sangue e che guarda con sdegno chi non si misura mai. Dal mio atteggiamento erano perennemente sdegnati. 🤣🤣 La libertà della quale parli, penso di conoscerla e di capirla molto bene. Ed è una fortuna poterla e saperla esercitare. 💙💚🌻

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  2. Un giorno un Amico mi disse: “Albè, tu ciài lo spirito agonistico ar bùcio del culo”.
    Verità assoluta.
    (Per i non romanofoni spiego: avere una qualsiasi qualità “ar bùcio der culo” significa non averne affatto. Es.: un cinico menefreghista individualista, apatico ed insensibile avrà “l’ empatia ar b.d.c.”, un “truzzo” volgare vestito in maniera appariscente avrà “il gusto ar b.d.c.” e così via).

    Sarò il solito disturbato, se vogliamo, ma qualsiasi cosa mi piaccia o mi appassioni, se per avventura sconfina nel campo della competizione smette immediatamente di piacermi.

    (so che il senso del post era un altro, ma mi sono concentrato sulla prima parte 😉 )

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  3. Io a qualche competizione podistica ho partecipato, ma senza sentire il bisogno di dimostrare nulla a nessuno, solo per vedere se, nel mio piccolo, riuscissi a fare 5-10 Km standomene in mezzo alla gente. Non l’ho mai sentita come “competizione”, però comprendo pienamente il senso delle tue parole: una passeggiata tra quei sentieri è certamente rigeneratrice, senza sentire il bisogno di correre.

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  4. Articolo che sprizza vita e voglia di libertà. Mi ci sono ritrovato tantissimo.
    Il tempo semplicisticamente definito “libero” e non “dedicato a noi stessi” è tale per davvero … Purtroppo “troppi”, ne hanno sempre meno !!!
    Brava bella sensazione a leggerti. 😍

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