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La guerra dentro i boschi

Da almeno una settimana, nei giornali locali, gira la notizia che presto arriverà l’esercito per ammazzare i cinghiali che ancora popolano i nostri boschi.
Quindi sembra non siano bastate le molteplici uscite di Carabinieri forestali e cacciatori volontari che nei mesi scorsi hanno eliminato migliaia di untori selvatici.
Che poi, di tutti i cadaveri dei cinghiali uccisi, solo tre (e ripeto 3 tre) sono risultati affetti da peste suina; mentre, dentro gli allevamenti intensivi delle zone rosse, sono stati trovati e soppressi migliaia di maiali che avevano contratto il virus, e qualche azienda del ramo rischia la chiusura.
Durante questi mesi di emergenza peste suina sono stati presi parecchi provvedimenti per contenere il contagio portato dai suinidi selvatici; per esempio, noi residenti possiamo andare nei boschi solo con disinfettanti e apposite calzature, è vietato sostare nelle aree destinate a pic-nic e ristoro, chi  va in bicicletta dovrà sanificare il mezzo appena esce dai terreni esposti, e altre restrizioni lievemente deliranti che non sto ad elencare. Basti pensare che, come avevo scritto in questo articolo, qualcuno è stato multato perché sprovvisto di attrezzatura adeguata.

L’altro giorno mentre salutavo gli amici Lagotti che abitano in una cascina appena fuori dal mio paese, il loro umano tartufaio mi ha detto che non può nemmeno portarli a fare il giretto quotidiano e loro ne sofforono molto perché sono abituati a muoversi in ogni stagione.

Insomma, a fronte di tre soli cinghiali infetti, mentre decine di allevamenti sono in serie difficoltà perché la peste suina si era già manifestata lo scorso anno, (si mormora a causa di mangimi inquinati e molto prima che venissero accusati i cinghiali), i nostri governanti hanno pensato bene di tirare in causa l’esercito; così il 17 settembre, quando si aprirà la stagione venatoria, dentro i boschi avremo la guerra tra esercito e cacciatori, i primi ammazzeranno i cinghiali, mentre ai secondi sarà parmesso sparare a tutto tranne che ai cinghiali.

Ebbene sì, sono riusciti a inventare la guerra dei boschi

42 pensieri riguardo “La guerra dentro i boschi

  1. Ogni paese serio che si rispetti, ha la sua propria guerra da combattere. Russia, Ucraina, EE.UU (sempre qualcuno trovano), Medio Oriente. E noi come tale ( paese serio), combattiamo contro un nemico veramente ostile… i cinghiali…🙄🙄🙄 buona giornata !!

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  2. Non so cosa dire: il classico caso in cui, a causa di pochi “elementi”, a rimetterci sono tutti.

    Che poi bisognerebbe andare alla “fonte” del problema, che poi magari è proprio di origine alimentare come scrivi tu.
    Negli allevamenti, purtroppo, il cibo che viene dato in pasto agli animali è spesso poco sano, e ricco di additivi (e di farmaci non necessari) che servono solo ad avere uno sviluppo precoce dell’animale stesso, senza curarsi delle conseguenze a medio-lungo termine dell’intera popolazione degli animali allevati.

    Ciao Nadia

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  3. anche il mio paese è invaso dai cinghiali, arrivano fin quasi il centro e distruggono tutto, essendo anche pericolosi per l’uomo e gli animali, ed in effetti hanno fatto pure qualche vittima

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    1. Ma qui non è così, i cinghiali ci sono perché siamo in zona di caccia quindi fanno spesso immissioni dall’estero. Adesso hanno esagerato e si è creata questa situazione, ma la peste suina c’era già negli allevamenti intensivi, però gli allevato hanno omesso di denunciare il fatto, tant’è che adesso ci sono anche dei veterinari indagati.

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  4. Mah addirittura impiegare l’esercizio mi sembrerebbe piuttosto spropositato cosa vuoi mai che ne possa sapere l’esercito magari dicendo uno sproposito ma per rendere l’idea, non riesce neppure a distinguere un cinghiale.

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  5. Ah, è così, adesso chi spara a un cinghiale è un “bioselettore”. E di grazia, Mr Fiasco Fontana, saprebbe dirmi cosa i militari dovrebbero selezionare? Facile che, stante, l’addestramento che hanno ricevuto, non sappiano distinguere un cinghiale selvatico da un “ibrido” (creato dai cacciatori per aumentare i bersagli e portatore di virus), sempre ammesso che non si perdano nei boschi…
    🙂

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  6. Nelle mie camminate nelle strade vicinali e collinari incontro spesso una famiglia di cinghiali che cerco di non disturbare. L’agriturimo lì vicino e gli abitanti delle cascine circostanti li tollerano. Staremo a vedere con l’arrivo dei giannizzeri armati cosa succederà.

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