Tante volte nella storia o nella cronaca si sente dire che dietro un grande uomo c’è una grande donna. Famosi statisti, scienziati, letterati, uomini premiati con un Nobel avevano o hanno spesso una moglie o compagna forte, devota e coraggiosa sostenitrice del proprio consorte che, pur rimanendo nell’ombra, è quasi l’artefice del di lui trionfo.
Grande amore, abnegazione, passione comune, complicità, ammirazione e affetto sconfinato, ma anche spirito di sacrificio, senza il minimo desiderio di emulazione o invidia celata, distinguono queste devote compagne dalle altre.
Oltre ad essere donne davvero speciali, non sono nemmeno rare come si possa pensare perché, spesso, anche uomini comuni e totalmente sconosciuti senza il supporto di donne particolarmente dedite al loro sostentamento morale non riuscirebbero a raggiungere i personali progetti di lavoro e vita.
Molto raramente, anzi direi quasi eccezionalmente, capita che questo ruolo venga coperto da uomini a favore delle loro compagne o mogli.
Qualche volta, invece, accade che donne di grande valore siano costrette a vivere senza amore o in solitudine sentimentale proprio perché dotate di una personalità troppo ingombrante rispetto alle altre.
So bene che potrei darmi molteplici risposte ma, in ogni caso, questo m’induce a pensare che egocentrismo, misoginia, ataviche consuetudini e, forse, un po’ di timore impediscano al maschio di vivere all’ombra della propria femmina. Salvo che il maschio non sia un leone che aspetta disteso pigramente al sole il fiero pasto procurato di una instancabile leonessa che, comunque, resta sempre al suo servizio.
Le eccezioni naturalmente esistono, ma sono particolari poiché si tratta di coppie affiatate e complementari che compiono missioni collaborando tra loro sia per ricerche scientifiche sia per attività professionali o, semplicemente, per costruire una buona famiglia coprendo ruoli di pari importanza. Due esempi lontani per tipologia, ma decisamente simbolici sono i coniugi Curie e Sandra Mondaini con Raimondo Vianello.
Può succede qualche volta che lui resti in ombra perché debole o indolente, completamente sommerso dalla personalità dominante della compagna. Pensiamo ad esempi famosi come i coniugi Clinton, l’ormai scomparsa coppia reale inglese, dive celebri e potenti che cambiano il marito come cambiano l’abito, o se lo tirano dietro come un orpello da ostentare.
E’ possibile, altresì, imbattersi in unioni dove entrambi i componenti siano persone straordinarie, ma la donna rimanga assoggettata alla personalità egoista dell’amato, altrettanto celebre ed importante. In questo caso penso a Federico Fellini e Giulietta Masina o, ancor più clamoroso, Alexandros Panagulis e Oriana Fallaci che divenne la sua vestale finché lui restò in vita.
Ma, tornando al punto focale della mia riflessione odierna resto ferma nella convinzione che pochi uomini sappiano essere degni sostenitori di eccelse compagne, mentre il contrario fa parte della quotidianità. E, ribadendo che si possono trovare molteplici spiegazioni, direi che probabilmente qualche sostanziale cambiamento positivo potrebbe verificarsi se i maschi si abituassero a valorizzare le proprie consorti più dotate.
Questo, senza voler auspicare una società matriarcale che, forse, comporterebbe troppi disequilibri snaturando i ruoli ancestrali dei sessi.
Lo scrittore Carlo Lucarelli aveva fatto proprio una serie di approfondimenti su Sky arte, in merito a questo tema di donne all’ombra di un uomo famoso e si chiamava “gli inseparabili” – tra loro c’era anche la figura di Mary Austin, ex fidanzata e poi amica più cara, di Freddie Mercury. L’unica a conoscere dove sono le ceneri del frontman dei Queen perché lui aveva chiesto a lei di occuparsene. Anche là, pur non essendoci (più) un rapporto di coppia, la signora Austin è sempre stata al suo fianco, la sua ombra – in quel caso era anche necessario per tenere distante il gossip ma tant’è. Sempre comunque il concetto di “donna servizievole”.
Bisognerebbe finirla con la faccenda del “ruolo ancestrale tra i sessi”; chi l’ha detto/scritto che l’uomo dev’essere così e la donna colà? Perché? Questa è una cosa voluta dagli uomini, per proprio interesse, e che le donne devono scardinare anche con la forza se serve in quanto i maschi non se ne rendono conto, ma questo ingabbiamento sta danneggiando anche loro.
Non finirà mai la violenza fino a che si impedisce, con regole “non scritte”, “ancestrali” appunto, all’uomo di essere se stesso. Non finirà mai fin che non ci si ribella per esempio alla teoria secondo cui l’uomo deve reprimere le sue emozioni e concentrarsi sulla forza fisica altrimenti è meno maschio. Le parole dicono molto di quello che siamo: un uomo con problemi all’organo maschile viene definito “impotente” – un termine assoluto, distruttivo. Si è impotenti di fronte a un evento naturale di grossa portata, un’alluvione che spazza via un paese in una frazione di secondo. “Impotente” – non puoi nulla. Non c’è niente da fare. Distruggi psicologicamente un uomo ancora prima di sapere se il suo problema di salute è reversibile o no, perché per la cultura fallocentrica la sua vita si basa su quello… La parola offensiva rivolta agli uomini omosessuali, quella con la f, deriva da “floscio”, “senza forza fisica”. Come se, non avere forza fisica fosse una perdita dell’identità come maschio quindi un’umiliazione, come se una persona omosessuale fosse per definizione priva di forza, orgoglio, vigore. Sarebbe anche ora di finiamola!
Noi non siamo lettori di giornali gossip, ma su Samantha Cristoforetti, la donna che è andata nello spazio: il marito la sostiene a quanto pare, le dà una mano coi figli, ecc. Però se le “grandi donne” dello spettacolo o in genere della vita pubblica non hanno un uomo che veramente le sostiene definendosi orgoglioso di farlo, chiediamoci il perché. Tante volte è l’uomo stesso che si attribuisce un ruolo di “sottomissione”, o si fa da parte preferendo pagare -nel caso di persone famose- una baby sitter per occuparsi dei figli piuttosto che occuparsene lui.
Le donne hanno sempre quel ruolo di accudimento che sarebbe anche bene scardinarsi di dosso, una volta per sempre; come ruolo predefinito, almeno.
[Elettrona e Gifter]
I ruoli è giusto che ci siano in ogni rapporto o collaborazione ma devono fondarsi sulle capacità di ognuno e non sul genere di appartenenza, si tratti di coppia o due colleghi di lavoro o due amici…
Anche noi nel nostro piccolo siamo una donna e un uomo, una etero e un gay, una non vedente e un vedente, una sieronegativa e un sieropositivo… Di “schemi” su cui costruire i ruoli ne potremmo fare a oltranza, ma l’unico OGGETTIVAMENTE predefinito è che in caso di eventi in presenza Gifter guida la macchina perché Elettrona non ci vede e per forza di cose la patente non può avercela.
Se no si potrebbe -orari permettendo- scardinare pure quello e usare i mezzi pubblici, treni per primi e infatti lo facciamo quando possibile ma con la macchina si è più liberi.
Se no, si piglia e si decide al momento chi fa cosa, in base alle competenze reciproche; chiaro che la persona tra noi con la responsabilità legale del sito web e le competenze maggiori a livello tecnico, è chi si sporca le mani di più.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io mi ripeto sempre che a crescere i figli siamo noi donne: perché non li cresciamo “ugualmente”? Ovvero dando loro la medesima educazione senza relegarli in ruoli diversi a seconda del loro sesso? La parità tra i sessi e il rispetto reciproco andrebbero insegnati fin dalla più tenera infanzia, ma famiglia, scuola e poi il mondo del lavoro si sforzano di fare il contrario.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Purtroppo è così che funziona cara Neda…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Personalmente ci siamo dati una mano a crescere e abbiamo compensato le mancanze e le paure dell’altro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
🤗💕
"Mi piace""Mi piace"
Io questa storia che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, ovviamente devoluta a lui in toto, non l’ho mai potuta sopportare!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Per secoli, millenni, la figura femminile è sempre stata vista “dietro” alla figura maschile.
Le stesse religioni perpetuano questo concetto.
Ogni società attuale sembra fatta apposta per valorizzare il maschio, con disparità di ogni tipo.
Finché è necessario che esistano feste “contro la violenza” ed “a supporto di…” significa che la parità è ben lontana da essere raggiunta.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ecco bravo! Anch’io non accetto più le varie feste…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sono sciocchezze, Nadia, perché banalizzano il messaggio.
Ed in un’epoca del “mordi e fuggi” come la nostra, il messaggio dura appunto 24 ore. Senza lasciare traccia.
Non posso tuttavia biasimare chi porta a galla problematiche di un certo spessore, ma dubito fortemente che le giornate dedicate possano servire a qualcosa.
"Mi piace""Mi piace"
Attualmente le problematiche di un certo spessore durano finché passano in tv e sui social.
Due mesi fa mezzo mondo si tagliava una ciocca di capelli in pubblico, adesso nessuno ricorda più quale fosse il motivo.
"Mi piace""Mi piace"
Posso andare un po’ off-topic ma nemmeno tanto ?
Solo un po’, dai. Una riflessione aggiuntiva…
La mia idea è che di tutti i rapporti possibili fra le persone, l’ unico in assoluto che non contempla (o meglio – spiego dopo – che “non dovrebbe” contemplare) la competizione è il rapporto di coppia fra un uomo ed una donna. Secondo questo assunto (che non vuole certo essere una legge universale, ma solo il mio pensiero), un rapporto di coppia rimane “sano”, sereno e produttivo fintantoché non entra in gioco la competizione.
La competizione in se’ non è un carattere negativo, anzi è il motore dello sviluppo, ed esiste (e va bene così, poichè non fa danni) in qualsiasi altro tipo di rapporto, anche familiare: fra genitori e figli c’è competizione, tra fratelli c’è competizione, al di fuori della famiglia (per esempio in ambito lavorativo) c’è praticamente solo competizione. A vari livelli, più o meno “buona” o “cattiva”, la competizione è presente ovunque.
Eccezion fatta per il magico ed unico legame fra una donna ed un uomo. Io (come ormai noto) non ho alcuna fede religiosa, e non credo a nessuna preordinazione dei nostri comportamenti se non a quelle imposte dalla Natura. E così come è perfettamente naturale che uomini e donne si cerchino, si trovino e si uniscano (altrimenti saremmo estinti da un pezzo), è altrettanto naturale che fra loro – e solo fra loro – non debba insinuarsi lo spirito della competizione. Semplicemente perchè è l’ unico caso in cui “non serve”.
Pensateci: quand’è che in una coppia cominciano i guai seri ? Quando uno dei due si sente in dovere di dimostrare di “essere meglio” dell’ altro. Una delle prove più “dure” per esempio (prova che io ho evitato, quindi parlo solo per osservazione esterna), è la nascita di un figlio. Se si riesce a rimanere fuori dalla gara a chi è “più bravo” o “più adatto” a gestirlo va tutto bene. Appena ci si comincia a confrontare in tal senso ecco che il legame comincia a scricchiolare.
Rientrando in tema, credo quindi che (chiunque sia quello “grande” fra i due componenti, o anche se sono “grandi” tutti e due) le uniche coppie destinate a rimanere tali siano quelle dove non si compete ma si collabora. E basta. Senza farsi tentare. Ognuno poi, porta quello che può o che sa, e più possono entrambi, meglio è.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Nelle coppie, più che competizione direi che c’è tentativo di dominare.
"Mi piace""Mi piace"
Che è comunque una forma di competizione. Di tipo negativo o “non costruttivo”, ma sempre competizione è. Quando una squadra di calcio vince una partita, non si dice forse che “ha dominato” ? 😉
(non sto cercando di competere, eh ? Sia chiaro. 😀 )
"Mi piace""Mi piace"
Con me non c’è competizione perché ho sempre ragione. 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ecco fatto. A posto così.
😀 😀 😀
"Mi piace""Mi piace"
La mia, di domanda è: ma ad una grande donna, chi cazzo glielo fa fare di stare dietro un grande uomo ? 😉
(scusate il francesismo, si sa, sono becero)…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Secondo te, perché dopo un matrimonio, due convivenze e 35 fidanzati ho scelto di starmene per i fatti miei? 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
T’eri rotta le palle. Facile. E ci credo…
Tu ed io (quanto a questa faccenda) siamo perfetti opposti, ma mi sa che ci capiamo al volo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Proprio così, mi sompevo le palle. Ma credo che succeda a tante persone, il problema è che non tutti accettano di rimanere soli.
Ma devo anche dire che non avendo figli è stato tutto più semplice. Se avessi avuto dei figli, forse avrfei agito diversamente, ma non lo sapremo mai…
"Mi piace""Mi piace"
E’ un articolo veramente interessante e pieno di considerazioni su cui varrebbe la pena soffermarsi più spesso.
Solo un appunto: le società matriarcali erano la normalità una volta.. basta pensare al culto della Dea, della Grande Madre.. le donne godevano di maggiore considerazione prima che nella società entrassero le armi. E’ stato infatti con l’avvento delle armi che è cambiato tutto l’equilibrio e le religioni più “moderne” sono un riflesso di questo, poiché impongono alla donna di servire l’uomo, mentre prima c’era più cooperazione e rispetto per entrambi i ruoli.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vero! Ma nella società attuale, credo che il matriarcato sia impossibile perché anche le donne sono cambiate, non c’è più quella solidarietà di un tempo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Hai ragione, bisognerebbe risvegliare il femminino sacro prima.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non è facile sai. Vedi soltanto come si maltrattano da sole certe donne quando si riempiono di plastica per competere tra loro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Per quanto riguarda il primo paragrafo del tuo scritto, John Lennon ha scritto ironicamente la famosa frase: “Dietro ogni idiota c’è sempre una grande donna”. Ora, in primo luogo, l’espressione ci parla del valore delle donne, che nonostante tutto continuano ad essere poste dietro agli uomini. Ed è che, molto probabilmente, è vera quella massima della femminista Estella Ramey, che ha detto: “L’uguaglianza arriverà quando una donna sciocca può arrivare fin dove può arrivare un uomo sciocco oggi”. E così così, possiamo consacrarci in molti casi ma la grande verità è che dietro la frase benedetta: “Dietro un grande uomo, c’è una grande donna” cerca solo di insegnare un tipo di machismo che penetra nella società, un machismo che potrebbe non essere così facilmente rilevabile come, ad esempio, quello causato da evidenti discriminazioni sul lavoro: salari più bassi, difficile accesso a posizioni dirigenziali e manageriali…etc,etc,etc.
Il tuo articolo vale di più perché metti il ”dito sul punto dolente”. Buon fine settimana Nadia.
"Mi piace"Piace a 1 persona
¡Gracias Manuel!
La frase de Estella Ramey dice una gran verdad.
Buen fin de semana y un abrazo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Igual para ti belleza.
"Mi piace"Piace a 1 persona
🫂🖤
"Mi piace"Piace a 1 persona
❤
"Mi piace""Mi piace"
Da quel che si dice sugli antichi testi, le società matriarcali non erano per nulla disequilibrate e soprattutto non implicavano la presenza di conflitti e di guerre fra stati. Detto questo, condivido tutto il resto. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Verissimo Elena! 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ecco, quando hai un ottimo esempio e poi ne hai uno pessimo, è ora di ragionare su quale si vuole seguire.
"Mi piace"Piace a 1 persona