Morire volando nella tua tuta alare
Li chiamano sport estremi ma sembra che, la maggior parte delle volte, siano ricerca di emozioni fortemente eccitanti e, ancor più sfida con la morte.
È di ieri la notizia della morte di un altro giovane, il venticinquenne Luca Barbieri, appassionato di lanci nel vuoto in vari modi, comunque sempre rischiosissimi.
Probabilmente questo ragazzo ha vissuto la sua breve vita scegliendo ciò che gli piaceva fare, di certo la morte prematura non era nei suoi programmi ma, forse, non avrebbe neppure amato vedersi invecchiare senza poter più volare.


Credo che a 30 anni ci si senta, giustamente, onnipotenti. Non posso pensare che non abbia avuto un momento terrificante quando si è reso conto di quello che gli stava succedendo. A maggior ragione, massimo rispetto
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Certamente, spero che si capisca dal mio post. So che non è facile leggere le mie parole asciutte…
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Guarda, qui è sempre un problema – parlo in generale. Indispensabile essere sintetici, non facile essere esaustivi. Per me si capiva, si capiva il rispetto
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Definiamo sempre che le morti premature sono sfortunate. Morire all’età di 25 anni in questo modo richiede riflessione, dal momento che ci sono sport che sembrano progettati per sfidare la morte e talvolta devi perdere
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Questi ragazzi vivono al massimo la loro vita e sanno bene che cosa può succedere, per questo penso che sia una libera scelta e non vanno condannati.
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La libertà di vivere le nostre vite è la migliore che abbiamo raggiunto. Dal momento che ho un figlio di 30 anni, fa male vedere una perdita di vita in quel modo.
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Libero fino alla fine. Rispetto.
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Sì…
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Parole difficili eh…
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🥺
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