LETTURE · LIBRI

Pornografia acida

Mi sembra la definizione adeguata per il mio libro storie senza mutande

20 pensieri riguardo “Pornografia acida

  1. Mi duole contraddirti, soprattutto se era quello lo schema narrativo che ti eri prefissa. C’è assai poca pornografia nei tuoi racconti, giacché la pornografia, o tutto ciò che si rifà alla radice “porno”, è associata a un commercio, economico, psicologico, sociale, ecc., mentre nel tuo libro c’è molto sesso, ma c’è anche molta libertà, nelle persone e nelle attività.
    Se poi con l’aggettivo “acida” intendevi creare una similitudine con visioni generate da allucinogeni tendi a sminuirti. Ciò che hai scritto sono sogni, perché la società non ammette le trasgressioni che non siano remunerative per essa stessa, e quindi Sì alla procreazione, Sì al porno commerciale, Sì alla prostituzione, Sì ai tabù castranti e omologanti, Sì alla violenza, Sì a tutto quello si può condannare per sentirsi migliori (di fronte alla società, è ovvio).
    Quanto hai scritto è destinato a rimanere un sogno per la maggior parte delle persone (circa il 99.9%), un sogno inconfessabile anche a loro stessi, però potrebbe darsi che leggendo quei racconti riescano a svegliarsi dal loro sogno/incubo omogeneo per vedere finalmente, e senza timore, i loro sogni, quelli veri.
    D’altronde, dopo più di un secolo di testi nichilisti e distruttivi, non pensi che sarebbe ora di tornare a far sognare il lettore?
    🙂

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