Girovagando tra profili, nickname e avatar dei vari social network troviamo tantissime persone che amano definirsi pazze, schizofreniche, folli, o sinonimi originali per auto etichettarsi con un marchio di anticonformismo che alla fine si uniforma e anziché essere estroso diventa banale e ripetitivo.
Il bello è che nessuno (o quasi) per sua fortuna ha mai avuto a che fare con la pazzia, non è mai entrato nemmeno come visitatore in un ospedale psichiatrico o neurologico.
Al massimo è in analisi dal solito psicologo che ascolta per i canonici 38 minuti dietro discreto compenso, e poi saluta cordialmente quando il cronometro esaurisce il tempo concordato.
Il paziente è contento perché ha raccontato quello che potrebbe tranquillamente dire al muro del salotto senza alcuna spesa, tanto il risultato è il medesimo, però essere in analisi fa figo e crea un certo senso di sicurezza, quindi l’analista diventa una necessità come le vitamine al cambio di stagione e il probiotico la mattina.
Come dire insomma che “pazzo è bello”.
Certe persone subiscono il fascino della follia senza avere la minima idea di che cosa comporti essere soggetti a turbe mentali di qualunque genere, dalle più comuni come sindromi depressive di vari livelli a quelle più gravi come psicopatie, schizofrenie, stati dissociativi, disturbo bipolare, sino ad arrivare alla vera follia ovvero l’impossibilità di recuperare in qualunque maniera le facoltà mentali.
Per non parlare della demenza senile, che prima o poi sfiora tutti quanti, sulla quale penso nessuno abbia la tentazione di porre il proprio avatar, poiché essendo un segno di decadenza non ha fascino né originalità.
E dunque chi sarebbero tutti questi folli in circolazione?
Personaggi dello spettacolo che vestono in modo eccentrico al punto da rischiare di rompersi qualche osso pur di stupire?
Quelli che compiono consapevolmente azioni stravaganti, rischiose, strampalate, sfidando pericoli, legge e forze dell’ordine per puro svago o per dimostrare di avere carattere?
Oppure chi, pur di apparire in qualche reality show si rende ridicolo sino all’umiliazione?
Questi a mio parere possono essere dichiarati imbecilli volontari, dotati di scarsa intelligenza e, al più, malati sì ma di protagonismo.
Non riesco nemmeno a comprendere quale sia il motivo di tanto fascino perché se vogliamo considerare folli personaggi come Rasputin, Hitler, Lucrezia Borgia, Messalina, Nerone e simili, troviamo solo figure altamente negative cui credo solo qualche mitomane gradirebbe essere paragonato.
Esistono anche forme di momentaneo disagio, che inducono persone apparentemente “sicure”, forse suggestionate da notizie sconfortanti, a riprodurre gesti disperati come è successo negli ultimi tempi con i molteplici suicidi di imprenditori e industriali caduti in disgrazia.
Da qualche decennio poi dobbiamo essere molto preoccupati e spesso anche terrorizzati, se associamo squilibri mentali alle manifestazioni “esplosive” di troppi paranoici che si svegliano la mattina e decidono che quello è un buon giorno per fare strage di gente qualunque, in un posto qualunque, senza nemmeno un motivo qualunque.
In questi casi è pressoché impossibile dare una collocazione anche approssimativa allo scompenso che innesca il desiderio distruttivo, può succedere ovunque e in ogni momento.
Detto questo appare evidente che chiamarsi pazzi per puro vezzo non è un buon modo di presentarsi in pubblico, certamente è più ridondante che definirsi originali, stravaganti o eccentrici ma, in questa era dell’umanità ormai è difficile riuscire a distinguersi anche compiendo gesti clamorosi poiché tra disastri naturali, guerre, macelli legalizzati, massacri economici, scandali quotidiani ecc. tutto di disperde e noi perdiamo la testa.
Per fare un esempio posso dire che l’ultimo uomo che è riuscito a stupirmi è stato Osama Bin Laden quando ha demolito le torri gemelle, ma credo che non valga la pena scegliere di farsi notare in questo modo.
Quindi cari amici, bramosi di luccicare da lontano, state normali perché oggi è forse la normalità il miglior modo per differenziarsi dalla massa dei cretini che non sanno più che cosa inventare per ottenere una briciola di effimera notorietà.

P.S.: in ultima analisi, sperate di non dover mai passare dentro esperienze e/o luoghi dove la follia è autentica e d.o.c.
Hai fatto bene a scrivere questo. Ho notato anch’io come ci sia una ricerca verso una presunta originalità, per trovare la quale definirsi “un po’ matti” sembra la strada più facile. Ho amici cari che combattono con veri problemi e nemmeno io, quindi, sopporto certe superficialità
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Appunto…
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“Il paziente è contento perché ha raccontato quello che potrebbe tranquillamente dire al muro del salotto senza alcuna spesa, tanto il risultato è il medesimo”… Ecco perché non vado più dagli psicologi, a parte il dottor Coniglio! 😁
Concordo, anche la citazione “i migliori sono matti” è stra abusata e travisata! 🤔
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L’avevo dimenticata…
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Anche tu non la sopporti? 😅
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Oggi va di moda “bipolare”. Come se fosse un vanto. Non sanno nemmeno cosa cazzo significhi esser bipolare.
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Già è vero, pensano di essere delle pile.
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Condivido il tuo discorso, bisognerebbe stare più attenti al significato delle parole che si usano. Molte persone vogliono mettersi in mostra a tutti i costi e lo fanno anche definendosi pazze o schizofreniche con molta leggerezza e anche con poca delicatezza verso chi soffre sul serio di queste patologie o ha vicino qualcuno con disturbi mentali. Credo comunque che in alcuni casi andare in analisi con uno psicoterapeuta serio (non solo psicologo) serva molto. Certo non è sufficiente o è addirittura inutile se si hanno problemi di scompensi chimici che vanno stabilizzati con i farmaci e quindi con un bravo medico psichiatra. Purtroppo spesso la gente confonde psicologo, psicoterapeuta e psichiatra e pensa che andare da uno o dall’altro sia la stessa cosa!
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Esattamente, e tanta gente non conosce il significato della sindrome schizofrenica.
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A volte perfino le patologie vengono prese alla leggera, o sullo scherzo. Chi ha davvero a che fare con la pazzia, direttamente o meno, sta ben attento a nominarla in modo così leggero😊
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Eh…
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Perché esattamente 38 minuti?
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E’ tempo d’udienza concessa, per i restanti 12 minuti si fanno i fatti loro.
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Condivido! L’ originalità è essere se stessi ma si viene etichettati come banali e da qui partono tutte le strategie per emergere dal mucchio.Ma per uscire dalla massa bisognerebbe non fare il passo più lungo della gamba cioè vivere alla propria velocità e non quella della moda del momento.Ciao
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Brava! Ormai la gente vive proprio seguendo non la propria indole, ma la moda del momento.
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Già…😖
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In ufficio abbiamo avuto per anni tre schizofrenici, uno anche violento, e non era tranquillizzante averci a che fare.
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Ti capisco Elena, io ne ho visti di ogni nel mio girovagare tra gli ospedali.
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😢 Se stai bene ti ammali.
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Lo so, quando sono stata ricoverata in una rinomata clinica psichiatrica, quella dove mi propinavano le cure sperimentali, ne sono uscita (firmando) che non riuscivo più a camminare. Mi avevano piazzata nel reparto dei dispoerati. Vorrei scrivere anche questa esperienza, ma ancora una volta temo di non essere creduto perché è talmente assurda che potrei definbirla tragicomica. Là i pazienti erano i più sani di mente…
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Dovresti invece scriverlo.
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Ci penserò…
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“Questi a mio parere possono essere dichiarati imbecilli volontari, dotati di scarsa intelligenza e, al più, malati sì ma di protagonismo.”: con questo, hai detto tutto.
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