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LA DONNA IDEALE

Una frase scritta dall’amico di Twitter @TiNoZzO sull’impossibilità di trovare la donna ideale, ha prodotto una simpatica serie di battute tra noi che alla fine mi ha ispirato una breve riflessione su questa donna.

Ho promesso a Tinozzo che gliel’avrei raccontata io per filo e per segno una donna che starebbe perfetta a qualsiasi uomo.

Naturalmente parlo di uomini nella norma, esclusi maniaci, serial killer, estremisti o integralisti di qualunque dogma o etnia, oppure quelli che cercano solo un oggetto sacrificale da utilizzare a proprio piacimento.

Ipotizzando la donna ideale con aspetto esteriore di colori e forme adeguati al gusto personale, non mi perdo in descrizioni fisiche.

Il ritratto caratteriale e comportamentale ha invece connotati ben precisi.

Andiamo a incominciare.

Deve essere una geisha sempre disponibile, servizievole ma non servile, intuitiva per accogliere ed anticipare i desideri dell’amato bene in qualunque momento della giornata senza fargli capire che sa prevedere i suoi pensieri. Lei è sempre presente, ma senza apparire, deve avere la capacità di materializzarsi quando lui vuole vederla girare intorno a sé, e dissolversi nel nulla quando occorre.

Deve essere una mamma perfetta e comprensiva per lui, educatrice intelligente, sensibile e severa in giusta misura per i figli. Lasciando al marito (eventualmente, ed alla sua momentanea inclinazione al ruolo) la funzione di giudice supremo per qualunque decisione.

Con la suocera deve avere un rapporto di riverenza e sudditanza ma senza mostrarlo, e soprattutto senza infastidirsi se mette il becco nelle sue faccende personali.

Quando il guerriero torna a casa stremato dalle fatiche quotidiane, di qualunque natura siano, si aspetta di trovare una psicanalista seria, preparata, edotta e informata sui temi più disparati che giungono sia dalla sfera professionale sia da quella degli interessi particolari di lui, senza dirgli cosa deve o non deve fare, ma solo incoraggiarlo e sostenerlo oppure tacere e ascoltare secondo necessità.

La borsa per calcetto, palestra, tennis ecc. sempre attrezzata all’uopo e immediatamente tolta di mezzo quando torna ammaccato e dolorante, a volte conciato da buttare via perché non ha più l’età e quindi bisogna adoperarsi per convincerlo che uno come lui non invecchia mai. Casomai si decidesse, dopo la partita, di andare in pizzeria e tornare tardi o invitare i compagni a casa per una pasta veloce lei deve ricevere il messaggio telepatico e adeguarsi.

Sorvoliamo sull’argomento tv perché ormai anche le famigliole di ratti hanno dentro la tana più schermi e decoder per accontentare tutti.

Il compito di amministrare le finanze è direttamente correlato al “braccino” di cui è dotato, se è corto servono pezze giustificative anche per gli stuzzicadenti, se è lungo serve un avvocato quando torna a casa dopo aver firmato un contratto d’acquisto per un panfilo ancorato a Portofino.

In cucina, o lei è a scelta: fotocopia di mammà, braccio destro di uno chef stellato, oppure cucina lui e non se parla più.

La pulizia della casa dipende dalle abitudini acquisite nella famiglia di provenienza. Di lui.

Lui “sa” scegliere sempre i regali che lei sogna, infatti se si accorge che lei non porta collane (perché le detesta) gliene regala subito un po’ dicendo: Ho notato che non ne hai…così lei deve imparare ad amare le collane.

E poi c’è la camera da letto.

Cominciamo dal lato più semplice: dormire. Lui russa e fa le puzze, ma non è vero!

Lei è freddolosa e si veste per coricarsi, ed è vero! Quindi deve smettere di farlo e patire il freddo perché si dorme avvinghiati solo in occasioni da definirsi di volta in volta.

Il sesso! Dipende…

Dipende da una lunghissima serie di variabili varianti finché la relazione sentimentale non è definitiva e lui ha la/le amanti acquisite con regolare “losomafacciofintadiniente” della donna ideale.

All’inizio la donna ideale deve essere sempre disponibile. Tacco dodici e autoreggenti sono il corredo minimo per essere considerata appartenente al sesso femminile, tutto il resto dipende dai gusti e dalle sue tendenze politico/religiose/musicali/lifestyle. Se è multi orgasmica lo rende felice, se fa finta di esserla va bene lo stesso perché lui sa di essere un macho formidabile, importante che lei sia sempre bagnata quindi deve inventarsi qualcosa per lubrificare altrimenti gli fa venire l’ansia da prestazione.

Quando ha il ciclo deve studiare lap dance, danza del ventre o burlesque per soddisfarlo ugualmente ed aggirare l’ostacolo.

 Troia sì ma con parsimonia, altrimenti lui s’insospettisce e dubita che lei sia una ninfomane a rischio tradimenti. Quando vanno in giro tutti gliela devono invidiare, ma se qualcuno s’azzarda e rivolgerle la parola rischia grosso. Lei deve avere occhi solo per lui, ma se troppo appiccicosa lo imbarazza. Le smancerie e melensaggini, tipo intrecciamo i nostri cuori dipinti sul muro, si fanno ma non si dicono. Ma se lui affigge manifesti con frasi d’amore dedicate, lei deve farlo sapere alla stampa perché è un’impresa eroica che deve renderlo famoso.

Quando si raggiunge la stabilità sentimentale lei deve sempre rimanere la vogliosa amante arrapante e audacemente abbigliata mai sazia di lui – e soltanto di lui – per i trentasette secondi di sesso sfrenato in posizione missionaria che gli servono a raggiungere l’eiaculazione e addormentarsi al trentottesimo russando come da prassi acquisita.

Non mi dilungo oltre per evitare luoghi comuni triti e ritriti che, in ogni caso, sono veritieri. L’ultima osservazione che mi sovviene di considerare è lo stato civile di questa femmina tanto ambita dagli uomini: nubile – single per scelta ovvero zitella!

Perché?

Semplice è talmente speciale che gli uomini non credono che esista.

 

18 pensieri riguardo “LA DONNA IDEALE

  1. Mi aspettavo una risposta del genere e quindi non mi dilungo.
    Il discorso è che non tutti vogliono i tacchi alti e la disponibilità a proprio vantaggio. Il punto è questo.
    Non sono certo un uomo modello, come tutti del resto. Il mio modello di donna, ovviamente parlo di quella che dividerà per sempre, si spera, il sentiero, deve contraddire, deve discutere, deve capire anche l’impossibile, pur che l’impossibile sia la verità. Il mio modello di donna ideale è quella che mi ama.
    Tutto il resto sono fronzoli inutili.
    Mi ha colpito molto il tuo passaggio sul ciclo. Appena sposati, quando alla mia Rosa veniva, è sempre stato molto doloroso fisicamente, piangeva dal dolore. Credo per simbiosi, ne soffrivo anch’io, non fisicamente ma mentalmente e mi accucciavo accanto e piangevo con lei. Poi tutto si risolveva per un mese ancora e dopo ricominciava. Passati due anni la routine era ormai consolidata e quando aveva qualche sbalzo d’umore, ovviamente non dovuto al ciclo ma per problemi di vita quotidiana, io, da scemo una volta le ho detto, “ma cos’hai, le tue cose?”. Lei si gira con occhi fulminanti e mi dice ringhiando: “non dirmi mai più una cosa del genere o prendo un coltello e ti eviro!”. Ho capito. Non per paura. Oggi lei è alle soglie della menopausa, a letto scalcia, si spoglia e si riveste, gli sbalzi d’umore sono repentini, ma capisco…Come lei capisce le mie frustrazioni e altro. Ovvio che parlo da una età matura, ma non penso che tutti gli uomini siano omuncoli.

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  2. Dicevo che la mia donna ideale me la sono sposata, ma non è esattamente come la descrivi tu, e nemmeno come mi comporto io nei suoi confronti.

    L’italiano va benissimo, però mi sembra che hai portato il discorso all’esagerazione, oppure noi uomini siamo solo omuncoli.

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    1. E’ bello sapere che qualcuno riesce a realizzarsi nell’ambito affettivo, come hai fatto tu.
      Certo che il mio è esasperato, è palesemente ironico. Non avrebbe senso tentare di tratteggiare qualunque umano “ideale”. 😉

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  3. mmm… tu sopravvaluti gli uomini (mi correggo, i maschi).
    Non è detto che costoro non credano all’esistenza della donna ideale. Avezzi fin da piccoli a rompere (da cui la familiarità con questa attività) i giocattoli e a riassemblarli secondo il loro estro (Lego docet), mantengono questo autoimprinting anche da grandi (adulti mai). Capita così che una donna venga sottilmente lobotomizzata (con la complicità del comune sentire) e che subisca una specie di “tuning”, di una spersonalizzazione individuale e di una personalizzazione a seconda dei gusti del bambino (grande) che gli sta accanto (sempre troppo, e mai quando serve).
    C’è anche chi non pensa che una donna “Black & Decker” valga tutta questa fatica. In questo caso preferiscono un set di donne, ognuna di loro con una peculiarità da sfruttare a seconda del momento. Questa configurazione è denominata poligamia, anzi per essere più precisi poliginia. In questo caso non si può più parlare di donna-oggetto, bensì di donna-accessorio.
    Kiss

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      1. Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha. Scusa non sono stato io. E’ Rossana che non riesce a smettere di ridere… 😆

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      1. Beh, per dire la verità ho “picchiato la testa altre volte”, e mio marito l’ho incontrato quando avevo deciso che non ne volevo più sapere… 😀 Io credo comunque che anche tu agisca nel miglior modo possibile, e magari stai anche bene con te stessa!

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