Musica · Opinione

Ieri, oggi e domani

Un paio di giorni fa ho ascoltato in radio “Impressioni di settembre” ed ho scoperto che il testo è di Mogol e Mauro Pagani, la musica di Franco Mussida.
Il brano è del 1971 e ancora oggi viene suonato: un testo poetico e abbastanza semplice, ma musica grandiosa; quindi i tre autori traggono ancora parecchio guadagno per questa canzone. È fuor di dubbio che, al di là dei gusti personali, sia un capolavoro.
Con un po’ di mestizia, dovuta al confronto tra la bella emozione suscitata in me ascoltandola e il raccapriccio che suscitano in me i testi e la riproduzione artificiale delle musiche attuali, ho pensato a quanto guadagnerà, tra cinquant’anni, un cantante di oggi.
Vero che i miei gusti musicali non sono sempre in linea con la musica italiana degli ultimi anni, ma è anche vero che questa musica è destinata e cadere nel dimenticatoio profondo perché chi la apprezza oggi è abituato a buttare nel tritarifiuti gusti, usi e costumi alla velocità della luce. E, onestamente, non ha nemmeno torto…

27 pensieri riguardo “Ieri, oggi e domani

  1. Non guadagnano molto, anzi…
    Ho un amico musicista, e mi racconta spesso aneddoti di ogni tipo, anche legati ai guadagni, etc.
    L’unico modo oggi per mettere via qualche soldo è fare concerti ed apparizioni di ogni tipo, il ché è abbastanza avvilente perché se sei un ottimo autore/compositore, e non ami suonare dal vivo, non guadagni davvero nulla.

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    1. Lo so, ho un amico batterista che suona in un gruppo italiano arcifamoso, ma di cui ormai è rimasto un solo componente della formazione originale. Loro suonano davvero tutti gli strumenti e sono in sei. Oltre a fare prove su prove, montare e smontare tutto, girano anche tutta l’Italia, ma dice che per ogni concerto non riesce a portare a casa più di 500 euro. Un dj mediamente famoso li guadagna in 5 minuti.

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  2. La musica è uno specchio del tempo e purtroppo oggi i ragazzi in generale vivono cupi e svuotati.
    I brani trap hanno delle intro che pescano nei vari repertori del passato, come preludi a qualcosa di bello che si interrompe bruscamente per lasciare il posto a sequenze serrate di parole direi quasi sputate con disprezzo se mi si passa il paragone. Io non ci leggo neanche più rabbia o protesta, e nemmeno consapevolezza, ma sono comunque racconti. Racconti oserei dire dell’estrema bruttezza che stiamo vivendo e che soprattutto stanno vivendo i giovani che non hanno la più pallida idea della nostra spensieratezza o del vivere senza trasmettere nessuna immagine di sè e senza che nessuno sappia dove sei e cosa stai facendo.

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  3. Condivido la tua riflessione, oggigiorno si è tutto impoverito e non soltanto la musica. ma intendo l’arte in genere, per colpa dell’elettronica, dell’informatica dei tempi moderni che invece di arricchire imbruttiscono il tutto. Buona serata cara Nadir 😘

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  4. Credo che ognuno, in ogni epoca, abbia una sua canzone legata ai propri ricordi, almeno per me è così, e penso che prescinda dalla bellezza o meno della canzone in sé.
    Ricordo, per esempio, Vamos a la playa, dei Righeira, che non erano certamente Mogol Battisti, ma mi porta ai ricordi di quelle estati di tanti anni fa.

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