Ambiente · natura · Opinione

Il freddo che verrà


Nel 2023 l’estate s’è protratta ben oltre la data di stagione, quindi un po’ di inverno direi che ci sta e, a parte le bollette, io non mi lamento; ma l’argomento meteo è diventato un imperativo da spalmare su ogni social.
Si usa farlo in varie forme: come allerta o avvertimento, in forma banalmente ironica, come lamento, rammarico, rimostranza.
Insomma è un pretesto usato da tanti per esprimere opinioni vuote.

L’avvicendarsi delle stagioni fa parte della vita, dà fastidio a tutti il repentino passaggio dall’infradito alla pantofola imbottita, come è irritante il movimento contrario, ma il freddo che verrà è il segno che non siamo ancora riusciti a dominare la natura fino in fondo.

Ci stiamo lavorando volenterosamente, ma nel frattempo io spero che la natura si ribelli e riprenda possesso del suo pianeta.

 

14 pensieri riguardo “Il freddo che verrà

  1. Troppo spesso le piattaforme social costituiscono lo specchio (invero deformante) del banale chiacchiericcio.
    Facci caso, prima dell’avvento di internet, quando due persone si incontravano e nessuna delle due aveva argomenti interessanti da proporre, parlavano del tempo…
    🙂

    Piace a 1 persona

  2. Il cambiamento climatico è un dato di fatto e in parte appartiene al ciclo naturale del nostro pianeta. L’intervento dell’uomo sta innegabilmente peggiorando le cose, ma vallo a dire alle multinazionali che mettono gli interessi finanziari davanti a tutto..

    Piace a 2 people

  3. Posso dire il mio solito “secondo me” ? 😉
    Lo dico, via…

    Secondo me il clima, la meteorologia, le variazioni ambientali, sono tutte cose troppo più grandi e troppo più in alto di noi, misere formichine che si agitano ridicolmente su una porzione ridicola di un pianeta immenso ed allo stesso tempo a sua volta ridicolo in relazione all’ immensità dell’ universo.

    Tendo per natura e formazione a non avere una visione “immanente” e tantomeno “fatalista” della vita, credo che ogni azione o assenza di azione abbiano delle conseguenze, ma fino ad un certo punto e fino ad un certo livello.

    In sintesi, il clima fa quello che gli pare, come ha sempre fatto e sempre farà finchè ci sarà un clima, e noi non possiamo fare nulla per controllarlo, prevederlo, cambiarlo: abbiamo perso – credendoci furbi con le nostre “app”, i nostri satelliti e le nostre statistiche – ogni capacità di capire quando è necessario portarsi l’ombrello e quando no. Prevedo meglio il tempo guardando come si muovono gli uccelli e ascoltando i miei reumatismi che con mille applicazioni e siti internet. Ciononostante, ancora sbaglio. 😀

    E a quel punto, alzo le mani: sia quel che sia.

    Piace a 2 people

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.