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Fiduciosamente

Vedo tante persone scrivere odi, poesie, racconti, articoli, filastrocche, testamenti apponendo il simbolo © in calce.
Non so se in questo modo ogni scritto è veramente protetto per quanto riguarda i diritti d’autore, ma mi pare di capire che chi ne fa uso sia molto sicuro delle proprie doti letterarie e autoriali.
In ogni caso devono essere pregiati componimenti, sennò perché mai premurarsi di proteggerli?

Talvolta mi capita di parlare con un amico che vorrebbe pubblicare un libro, lui mi chiede quale via intraprendere per raggiungere lo scopo; io non so quale sia la via migliore, visto che ho pubblicato qualche libro senza ottenere riscontri apprezzabili, pertanto rispondo (sorvolando sul fatto che magari ho pubblicato immani brodaglie) che probabilmente una soluzione potrebbe essere quella di inviare il manoscritto a case editrici.
Lui manifesta il timore che il frutto delle sue fatiche venga rubato. Beh se è così puoi iscriverti alla SIAE e registrare le tue opere; io mi sono iscritta per registrare lo pseudonimo “Evaporata”, e per farlo occorre avere pubblicato almeno una volta utilizzandolo. Per i soli libri non mi sarei iscritta perché se qualcuno si prendesse la briga di rubarmi un testo sarei contenta, significherebbe che ha dato un valore commerciale ai miei deliri.
Lui mi chiede come sono riuscita ad iscrivermi ed io ripeto che avevo già pubblicato tre libri, il primo nel 1992.
E come hai fatto a pubblicare nel 1992? Ho vinto dei concorsi, che all’epoca erano un po’ più seri di oggi.
E come si partecipa ai concorsi? Inviando le proprie opere.
E se poi me le rubano? Insomma amico se sei così convito delle tue capacità investi su te stesso, pubblicati autonomamente, distribuisci e attendi il successo.

Chi è unico non si preoccupa di essere copiato perché la sua unicità sarà sempre riconoscibile.

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12 pensieri riguardo “Fiduciosamente

  1. Da quando sono freelancer, piovono richieste di aiuti, consigli, suggerimenti per chi vorrebbe fare altrettanto. Ogni consiglio è vano: trovano sempre una scusa a cui appigliarsi. Si tarpano le ali da soli, perché se do quei consigli *che per me hanno funzionato* vuol dire che una speranza di successo c’è. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, dice il saggio…
    Io ho smesso di sprecare parole e ormai rispondo sempre “cerca su Internet. Io ho fatto così”.

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    1. Sono nella commissione della biblioteca del mio paese, tutte le settimane arrivano autori che ci chiedono di presentare i loro libri. Tutta gente che ha pubblicato a pagamento e ha i libri da vendere per non farli marcire in cantina. 😐

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