Lifestyle · qualche pezzo di me

La pelatrice di polli

Nei primissimi anni della mia vita abitavo in una casa di ringhiera nel centro storico della città. In questa casa c’era pure il retro di una macelleria che affacciava sulla via del portone d’ingresso e, come tutti i negozi del genere, vendeva polli conigli e altri cadaveri di animali. Il proprietario acquistava i polli e li faceva spiumare, in una stanza dedicata solo a quel lavoro, da donne che abitavano nella corte. Sicché noi bambini passavamo spesso il tempo ad osservare quello che ci sembrava un gioco.
Le donne sedute in cerchio chiacchieravano allegramente mentre strappavano le piume agli animali morti, e in quella stanza c’era un trionfo di piume multicolori, polvere, pidocchi e puzza, ma tutto questo a noi appariva come un gran baraccone dove saltare, fare casino e nasconderci sotto la soffice coltre che era stata l’abito dei poveri animali ormai ignudi.

In quel periodo quando mi si domandava che cosa volevo fare da grande io rispondevo: la pelatrice di polli, e tutti mi guardavano sgomenti perché quella era proprio l’ultima spiaggia per chi non aveva un’occupazione mentre, per me, era un divertimento applicato al lavoro. Meglio di così!

Tutto cambiò appena fui in grado di capire che quelle palle di piuma velocemente trasformate in ridicoli corpi svestiti non erano giocattoli di gomma bensì animali, come cani e gatti compagni di giochi, con l’unica differenza che erano morti ammazzati. Da lì in poi non volli più mangiare polli, né conigli né tantomeno capretti o agnelli che vedevo appesi a testa in giù, sulla soglia della macelleria nel periodo pasquale, con il sangue rappreso sulla bocca, come già narrato in altri post.
Decisi allora che da grande avrei fatto la regina per cancellare tutte le ingiustizie e le cattiverie del mondo.

Questa vocazione decadde quando compresi che difficilmente sarei riuscita ad arrampicarmi così in alto dalla posizione sociale in cui mi trovavo.
L’aspirante pelatrice di polli però continuò a vagare dentro me tentando di mettere in pratica, verso i maschi umani, l’abilità nello spennare osservata quando ero bambina. Purtroppo, anche in questo caso, dovetti desistere poiché i polli umani per farsi spiumare volevano sempre la stessa cosa in cambio.

8 pensieri riguardo “La pelatrice di polli

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