Opinione · qualche pezzo di me

Scrivevo sui muri

Quando ero piccola, in piccole città e paesi non era in voga l’abitudine di decorare o insudiciare vistosamente i muri con mega disegni o, secondo i punti di vista e di stoffa, mostruosità non autorizzate.
Si potevano leggere rare e isolate scritte che esprimevano un’idea, un dissenso o un messaggio in pochissime parole: governo ladro, bevi meno e mescola, viva la figa, Cara ti amo, Tizia sei una troia, Caio ce l’ha piccolo, Sempronio è cornuto, oltre alle consuete dichiarazioni di fedeltà verso una squadra di calcio.

Incisioni storiche su vecchi mattoni
Incisioni storiche su vecchi mattoni

Ora è tutto diverso, prima i murales e successivamente il “graffiti wrinting” hanno messo in scena autorevoli movimenti diventati ormai storia. Siamo di fronte a una vera e propria forma d’arte metropolitana che si manifesta in molteplici forme: affreschi su intere pareti di palazzi, mirabili trompe-l’oeil disseminati su muri o selciati che lasciano a bocca spalancata chi se li trova davanti.
Non ultime le firme di chi è diventato un mito in questo multiforme universo di colori a zonzo per le città.

Breccia ingannevole
Breccia ingannevole
Graffiti famosi
Graffiti famosi
Falso baratro
Falso baratro
Soccorso surreale
Soccorso surreale
Spettacolare
Spettacolare

Evito a piè pari di prendere in considerazione gli imbrattamenti a scopo vandalico, o teppismo ottuso e gratuito, poiché non è il caso di sprecare parole.
Altra cosa sono le repliche, più o meno fastidiose, di frasari indotti da libri o film di cassetta, talmente inflazionate da rendere invisibile qualunque messaggio perché non sono scritte con cuore ma con smania modaiola di mettersi in mostra.

...

Tutto questo renderebbe buffe e teneramente patetiche le scritte inneggianti al Duce, rese fantasma dal tempo, che ancora si possono intravvedere su muri di vecchie case.

Orfengo (NO) scritta su parete di muro privato.
Orfengo (NO) scritta su parete di muro privato.
Motti famosi
Motti famosi

Se non esistessero scellerati che replicano la militanza fascista.

...

Sono nata in una città di provincia piemontese.
Nella mia strada, circondate da palazzine nuove, erano rimaste alcune vecchie corti con case di ringhiera dove stavano parecchie famiglie, tra le quali la mia.
Ligi alle regole del bambino cresciuto per strada, noi piccoli formavamo varie coalizioni che, a seconda dell’umore, giocavano o combattevano a suon di scherzi del tutto innocui (salvo qualche pedata negli stinchi o tirata di capelli quando si faceva a botte).
Tra queste battaglie la più gettonata era scrivere frasi irriverenti sul grande portone in legno che chiudeva la corte dove dimorava l’avversario.
Sicché quei massicci supporti in legno e i mattoni circostanti fungevano da manifesto per le nostre scaramucce verbali.
La mia banda era solita prendere di mira una bambina antipatica e smorfiosa scrivendo: “Si annuncia il fidanzamento tra la Signorina Luisa De Avvoltois e il Signor Domenico De Puzzis”, per propagandare la simpatia esistente tra quei due bambini che, a loro volta, rispondevano: “Enrico e Nadia vanno a fare la pipì insieme dentro la fabbrica abbandonata”.
Testimonianze di giochi antichi scomparse per far posto a nuovi e orrendi palazzi in cemento armato decorabili soltanto con bombolette spray o martelli pneumatici; ma là, adesso, nessun bambino gioca più per strada, e gli adulti passano frettolosi evitando di scambiare sguardi o saluti con chiunque.
Figuriamoci fermarsi a leggere le scritte sui muri come succedeva nel secolo scorso.

Talvolta sento nostalgia del gesto di prendere il gessetto e scrivere ancora su qualche muro, ma rischierei di essere multata da un ausiliario del traffico sempre in agguato anche quando in città girano solo fantasmi.

Mi fermo quindi ad osservare le opere di artisti di strada che fanno e disfano lasciandosi dietro solo sguardi ammirati.

Toh...una foca che sbuca.
Toh…una foca che sbuca.
E una breccia nello steccato.
Una breccia nello steccato.
E un bel colpo d'occhio.
E un bel colpo d’occhio.

Così. Giusto per dire quello che mì è venuto in mente questa mattina.

😀

15 pensieri riguardo “Scrivevo sui muri

  1. I murales ben fatti per me rientrano di diritto nel mondo dell’arte, se non altro perché vogliono veicolare un messaggio, o un’emozione. Nella mia città ultimamente spopolano dei piccoli disegni a colori a tema Bologna, come un carinissimo pianista con la testa a forma di tortellino. Ecco, anche questi li apprezzo, rendono particolari muri dimenticati, e ti insegnano anche a non andare sempre di fretta, perché ti potresti perdere qualcosa di bello

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  2. Graffiti e murales mi sono sempre piaciuti anche se purtroppo bisogna anche dire che non sono sempre opere d’arte e secondo me non andrebbero fatti indiscriminatamente ovunque. Fortunatamente ora c’è qualche spazio in più autorizzato e si vedono lavori bellissimi. Invece trovo di pessimo gusto le scritte fatte a caso con penne, pennarelli etc che a mio avviso macchiano e rovinano panchine, tavolini, porte, bagni, muri.. che poi tutti siamo stati bambini, ma non tutti siamo artisti 😀

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  3. Alcuni dipinti sono bellissimi. Mi chiedevo, d’altra parte, se sono meglio le scrittrici o gli scrittori. Certo è questione di gusti. Mi sono innamorato di Virginia Wolfe, Poi di Daphne Du Maurier. Nel cinema mi sono innamorato di alcuni maschi. Nel teatro, di Shakespeare. Gli attori e le attrici sono alla pari. Forse non c’entra nulla. Forse c’entra il genere (sesso) del fruitore. Mah?

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      1. Certo ma è complicato. C’è il dubbio che le donne siano più brave con le parole e gli uomini con geometria e colori. Naturalmente la maggiore variabilità è nelle singole persone. Ovviamente la pressione sociale indirizza fortemente gli individui.

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  4. Sono affascinato da queste vere opere d’arte murarie o stradali. Sui muri anche qui a Padova possiamo trovare murales fantastici, per quanto riguarda le opere di strada ne ho viste alcune anche con i miei occhi, e dalla giusta prospettiva sono delle vere meraviglie.
    Che purtroppo con qualche pioggia svaniscono.

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  5. Io sono maledettamente tradizionalista.
    I disegni, come i graffiti, o le scritte li vedo bene solo su carta o tela.
    Al limite sui marciapiedi, ma soltanto per coloro che ci tirano fuori il pane per casa.
    Quelli che li fanno sui palazzi o sulle superfici più strane, dovrebbero curare un pò di più il loro EGO sfrenato.

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  6. A parte l’arte (che mi piace sempre e comunque), sono sempre stato favorevole alle scritte, pur non avendone mai fatte. Secondo me anche le più stupide sono un “qualcosa in più”. Ho personalmente autorizzato una “crew” di “writers” a decorare il muro di cinta di un mio magazzino perchè visibile dall’ autostrada Roma – Fiumicino. Gli ho anche fornito le birre mentre lavoravano, il risultato è veramente carino. Tanti anni fa qualcuno aveva disegnato un enorme pisello sul marciapiedi della strada che mi portava alle elementari… mi ero convinto che calpestarlo camminando all’ interno dei suoi confini portasse fortuna ed era diventato un rito. Sono rimasto malissimo quando un giorno hanno rifatto l’asfalto del marciapiedi cancellandolo irreversibilmente…

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