Opinione

Il pane di legno

Talvolta capita di imbattersi in “professionisti” che con il loro operato dimostrano di essere poco preparati sul lavoro che svolgono.

Qualche anno fa ne ho incontrati un paio nel campo dell’alimentazione, nella fattispecie un pizzaiolo e un panificatore.

Al primo avevo chiesto una pizza con aggiunta di noci, visto che ce n’erano diverse in menu con questa aggiunta.
La pizza è arrivata completa di tutti gli ingredienti richiesti, ma le noci essendo state messe a cuocere in forno erano totalmente carbonizzate, quindi immangiabili. Inoltre erano affondate dentro il formaggio fuso rendendo tutta la pizza sgradevole.

Nel secondo caso, dato che io sono grande stimatrice del pane e amo provare pani di formati e ingredienti particolari, avevo scelto una micca con il mais, pensando che fosse fatta con aggiunta di farina di mais.
Invece no, il mais era in chicchi messi a cuocere in forno mescolati con l’impasto.
Il risultato è stato deleterio per la masticazione e pericoloso anche per i denti di uno squalo, infatti non sapendo che il pane conteneva i semi della pannocchia ne ho inavvertitamente masticato qualcuno ed è stato come tentare di mangiare del legno marcio indurito da varie esposizioni prima alla pioggia e poi al sole.

Ora, sorvolando sul fatto che purtroppo qualcuno è obbligato ad improvvisarsi un mestiere perciò è incompetente in materia, io penso che un filo di ragionamento logico si dovrebbe fare quando si propinano alimenti perché ci vuole un attimo per fare danni seri.
Al pizzaiolo non è venuto in mente che le noci carbonizzare non fanno bene allo stomaco e non sono buone da mangiare?
Va bene ci può stare che, se non l’ha mai fatto, la prima volta si sbagli, ma avrà ben visto quelle noci nere su quella cazzo di pizza!

E il panificatore, inventore del pane al mais, non ha assaggiato quella sua creazione prima di piazzarla in negozio?

Preciso che, in entrambi i casi, non si tratta prodotti industriali che potrebbero magari essere carichi di artifizi ma certamente gradevoli al palato considerando le indagini merceologiche di chi produce su vasta scala.

Spero di non dovermi rassegnare al gusto del pane in cassetta e delle pizze surgelate perché pane e pizza sono due alimenti a cui non posso proprio rinunciare.

Pane d’artista di Emanuele Cazzaniga

32 pensieri riguardo “Il pane di legno

      1. Tranquilla, ho i miei spacciatori di fiducia. Abbandonato ogni tentativo di panificazione e pizzifcazione casalinghi (dove vai se il forno a legna non ce l’hai), ho da lungo tempo (epoca “pre-pandemica”) selezionato luoghi eletti dove procacciarmi anche clandestinamente ed in barba a qualsiasi restrizione prodotti di notevole qualità. Certo, sono luoghi oscuri. Posti dove pronunciare la parola “ananas” nella stessa frase con la parola “pizza”, anche solo per scherzo, ti fa vivere la spiacevole emozione di vederti un fucile puntato addosso (lo stesso effetto fa li termine “scontrino”). E’ una vita dura, ma giusto ora mi dirigo (seminando eventuali pedinatori) verso uno di questi luoghi per andarmi a ritirare due margherite con bufala fumanti.

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      2. Farò onore !
        Grazie del passaggio… incidentalmente, ricorda che FugaDaPolis è un blog “collettivo”: ti mando un “invito” WordPress, se tante volte ti venisse il ghiribizzo di scrivere anche altrove, saresti la benvenuta…

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  1. Ormai la pizza, la pissaladière e la focaccia me le faccio in casa da sola, come piacciono a me, piccole e ben cotte, con le farine che preferisco. Come mi faccio i ravioli di carne o di zucca, anche se in commercio si possono trovare buoni prodotti. Mah, per quanto riguarda la cucina, oggigiorno ci sono molti improvvisatori che credono di essere dei grandi cuochi, così come ci sono dei pittori che si sono svegliati una mattina e si sono messi a imbrattare una tela credendo di essere degli artisti. Dietro a ogni cosa c’è il “mestiere” che deve essere imparato: non si improvvisa nulla, nemmeno se si è un genio.

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  2. ” il mais era in chicchi messi a cuocere in forno mescolati con l’impasto”
    Non ci posso credere. Immagino fossero come dei sassi. Ma uno perché non assaggia prima?

    Discorso noci: errore pacchiano, ma quasi perdonabile in confronto ai chicchi nell’impasto.

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