Io racconto “L’acciuga spiaggiata”
e l’amico Stelio l’accompagna con una tenera sardina

“Tenera sardina
cercavi il grande mare,
andare oltre l’azzurro
di acqua e di sorelle.
Oceano arcano
di segreti custode
mostrami il confine
tra vita e paura.
Hai udito la voce del blu,
profonda, lontana,
ingannevole quel tanto che basta
per saperla rimpiangere.
Smarrita la corrente
tra squali e cicale,
affondi verso il chiaro
di un cielo sempre inquieto.
Con ali stremate
dall’onda sovrana
ti lasci condurre
senza rimpianti di sorta.
Finite ora le acque
dal pelago al suolo,
farfalla di mare
attendi il nuovo destino.”