Da molti anni, né in casa mia né dentro la mia testa, la festa del Santo Natale trova spazio di alcun genere.
Non per snobismo o desiderio di andare contro corrente, ma per il semplice fatto che non me ne frega proprio niente sia dal lato religioso, sia come motivo di consumismo perché, nel caso, consumo quando mi pare più opportuno.
Voglio invece porre un punto d’attenzione alle luminarie, pubbliche e private, che splendono in ogni città e paese a volte in modo esagerato.
Personalmente le eliminerei del tutto giacché, data la situazione mondiale critica in ogni settore, credo che ci sia ben poco da illuminare e festeggiare.
Comprendo, in ogni caso, che l’esigenza del mercato ci obblighi a non sospendere questo rituale poiché troppa gente, probabilmente, rimarrebbe una volta in più senza lavoro.
Sembra un dilemma superficiale e poco importante però credo che, considerando lo spreco energetico e l’indifferenza che si palesa ignorando lo stato delle cose, sia possibile chiedere almeno l’uso pacato e sensato della voglia di far festa, in modo da contenere inutili sprechi e, soprattutto, insulti alla miseria di chi non ha la possibilità di condividere questi momenti di speudoserenità.
Anche se la voglia di inebriarsi per dimenticare i problemi, e ignorare chi soffre, a volte può essere d’aiuto per l’umore, cerchiamo di farlo in modo quantomeno garbato.
Magari regaliamoci qualche attimo di generosità che può manifestarsi in modo semplice: tenendo accese le luci del nostro albero di natale solo poche ore, per risparmiare energia e risorse, destinando la nostra piccola previdenza a chi ne ha bisogno.
Non è necessario osservare lutti o austere mortificazioni per contrastare l’andamento sconfortante della situazione mondiale, ma una piccola revisione del nostro stile di vita, forse troppo coinvolto nel consumismo obbligatorio, può rendere meno aspro il cammino verso una migliore educazione per il rispetto dei beni comuni.
C’è da essere tristi come fossimo costretti ad essere buoni e a conformarci
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Io sono Druida e noi festeggiamo Yule, festa che i cristiani ci hanno copiato e sostituita con il Natale. Per me la mia religione è molto importante perchè è un vero e proprio stile di vita. Per questo, amando la Natura, non sprechiamo energia e non inquiniamo. A casa abbiamo i nostri addobbi sul nostro albero ( l’albero di Natale è solo una volgare scopiazzatura del nostro Albero di Yule, simbolo di Vita) che sono nastri colorati e pendenti di legno o fiori essiccati. Come luci abbiamo tante candele e luminarie ad energia solare.
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Mi piacerebbe proprio vedere il tuo mondo. 😀
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è vero! Anche secondo me sono superflue, uno spreco, e spesso tamarre le luminarie!
E come te ignoro il natale il più possibile, faccio giusto qualche regalino per chi so che me lo farà…
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Io, non avendo più famiglia, non ho doveri verso nessuno. Giusto un paio di amiche mi fanno un regalino simbolico che io contraccambio. E va bene così.
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Ottimo! ^_^
Anch’io faccio il minimo indispensabile 🙂
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Basterebbe usare le candeline
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Vero un candelina su ogni finestra. 😀
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Si si 🕯🕯🕯🕯🕯🕯
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L’aspetto ipocrita a me è quello che mi da più fastidio visto che per il consumo tutto sommato si potrebbe virare su soluzioni tecnologiche che abbattono i consumi.Poi, per carità, non lo festeggio e non me ne frega nulla ma vedere gente che tutto l’anno preme per far la guerra a dei disperati e buttarli a mare e che poi diventa paladino di presepi e crocifissi e tutto il cucuzzaro delle tradizioni identitarie …beh…questo mi scatena si istinti omicidi…
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Io mi rattristo.
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anche io non è che sorrida poi tanto!
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