Oggi in collina, oltre la nebbia, c’era una battuta di caccia, pertanto niente giro in boschina; allora propongo una delle mie tante avventure in un ambientino che saltuariamente frequento per scrivere il mio resoconto sugli umani.
Entro nella stanza lui mi fa sedere, poi sale al piano superiore dicendomi “torno subito”.
Lo attendo senza muovermi, osservo gli oggetti sparsi sulla piccola scrivania.
Oltre a un mazzo di tarocchi, un paio di gnomi, un iguana realizzato dando forma ad un unico filo di ferro cromato. Poi due candele e una pubblicazione sulla lettura delle carte. Le sedie pieghevoli di plastica multicolore, chiuse, appoggiate tra la scrivania e una struttura cubica ricoperta di ciniglia rossa, dallo scopo indefinibile. Successivamente saprò che è lì per essere presa a calci e pugni come oggetto sul quale scaricare eventuale ira compressa.

Torna dopo un paio di minuti, siede sulla poltrona davanti alla mia, senza alcuna barriera tra noi, però distante almeno tre metri. Distanza di sicurezza? Quale sicurezza? Siamo lì per chiacchierare, ma forse la distanza serve per evitare dispersione di energia o, peggio ancora, assorbimento o scambio di energie tra noi due.
“Com’è trascorsa la settimana?”
“Ondivaga, come sempre, per quanto concerne il mio umore. Un paio di funerali a sorpresa. Sono morti due compaesani, persone anziane”.
“E poi?”
“E poi, una conoscenza nuova, arrivata tramite i famosi sei gradi di separazione”.
“In che senso?”
“E’ un uomo che ha letto un mio commento ad un articolo scritto da un suo conoscente, s’è incuriosito, mi ha cercata per tutto il web ed infine mi ha trovata”.
“Interessante, e che cosa voleva?”
“Per adesso conoscermi, capire come ero giunta a commentare quel blog di solito frequentato da uomini, giacché tratta argomenti tecnici sul volo sportivo, poi acquistare i miei libri, sapere di quali canali mi servo per pubblicare e poi…poi, boh è passato e forse ripasserà”.
“Bene, bene. Mi sembra un fatto positivo”.
“Certo, è un piacere conoscere persone interessanti con le quali scambiare opinioni. Inoltre ho venduto anche dei libri, perciò va benissimo”.
“Che cosa vogliamo fare oggi?”
“Non so, mi dica lei Dottore”.
“Che cosa desideri in questo momento”.
“Quello che desidero lei non può darmelo e lo sa”.
“Non è detto, dimmelo ugualmente”.
“Bene, voglio i vent’anni di vita che mi sono stati rubati”.
“In che senso?”
“Voglio indietro la mia infanzia e la mia adolescenza negate. Rivoglio quegli anni di vita che non ho vissuto perché qualcuno ha deciso per me di darmi la libertà quando avevo ormai vent’anni. Voglio un po’ di pace nel cuore e nella mente, voglio un sonno senza incubi”.
“La prima è una cosa che non posso fare, lo hai detto anche tu”.
“E allora che cosa me lo chiedi a fare, e allora che te lo dico a fare”.
“Ma sul resto possiamo lavorare”.
“Sulla mia mente ci hanno già lavorato in troppi, lasciamo perdere dottore non ho più voglia di venire qui a spostare seggiole”.
Fine del racconto.

Questo psicanalista mi curava facendomi mettere in fila seggiole di diverso colore che dovevano interpretare cose e persone incontrate nei miei incubi. Poi mi faceva sedere sopra ognuna perché, secondo lui, magicamente io diventavo l’oggetto o la persona che la sedia rappresentava, quindi dovevo rispondere alle sue domande come avrebbero risposto loro: trovando le risposte ai miei incubi, questi avrebbero dovuto cessare.
Non mi dilungo oltre, dico solo che non ha funzionato.
Che cosa c’entra la boschina con il vagusser? Niente, mi è solo tornato in testa scendendo dalla collina sulla strada asfaltata mentre i fuoristrada carichi di cacciatori carichi di fucili ormai scarichi sfilavano in carovana.
Che cos’è un vagusser? Ve lo dico un’altra volta. 
estroso il tuo ex-psicanalista, non è da tutti pretendere di curare la psiche spostando seggiole e leggendo i tarocchi, per non parlar della ciniglia. Però non mi meraviglio che non abbia funzionato.
ml
"Mi piace"Piace a 1 persona
Era anche un tipo simpatico e divertente, ma pagare per spostare sedie non mi garbava molto.
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno, cara Nadia Evaporata. Io ho diverse amiche psicoterapeute e sinceramente non gli racconterei nemmeno del mal di testa. Opinione soggettiva, la mia, ma a cominciare dalla loro vita ho qualche dubbio … ogni ferita dobbiamo curarcela da noi stessi. Buona domenica.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sarebbe bello se io potessi dirti che quei vent’anni li puoi recuperare magicamente.
Sarebbe bello se tu potessi trovare da te quello che ti serve senza che qualcuno provi a trovarlo per te senza successo.
Sarebbe bello se io, come tanti altri, potessi dirti qualcosa di illuminante o almeno di utile, invece di aggiungere mattoncini di stupidità ad un muro.
Sarebbe bello, ma non è.
Quello che nel complesso puoi percepire come uno schifo, preso un minuto alla volta, scegliendolo bene, può essere meglio. Vedo in te tante cose che funzionano, mi sembrano più di quelle che non funzionano, poi altro non saprei perché non ti conosco. A me non sembra poco.
"Mi piace"Piace a 2 people
Grazie! Tenermi in equilibrio è il grande successo della mia vita. Ho sempre cercato di rimanere viva senza fare danni, è molto difficile ma ci sto riuscendo. Forse la storia dei miei viaggi e delle fughe dagli ospedali psichiatrici potrebbe servire a qualcuno. La storia di un cervello ripescato dell’abisso.
"Mi piace"Piace a 3 people
Anche il mio primo psicologo mi ha quasi fatto più male che bene!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io e te dobbiamo parlare 😊
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ci credo che non ha funzionato! Non tutti gli psicologi sono in grado veramente di curare le persone. Secondo me i migliori sono quelli che seguono il metodo junghiano (adoro Jungh). Ne servirebbe uno veramente bravo per capire quale mente contorta di merda abbia certa gentaccia che prova divertimento ad uccidere animali innocenti! Io eliminerei fisicamente dal mondo ogni singolo cacciatore
"Mi piace"Piace a 2 people