Amo la pioggia spessa uniforme continua e mai stanca.
Non amo chi occupa il mio spazio dentro i tuoi pensieri.
Amo il languore dalla gola allo stomaco che si specchia dentro le gocce d’acqua.
Non amo desiderare qualcosa da mordere e non trovarlo.
Amo affondare i denti nel petto e succhiare il tuo cuore.
Non amo farne un gomitolo e gettarlo dentro una pozzanghera.
Amo sentirmi un passero fradicio che osa volare.
Non amo la fragilità di un passero fradicio.
Amo il coraggio di espormi e sfidare il dolore.
Non amo l’incubo della notte.
Amo abbandomarmi al libero delirio della mente.
Non amo la noia.
Amo buttarmi nel buio per sentire paura.
Non amo buttare via le parole.
Evaporata 
si, parola ambigua tra l’altro o dio, od io, io do
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Bello che tu abbia usato “non amo” invece di “odio”. “Odio” avrebbe creato maggior contrasto tra i versi, ma così hai espresso più positività.
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Portare odio dentro è autoavvelenamento. 😉
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È vero. Anche per quello mi è piaciuta molto la tua poesia. Troppo spesso si sente parlare di odio, un sentimento così forte e negativo che andrebbe scomodato in rarissimi casi, senza considerare il fatto che, come dici giustamente tu, fa male prima di tutto a chi lo prova
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Dai anche solo profondi poteva bastare!
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😀
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