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Quando un social network muore

N.B. ——-> “Così scrivevo, speranza di qualche anno fa” STA SCRITTO 4 ANNI FA, la speranza era quella di NON PERDERCI
E qui ———>”E, anche se non siamo più là, qualcuno è rimasto davvero!” STA SCRITTO CHE OGGI SIAMO QUA

E su qui e su qua l’accento no va (non c’entra niente ma mi è scappato)

Cazzarola! “Il ragazzo è intelligente, ma distratto”. Diceva l a maestra.

Avatar di EvaporataEvaporata

E’ quello che sta succedendo al glorioso sito My Space che, con le modifiche attuate per assomigliare il più possibile al popoloso quanto vanesio e superficiale Facebook, sta deludendo tanti iscritti lasciandoli orfani di una dimora in cui si erano ben sistemati e di cui nessuno si lamentava.

Nessuno degli utenti naturalmente!

Ma, si sa, quello che interessa i gestori non sono coloro che gli hanno dato la possibilità di inventarsi un pubblico, vivere ed essere utile e gradito a tante persone. A loro interessa che le persone siano più di tante, siano “di più” di quanto hanno altri. E non importa se sono solo figurine passeggere che saltellano qua e là senza uno scopo preciso, ma solo per il gusto di farlo, perché questo “più” significa guadagno.

Solo questo importa. Il mero guadagno!

E come dargli torto, loro stanno lì per fare soldi, mica per regalare un servizio utile…

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Un pensiero riguardo “Quando un social network muore

  1. Non posso che confermare quello che dici ….sicuramente hanno perso parecchi utenti.Personalmente ho un account da tempo ma non mi ricordo nemmeno piu’ l’ultima volta che sono entrato,un peccato perche tempo fa prima dello “stravolgimento” Myspace era stato utile per generare contatti tra musicisti nazionali ed internazionali.

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