Opinione

L’esposizione dei corpi

Antigone

Usi, ma più che altro abusi di ogni cosa o essere vivente, diffusi universalmente. Si parte dall’abuso delle parole, dei modi di dire, passando attraverso il fetido e talvolta abbietto sfoggio indiscriminato di filmati e rappresentazioni orripilanti di umanità devastata, sino ad arrivare agli abusi di fatti raccontati ad arte per spaventare e sottomettere la volontà dei popoli.
Non è la prima volta che ne scrivo, ma è un tema sempre in auge. Poche sere fa assistendo alla narrazione della tragedia di Sofocle, si è anche parlato di un abuso che da anni sta saturando tutti i media: è l’uso e la diffusione smodata e senza ritegno di visioni manipolate e unilaterali di una possibile fine del mondo e dei vari ricatti terroristici. Si tratta di filmati o immagini che propongono violenze estreme, sanguinolente, grandguignolesche addirittura. So che spesso sono postate “a fin di bene” per attirare l’attenzione su un argomento da far esplodere, ma sovente si esagera senza tener minimamente conto della sensibilità altrui. E non è calpestando questa sensibilità che si riesce a risolvere i problemi sottolineati con le immagini. Io credo che sarebbe più bello se bastasse parlarne correttamente con passione e compassione, usando le parole adatte per ottenere ragione, visione e consensi. Ma, si sa, vale più un’immagine potente di milioni di parole che spesso la gente fatica a leggere.

Questa è un’opera d’arte drammatica e potentissima nella sua delicatezza

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Ma certamente non ha la stessa forza delle immagini dipinte col sangue di bambini veri, che emergono sulla battigia delle spiagge, delle corsie d’ospedale, delle guerre che imperversano.
Ormai siamo abituati a mangiare spaghetti e devastazione, insalata e morti di guerra, o rovine e macerie. Bisogna salire sempre un gradino in più per attirare l’attenzione.
E allora diamoci dentro con sangue, carni straziate, sevizie sparate in faccia a più non posso, calando l’asso pigliatutto di un presidente gialloazzurro che chiede ancora assistenza guerrafondaia, o un capo di governo che impone la scelta di armarci per la pace. Tanto sappiamo che quel che fa sensazione è sempre la mostruosità sbattuta in tavola all’ora di cena. Lo confermano i programmi più seguiti in tv, quelli dove le tragedie sono romanzi a puntate da seguire con frittata, birra, coperta e rutto libero alla Fantozzi. Solo che lui guardava (all’epoca) un’innocente partita di calcio dove ancora non ci scappava il morto.

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17 pensieri riguardo “L’esposizione dei corpi

  1. Non si può non darti ragione, ma è già da tanto che la televisione ci ha abituato a spettacoli sempre più sanguinolenti e beceri. E non vale nemmeno cambiare programma. L’unica cosa è spegnere. Io è già da un po’ che evito i telegiornali, ma poi mi rendo conto che questo non cancella la realtà.

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  2. Purtroppo quanto è tutto drammaticamente vero questo post, sembra non esserci più limite all’abuso di tutto… non esiste più il limite, il cercare di non offendere la sensibilità altrui e tutto questo una volta in più dimostra quanto stia degenerando l’essere umano! Bellissimo articolo, complimenti 🥀👏

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