Lifestyle · Opinione

Un piccolo impegno

Lo spreco del cibo è un sacrilegio

Nei giorni festivi di grandi bagordi
si buttano nella spazzatura
monumentali quantità di cibo

Nei nostri progetti
mettiamo l’impegno

di non sprecare il cibo

10 pensieri riguardo “Un piccolo impegno

  1. … 15 milioni in sovrappeso, 1/4 della popolazione italiana. 5 milioni gli obesi, ma questi possono avere problemi medici. 5 milioni in assoluta povertà e 3,5 milioni di bambini … A volte mi domando, non solo come si faccia a dormire la notte dopo aver buttato via il cibo. Mi fermo qui, altrimenti mi incazzo come una belva.
    Grazie Nadia💚

    Piace a 1 persona

  2. Si difatti è bene rammentato!!! Personalmente per le feste comandate non ho mai acquistato cibi né salati e tantomeno dolci inerenti considerando poi, che sono vegetariana e in più intollerante glutine e latticini, quel che si prepara lo realizzo io e senza eccedere nelle quantità che fra tutti mangiamo come degli uccellini 😉

    Piace a 1 persona

  3. Penso che forse potresti essere fiera di me. Noi non compriamo mai nulla per le feste comandate (insomma… proprio non le festeggiamo!).
    Colomba? Uno schifo. Panettone/pandoro? Idem. Uova di Pasqua? Ma per carità! Abbacchio? Di certo non a Pasqua e, casomai, in un paio di altre occasioni (fuori tempo) durante l’anno, con pezzi cotti sulla brace.
    Carnevale: zeppole o frappe? Ma chissene!
    Pasqua: mi raccontano dei menu che mi atterriscono e che dimentico dopo un minuto.
    Però, cara Nadiuccia mia: io penso che i negozi di generi alimentari e soprattutto i supermercati, dovrebbero mettere da parte magari cose con scadenza ravvicinata (ma anche scaduta, perché le date di scadenza sono una presa per il kiul) e trovare il modo di farle avere a chi ha bisogno.
    Chi ha bisogno non lo ha solo a Natale o Pasqua (con tanto di servizi televisivi).
    Si dovrebbero impegnare le parrocchie, le associazioni (e mi fermo qui se no divento violenta) e che ne so quanti altri soggetti.
    Credo che il problema (assai stupido) dipenda anche dal fatto che i supermercati possono mettere a disposizione un tot di cibarie, ma certo non si può pretendere che le portino là dove servono.
    E ti assicuro, per esperienza personale, che “là dove servono”, anche nelle associazioni/strutture più grandi dove lavorano decine di volontari, nessuno si muove per andare a raccogliere rimanenze alimentari, abbigliamento, arredamento, ecc. (che rabbia!)

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Evaporata Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.