Spesso pubblico post di blog che seguo per condividere idee, notizie, e pensieri altrui che mi piacciono.
Gli avvenimenti di questi ultimi mesi mi tolgono il desiderio di esprimermi non solo in loro merito, ma anche di pubblicare post su altri argomenti che, talvolta, tengo nel cassetto in attesa di momenti che li rendano più desiderosi di condivisione. E’ un pensiero un po’ astruso, lo so, ma ci sono giorni in cui macino idee così ardue che temo possano toccare la sensibilità di taluno. Quindi viaggio sulle strade del web e, quando incontro parole stimolanti, entro nei meandri della rete saltellando di link in link fino a perdermi.
A volte mi succede di non sapere più da dove ero partita e impiego parecchio tempo per trovare la strada del ritorno. Dovrei spargere i sassolini come faceva Pollicino o chiedere ad Arianna il filo per uscire dal labirinto. E’ vero che sarebbe più semplice cliccare sulla crocetta e chiudere tutte le pagine contemporaneamente, però a me piace camminare con la mente anche a ritroso per vedere chi o cosa mi ha portato così lontano. Perciò preferisco affidarmi al filo come fece Teseo ma, qualora incontrassi il Minotauro, anziché ucciderlo cercherei di comunicare con la sua parte animale che, essendo guidata dall’istinto e nonostante la narrazione mitologica definisca mostro, io prediligo.
Ripasso il mito.
Minosse, re di Creta, pregò Poseidone, il dio del mare, di inviargli un toro come simbolo dell’apprezzamento degli dei verso di lui in qualità di sovrano, promettendo di sacrificarlo in onore del dio. Poseidone acconsentì e gli donò un bellissimo e possente toro bianco di gran valore. Vista la bellezza dell’animale, però, Minosse decise di tenerlo per le sue mandrie e ne sacrificò un altro. Poseidone allora, per punirlo, fece innamorare perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro stesso. Ella riuscì a soddisfare il proprio desiderio carnale nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita per lei dall’artista di corte Dedalo.
Dall’unione mostruosa nacque il Minotauro, termine che unisce, appunto, il prefisso “minos” con il suffisso “taurus”.
Il Minotauro aveva il corpo umanoide e bipede, ma aveva zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro. Era di carattere selvaggio e feroce, perché la sua mente era completamente dominata dall’istinto animale, avendo la testa di una bestia.
Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel Labirinto di Cnosso costruito da Dedalo. Quando Androgeo, figlio di Minosse, morì ucciso da degli ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise per vendicarsi della città di Atene, sottomessa allora a Creta, che questa dovesse inviare ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana. Allora Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si offrì di far parte dei giovani per sconfiggere il Minotauro. Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui.
Alla piccola entrata del labirinto, Arianna diede a Tèseo il celebre filo d’Arianna un gomitolo che gli avrebbe permesso di non perdersi una volta entrato. Quando Teseo giunse dinanzi al Minotauro, lo affrontò e lo uccise con la spada.
Uscito dal labirinto, Tèseo salpò con Arianna alla volta di Atene, montando vele bianche in segno di vittoria. Più avanti, però, abbandonò la fanciulla dormiente sull’isola deserta di Nasso. (Fonte Wikipedia)
Ah! Naturalmente non abbandonerei Arianna perché la mia mente labirintica ha sempre bisogno del uso filo.

Aggiungiamo: E se ti dicessimo che la stessa cosa descritta da te sul Minotauro, noi la adottiamo per l’HIV? Sta lì, è presente. Chi di noi ce l’ha in corpo e chi no, è una situazione che esiste e la discriminazione o paura infondata non portano da nessuna parte. Meglio l’approccio di “vivere con”, piuttosto che “lottare contro”.
Esorcizzare lo stigma che subiamo in un modo o nell’altro e rispedirlo al mittente sbattendoglielo in faccia a chi lo continua ad alimentare, è il nostro modo per ridimensionare l’HIV in quello che è: un virus che grazie alla consapevolezza (di chi ce l’ha e di chi no ma può prevenirlo), si può tenere sotto controllo. E non è, restando in tema di miti greci, “una spada di damocle” pronta a cascarti sulla capa provocando morte certa.
Noi ci proviamo.
Elettrona e Gifter. – rispettivamente il polo negativo e il polo positivo.
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Anche noi eravamo caduti in quella fregatura di farci condizionare dagli eventi; solo che se stai a guardare ogni stortura del mondo contemporaneo, geopolitica o meno, non finisci più e ti passa la voglia di qualsiasi cosa. E allora onde evitare il rischio di trovarsi anche a perdere la voglia di vivere, tanto vale ridimensionarsi, prendere gli eventi del mondo per quello che sono, informarsi il giusto, per poi leggere e scrivere solo quello che piace.
Dopo comunque al netto delle notizie, la vita fuori dai blog va avanti per cui non riusciamo a popolare Il Mondo Positivo con le sue storie come vorremmo. Allora finiamo per scriverne magari una o due a settimana
quello che ci gira.
Perché quando hai la giornata piena poi la sera torni morto.
E a proposito di citazioni,
“Se dormi troppo poi ti svegli morto. E allora dove andiamo? Dove si balla…”
Elettrona e Gifter
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Io cammino sulle colline 🐾🌺
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quelle di Kiappa-hua! -sempre in vena di citazioni, canzone demenziale stavolta-. Elettrona e Gifter.
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Ulisse è un furbacchione, altroché!! 😀 😀 Il Mito, qualsiasi Mito, è una fonte inesauribile di riflessioni introspettive; non per niente non ne parlano più a scuola. Sia mai che i ragazzi si facciano qualche domanda alla quale poi trovano qualche risposta. Personalmente sono un’incosciente e se mi va di dire o di scrivere, io dico e scrivo… non mi sono mai pentita, anche perché di solito poi dimentico cosa ho detto o cosa ho scritto. Un giorno mi rinfacceranno tutto e mi chiederanno spiegazioni… penso che non avrò problemi a fornirle. 😀
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😂
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Qualcosa anch’io lo tengo solo in brutta copia.
Pensieri politici, riferimenti sessuali, argomenti divisivi.
Un po’ perché non amo le polemiche, un po’ perché cose personalissime poi ritengo che rimangano tali, un po’ per evitare fraintendimenti.
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Ti capisco, anch’io spesso mi autocensuro parti di cose per tutta una serie di motivi che sarebbero lunghissimi (ho trascritto pure quelli 😆) e che magari sono gli stessi tuoi!
Ho un blocco note fisico e uno virtuale dove c’è di tutto, e dico: nooo, questo non lo posto 😂
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😂
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Scrivere non è facile come sembra! 😆
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Rieccomi! A proposito di mitologia greca, ti piace l’Odissea?
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L’ho studiato a scuola, però Ulisse mi sta un po’ antipatico.
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Posso chiederti perché?
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Perchè ha lasciato la moglie in balìa dei Proci.
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Tra l’altro nella serie tv la moglie era interpretata da questa bellissima attrice: https://wwayne.wordpress.com/2020/04/07/un-amore-proibito/
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