Amore di gatto
Per primo conobbi il suo amico. Si trattava di un gattino nero, senza un occhio, molto vispo, che si dava parecchio da fare per sopravvivere. Lo avevo soprannominato Nerino. Gli piaceva giocare, correre. Ma principalmente occupava il tempo cercando di procacciarsi il cibo, di cui sembrava non averne mai abbastanza.
Aveva capito che la strada più rapida per ottenerlo era stare appresso agli umani. Per cui, ogni volta che ne avvistava uno, gli si precipitava incontro sperando di ingraziarselo. Nerino era proprio un gran ruffiano…
Così fece anche con me. Si può dire che fu lui l’apripista per tutta la sua piccola colonia composta da circa una decina di gatti. Fu tramite lui quindi se anche gli altri felini riuscirono a ottenere dei pasti gratis che non si sarebbero mai immaginati di chiedere, in primis poiché si fidavano pochissimo degli umani.
Dunque il primo che conobbi fu Nerino…
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