Non erano la Rai quelle che nel secolo scorso si chiamavano “radio libere”. Erano di vario genere e potenza: grandi, piccole, persino di quartiere.
Ora tante sono sparite; è sparita anche quella in cui ho lavorato per venticinque anni.
Sono rimaste quelle grandi, ora grandissime, adesso radio nazionali, ma non sono più libere. Da diversi anni le grandi radio, un tempo libere, sono anch’esse radio di regime; attualmente spalmano le informazioni dettate dal #Draghistan.
Dichiarano di essere contro la guerra di Sputtin, senza dire che questa guerra è un progetto degli Amerikkkani.
Tacciono sul fatto che l’ex Italia, nel 2019, ha comprato aerei da guerra, F35, da chi l’ha colonizzata, e ora partecipa alla guerra che nessuno voleva: la guerra di Sputtin.
Qui da me esiste ancora radio rock. Un’emittente radiofonica che trasmette in FM e se esci poco fuori da GRA non si “prende” più…come le emittenti di una volta.
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Come le radio libere di un tempo.
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Vero? Io non ascolto più le radio. Quella che fino a due anni fa consideravo migliore ora è totalmente allineata. Ma le radio le fanno gli speaker, evidentemente li avevo sopravvalutati.
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No, le radio ormai le fanno i gruppi editoriali a cui appartengano. I dj sono voci prezzolate ormai senza più pensieri autonomi.
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L’apoteosi della Ipocrisia.
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Sì, mi stanno deludendo tutti.
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Sì, da anni ormai mi indirizzano a calcioni verso l’Anarchia, quella vera, con la A maiuscola
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Lo stesso mio pensiero.
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