Almeno una volta nella vita succede di dover smontare un amore e buttarlo nella spazzatura.
Sì, è una delle mie usuali metafore per dire una cosa che credo tocchi chiunque prima o poi.
Per esempio, partendo dal più semplice (si fa per dire), quando siamo costretti a rinunciare ad un animale che ci teneva tanta compagnia, sino ad arrivare alle privazioni devastati come la donna che perde il bambino per il quale aveva già preparato stanzetta e corredino oltre ad un cuore immenso per poterlo ospitare come si deve.
Tra questi due punti in mezzo ci stanno tanti altri amori, i più comuni sono quelli che nascono nei confronti di qualcuno con cui vorremo instaurare un rapporto di coppia. Non obbligatoriamente per metter su famiglia, ma per stare insieme come amici, complici e amanti che, secondo il mio gusto, è la forma più avvincente di “stare insieme”.
Avendo, (mio malgrado), una vita sentimentale piuttosto movimentata, di queste forme d’amore a me è successo doverne smontare un discreto numero. Naturalmente senza designare alcun colpevole, poiché capita d’innamorarsi per sbaglio, per leggerezza, per noia o per fame d’affetto.
Così vivendo, ogni volta mi vedo come falegname che mette tutta la sua arte nel costruire uno scrigno per contenere una pietra preziosa e poi gli rifilano un fondo di bottiglia, perciò il portagioie non serve più e lui lo disfa per recuperare il legno.
Purtroppo il perduto amore viene buttato via per evitare di soffrire perché, chi se lo porta appresso, rischia di restarne schiavo o peggio ancora morirci dentro.
E’ un vero peccato che tutto questo bene inutilmente prodotto venga sprecato. Quindi ho pensato che sarebbe bello poter riciclare l’amore come si fa con la carta o la plastica.
Servirebbe inventare un deposito dove accogliere l’amore dismesso, passarlo in un depuratore per eliminare scorie di sofferenza e risentimento e renderlo disponibile per chiunque ne abbia bisogno.
E’ una delle mie solite idee bislacche.
Però quando penso a tutto l’amore che buttiamo via non posso fare a meno di immaginare una persona delusa e triste mentre ripone in un cassetto nascosto fotografie, lettere, oggetti vari usati “insieme”, per dimenticare in fretta l’amato bene ormai perduto.
Ma il sentimento non si può riporre in un cassetto perché resta in circolo dentro il nostro corpo e fa stare male.
Ecco che qui arriva in soccorso il deposito degli amori inutili, si va “là” ad alleggerire il cuore regalando il nostro prodotto giacente che verrà riciclato e messo a disposizione di chi ne ha necessità.
E’ una storiella per bambini vero? Lo so, ma che ci posso fare: la mia bimba interiore non crescerà mai.
E adesso una bella badilata di miele ci sta d’incanto. Beccatevi questo brano, languido e carezzevole, accompagnato da una delle scene più zuccherose del film “Vi presento Joe Balck”.
“la donna che perde il bambino”
siamo purtroppo a conoscenza di un caso capitato meno di un mese fa ad una giovane coppia che conosciamo. un dolore immenso.
Il deposito dell’amore è immensamente pieno
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❤
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l’amore non è stato sprecato, è semplicemente stato mal riposto; nei momenti in cui lo si vive ci si crede, anche se in poco tempo si è costretti a vederlo sotto un altro punto di vista. Certo capita anche quello farlocco, quello che poi ripensndoci ci si sente quasi stupidi ad esserci cascati, ma tutto serve per esperienza, nulla è sprecato, pure quando ci lascia l’amaro in bocca. (però l’idea del riciclo è mica male 🙂 )
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Mi piace sempre la frase di De Andrè “io dico che è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”…
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La gente non si sbarazza facilmente delle cose vecchie che non servono più e così non fa spazio al nuovo, mentre qualcuno avrebbe fatto buon uso di quello che è stato accantonato e accatastato.
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Ottima idea. La trovo perfetta. Se si potesse fare, aiuterebbe un sacco di persone che non hanno più amore da dare.
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🐾❤️🐺
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