Ormai fa freddo e fuori c’è la neve ghiacciata, ma avete presente quei giorni autunnali in cui piovicchia? Dico piovicchia per indicare quella pioggia fine fine che entra dappertutto e che nessun ombrello riesce a riparare.

Quando piove così mi piace stare nelle mia casa calda e accogliente, ma vorrei starci abbracciata a qualcuno, abbracciata e non aggrappata.

Abbracciata a chiunque, purché sia qualcuno da amare serenamente, liberamente e senza sofferenze.

Ho amato uomini ed animali, più gli animali che gli uomini, ora ne amo il ricordo perché sono passati, ma non vivrò mai di ricordi perché sono belle icone che hanno contribuito a costruire il mosaico di ciò che sono io in questo momento. La vita è sempre quella che sta arrivando.

Ho amato mia madre, ma non potevo e non volevo abbracciarla perché le nostre fragilità permettevano di amarci solo così.

Potrei amare il mondo, ma il mondo non si lascia amare serenamente e liberamente, e dà troppe sofferenze.

Amo qualche persona che viaggia sul mio stesso sentiero, ogni tanto ci abbracciamo, ma mai nella stessa casa.

Amo con grande passione la musica, fonte inesauribile di suggestioni profonde e arte capace d’inventare un colore per ogni emozione.

Non credo di essere capace di vero amore, ma temo che nessuno sappia cosa sia il vero amore.

Penso che ognuno interpreti l’amore a modo suo.

Diciamo che esiste, come per tutte le cose al mondo, un modo convenzionale per definire l’amore, ma non tutti possono essere d’accordo.

Non so come sono arrivata a parlare d’amore partendo dalla pioggia. Forse perché desidero amore, forse perché mi manca, lo bramo in tutte le sue forme e riesco a trovarne solo barlumi qua e là senza riuscire mai ad afferrarlo veramente.

Oppure perché ne ho paura.

L’unica certezza che ho, è che a tutto e a tutti serve amore.

All’erba per crescere

Alla mucca per dare latte

Alla formica per raccogliere cibo

Agli uomini per sopravvivere alle loro presunzioni forse dovute a carenza d’amore…peccato che non tutti lo sanno.