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Sentiva provenire dai pescherecci i racconti dei vecchi lupi di mare sulle grandi balene che vedevano al cinema; lei così piccola e invisibile in mezzo all’immenso branco di acciughe, sue compagne, destinate a finire sul banco del pesce o peggio ancora dentro una lattina sarcofago esposta tra lo scatolame di un super mercato.
No, per se stessa desiderava una vita diversa, voleva essere una balena per compiere grandi viaggi e vedere gli immensi oceani.
Così decise di allontanarsi dal gruppo al quale sentiva di non appartenere, poiché la sua anima era precipitata dentro quel corpicino esile per un errore del programma di risurrezione.
Purtroppo, fuori dalla massa argentea dentro la quale era stata sempre trascinata per inerzia, perse l’orientamento e si trovò a languire sulla sabbia di una spiaggia deserta.
“Ecco – pensò – desideravo essere una balena per vedere il mondo e invece mi trovo qui a morire nel peggiore dei modi: spiaggiata. Come farò a tirarmi fuori da questo guaio. Non è certo la gloriosa fine che mi aspettavo, rinsecchire puzzando di pesce marcio.
Che brutta agonia mi attende, rimanere qui inerme in attesa di morire. Io, sana come un pesce, immobile e incapace di reagire ad invocar la morte come libertà”.
Era approdata là proprio di primo mattino quando i gatti vanno in riva mare per cercare uno spuntino.
Come se il cielo avesse accolto le sue malinconiche riflessioni arrivò un bel gattone dal manto rosso che, con un agile balzo, l’afferrò sottraendola a un ingordo gabbiano.
Finì così la vita dell’acciughina ribelle.
Ancora fresca e profumata di mare a servir da colazione per un simpatico micio randagio.
Mentre sentiva i denti del felino tritare le sue carni senza scartare nulla, neppure la lisca che tanto infastidisce gli umani, era finalmente serena.
Dopo averla gustata per bene, il micio rosso si adagiò beatamente sulla spiaggia a vedere sorgere il sole.
“Che bello – furono gli ultimi pensieri di acciughina mentre lo stomaco del gatto la stava digerendo – finalmente posso morire. E muoio felice guardando il sole attraverso gli occhi di un gatto”.
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😀
© Nadia Mogni Alias Evaporata
Noooo….devo dire che odio i “lieto fine” ma questa volta mi devo ricredere…ho sperato fino alla fine che qualcosa accadesse e che l’acciughina rimanesse in vita.
Il finale lo so non è del tutto triste ma questa vokta avevo sperato sì, lo ammetto 🙁
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💞
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Sono specializzata nei finali mesti, soprattutto nei miei libri.
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Triste e delicata
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🙂
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