Scrittura

INCONTRI IMPROBABILI N. 2

–         Alice, dal romanzo “Alice nel paese delle meraviglie” di L. Carroll.

–         L’uomo Illustrato, dal romanzo “Il gioco dei pianeti” Di Ray Bradbury.

 

“Che noia mortale”. Pensava Alice mentre, appoggiata al davanzale, guardava la luna.

“Fortunatamente posso scambiare quattro chiacchiere con la luna ogni tanto, altrimenti impazzirei in mezzo a questi essere umani così banali.

Sempre le stesse facce, le stesse parole, gli stessi discorsi; senza un briciolo di fantasia o voglia di sognare.

Zero, assolutamente zero voglia di rimuovere la monotonia, la ripetitività delle azioni compiute quotidianamente per vivere in questo mondo.

Vivere…si fa per dire, se devo continuare a vivere così per il resto dei miei giorni…no grazie, preferisco sparire…almeno potessi tornare nel paese delle meraviglie…

Probabilmente sono io sbagliata, eh sì…se tutti si comportano allo stesso modo e stanno bene, sono io fuori luogo…sono una disadattata.

Certo, mi sembra tutto diverso da quando sono tornata dal mio viaggio.

La mamma continua a ripetermi che ormai sono grande, non devo più fantasticare, è ora che pensi a trovarmi un fidanzato…e chi lo vuole un fidanzato come quei tipi che mi ronzano intorno; io vorrei un uomo, non ricco o importante o…però dovrebbe essere straordinario, ricco sì, ma di idee per stupire ogni giorno la mia mente “bacata”, come la definisce zia Emma.

 

Toh, ci deve essere una cane tra quei cespugli; ora scendo a vedere”.

 

“Ciao, pensavo fosse un animale a muovere le foglie.

Io mi chiamo Alice, e tu chi sei? Cosa fai seduto lì, hai qualche problema?

Posso aiutarti? Se vieni in casa ti faccio assaggiare la mia torta di mele”.

 

“No, sto bene. Non ho bisogno di nulla, mi stavo solo riposando. Scusami se ti ho spaventata, ora me ne vado…”

 

“Oh, non sono affatto spaventata, anzi…ma vieni almeno…”

 

“No, non mi toccare, lascia stare il mio mantello…”

 

“Hei, cos’hai in faccia…e nelle mani e…” Disse Alice, scostando la stoffa che copriva il petto dell’uomo.

 

“Ti prego, non mi guardare, lasciami; non voglio farti inorridire…io sono un mostro”.

 

“Ohhh, che meraviglia! Che belli questi disegni, e..sono dappertutto? Su tutto il tuo corpo?”

 

“Sì, purtroppo sì, la mia pelle è completamente coperta da queste figure.

Si tratta di un maleficio, questi non sono semplici tatuaggi: li ha disegnati una strega cattiva, sono animati, essi vivono le loro storie su di me, si muovono e cambiano continuamente, tormentandomi e costringendomi ad una vita randagia e solitaria, perché tute le persone che mi vedono fuggono spaventate o disgustate dal mio aspetto…devo sempre coprirmi o nascondermi.

Ti ringrazio per non avermi scacciato, evidentemente sei più comprensiva, oppure la pena che provi per me supera il disagio dettato dalla mia presenza…”

 

“Ma quale pena, e quale disagio. Per me sei favoloso, sei proprio una meraviglia e…dici che tutte queste figure si animano e raccontano storie, cambiano sempre e ti tormentano.

Questo succede perché nessuno le sta ad ascoltare, nessuno gli dà spazio, perché contrarie alla ragione.

Non le rifiutare, lasciale libere di vivere nella tua fantasia; vedrai, si accheteranno e starai bene anche tu.

Vieni, andiamo via da qui; andiamo nella fantasia, là c’è posto per tutti, anche per quelli come noi che non rispecchiano, interiormente o esteriormente, ciò che il senso comune definisce: persone normali”.

6 pensieri riguardo “INCONTRI IMPROBABILI N. 2

  1. Senso comune? Persone normali?
    Più osservo e meno senso registro.
    E le persone normali, dove sono? A me sembrano automi con il cervello positronico in loop.

    Sì, hai ragione, meglio inoltrarci nella foresta fantastica, dove i colori, gli odori, i sapori, i suoni ci parlano ancora, senza pudore, senza mascheramenti, senza interpreti.

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