
Mel compiva il suo viaggio
Attraversando le intemperie e le tempeste cosmiche
Per raggiungere il mondo nuovo
Quello che avrebbe trovato dopo l’abbandono del corpo carnale
Lei correva come un invincibile corsiero contro pioggia e vento
Il pelo fradicio, le orecchie sparate indietro dalla bufera
Gli occhi sbarrati benché l’acqua frustasse impetuosa le sue pupille ellittiche
Non aveva paura di volare domando l’inevitabile tormenta che la separava dalla tranquillità celeste
Era sospinta dalla forza della musica
Musica impetuosa più dell’uragano
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