blog che seguo · Informazioni · Musica

Closer

suoni tribali

Eleganza e inquietudine, elementi imprescindibili nella musica dei Joy Division. Closer, secondo e definitivo album registrato con Ian Curtis in vita che viene pubblicato dalla Factory Records una manciata di settimane dopo la sua drammatica scomparsa, contiene i segreti più torbidi di una mente destinata ad estinguersi, una volontà già scritta prima di compiersi.
Closer è essenzialmente scrigno di malessere e genialità, disperazione e immaginazione, una raccolta di scatti dark che lasciano spazio a spiritualità ed emozione ancor prima di tradursi in grande musica. Nove pugnalate che affondano la lama nell’intimo del cantante, lacerando l’animo di Ian che, sconfitto e arreso porta con sé una totale mancanza di fiducia, speranza nell’amore come nelle amicizie. Se Unknown Pleasures segna un passaggio dal Punk a qualcosa di più tenebroso, Closer si erge a manifesto di un nuovo ciclo sonoro, primogenito della creatura Post-Punk/Gothic Rock pensata e messa in atto dal motore creativo della band di Salford, Peter Hook.
Nelle pieghe di quest’opera solenne si possono scorgere i primi…

View original post 88 altre parole

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.