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DONNA SOLA

Essere sola, per una donna, significa percorrere un’avventura esistenziale che prima di quest’epoca quasi mai si era compiuta.
Scegliere di vivere sola, di ascoltare la propria femminilità, decidere di acquisire e praticare qualche arte significa essere considerate creature ingovernabili, incatalogabili.
E dunque streghe.
La solitudine delle donne è una scelta innovativa e ribelle.
Un prezzo pagato al proprio coraggio, alla propria originalità, soprattutto alla propria assolutezza. E’ un prezzo inevitabile, che comporta un forte sentimento di libertà e assieme una sorta di doloroso sradicamento dalla tradizione.
La solitudine femminile ha in sé‚ un che di orgoglioso e incomprensibile, che molti guardano con sospetto.
Spesso la gente ha nei confronti delle donne sole sguardi banali, in cui non abita alcuna reale volontà di comprendere ma solo una pitocca curiosità, a volte sopraffatta da un oscuro timore, da una malcelata condanna.
Allora gli sguardi diventano opachi, sfuggenti, e la gente evita un mistero terribile, perché‚ indecifrabile.
Ancora oggi il mondo teme le donne ribelli.
Anche quando le ammira, a volte le condanna ad una solitudine più grande di quella che esse stesse vorrebbero.
Amiamo sempre chi ha più coraggio di noi.
Anche se poi cerchiamo di punirlo perché‚ ci fa sentire vigliacchi.

20 pensieri riguardo “DONNA SOLA

  1. A te una Buona Domenica, se da sola o con chiunque, che possa darti quanto pensi, da niente a tutto,più voglia di fare, più stimoli da elaborare.
    p.s. dimenticavo.. è stato, è un piacere essere vaporato da evaporata.

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    1. Grazie e buona domenica anche a te. Per me è lavoro la domenica, come tutte le domeniche e tutti i festivi e prefestivi di tutto l’anno. Questa non è una scelta, ma un obbligo imposto dalla scelta di guadagnare il sostentamento economico senza chiedere niente a nessuno. Come vedi qualunque scelta di libertà comporta comunque limitazioni. 😉
      Ah..finalmente ho capito che sei un umano di sesso maschile.

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  2. Sebbene da tempo a stretto contatto non mi capacito e, ancora,non capisco della donna.Chi essa sia.La donna nella maniera di proporsi mi risulta estranea e diversa tanto che allo studio, personale, sono solo due i motivi o totali considerazioni pensate;o è persona che ancora tende ad uno sviluppo della specie o è individuo che si antepone monitorando aree più evolute.Penso che la seconda sia la più probabile,anche se indidualmente presa,va trattata con una certa attenzione nell’osservazione, ed ogni espressione non va vista come caratteriale ma particolare.Personalmente mi piace poterne osservare le caratteristiche non per maniacali risvolti al genere ma come persona o individuo.Quindi più essa è aperta più si pone alla questione più è chiusa,più si nega.Comunque,l’isolamento voluto,fa parte di particolare che incuriosisce e che pone mille domande di come e perchè accompagnate da uno stramaledetto modo di consigliare forzatamente.Preferisco vederle in tutte le sfaccettature;non mi mantengo molto galleggiante all’apparenza, preferisco ,è vero,farmi intravedere,ed è giusto,se voglio guardare e rubarne loro percorso.

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    1. In qualità di osservatrice della razza umana, vedo la mentalità femminile complessa e con processi psicologici molto più sofisticati di quelli maschili. E qusto è un punto fermo della donna in quanto tale, indipendentementa dalla situazion in cui si trova a vivere.
      La scelta di vivere sola (non senza un compagno o compagnia) non è desiderio di isolamento o negazione di se nei confronti degli altri, ma semplice desiderio di indipendenza. Indipendenza che non nasconde alcuna forma di presunzione. 🙂

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      1. Affatto evaporata,dici giusto,Il tema vivere ,l’indipendenza esce fuori da canoni,per natura di donna,interfamiliare.Infatti,il femminino si presta più a un ciclo e se questo manca cadono significati di distinzione proprio perchè persona identificata dalla società ad assumerne ruolo di competenza.Il sistema manicheista,(normalmente umano), di intravedere la donna e l’uomo,senze vie di mezzo, inganna tanto da non volerla considerare come elemento a sè tante,risalta persino,la considerazione del sesso,negandone vie di mezzo.Penso che necessità personali,libere,di condurre la propria esistenza non necessariamente devono essere viste da un occhio di analisi ma lasciate alla libertà individuale come normale elemento di sopravvivenza senza poterne negare per esperienza propria delle valutazioni per apprezzamento o altro riferito alla ragione/donna.

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      2. Sarebbe l’optimum in una società dove il rispetto dell’individuo, di qualunque natura esso sia (compresi non solo gli animali, ma anche l’ambiente che ci ospita), fosse al primo posto nella scala dei valori. Ma questa società si chiama “utopia”.

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  3. Domenica si incontreranno, le donne, nelle piazze d’Italia. Non è il ’68; non è “femminismo”… ne sento tanti di paragoni in questi giorni, ma io trovo che non è altro che quello che è: un lungo momento senza etichette: lo aspettavo da una vita!

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      1. Il femminismo è stato figlio della sua epoca…e pure un figlio un degenere ! E’ una forma di auto-ghettizzazione, indegna del valore reale dell’universo femminile e di quello che può generare ad ogni livello.

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  4. Sai che ti dico Nadia…ho vissuto quest’esperienza di vita da single quando ero più giovane e, nonostante le mille difficoltà, lo ricordo ancora come un periodo felice della mia vita. Un po’ strega lo sono ahahahahah, noi donne con i capelli rossi lo siamo considerate da sempre! Io poi portavo le trecce e avevo le lentiggini per cui sono sempre stata paragonata a Pippi Calzelunghe, uno dei miei idoli 🙂
    Per essere sincera, anche oggi che non sono più single e mio figlio è diciannovenne, mi sento un po’ fuori dagli schemi come allora! Mantenere questo spirito libero è faticoso, ma da tante soddisfazioni:)
    Ti abbraccio

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  5. Nella mentalità provinciale ,sì forse ancora oggi si guarda con sguardo e pensiero dubbio la donna sola e le chiacchere arrivano anche lontano come echi……ma per fortuna sta cambiando ,ora i “singol” vivono uno status nuovo ,sia donne che uomini vivono la loro vita da soli,indipendenza economica e non senza sacrifici con coraggio e libertà.
    Però ogni conquista porta dei pro e dei contro,ma chi riesce a essere se stessi nelle loro vere vesti avranno un solo modo di vivere con il rispetto per ogni scelta sia di coppia che di singol verrà capito,siamo in fondo sempre miseri umani e vorremmo da tutti comprensione,ma purtroppo siamo troppo imperfetti per capirci anche nel 2011…..ohiohiiiiiiiiiiiii
    Un besos

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    1. Sai Manola, dopo un matrimonio e due convivenze non ho più trovato un uomo che mi convicesse a dividere la mia tana con lui, perciò da più di dieci anni vivo sola (benché non sia quasi mai single). Ti posso assicurare che, pur essendo nel 2011, spesso è necessario sapersi difendere. Anche da un semplice venditore che sapendoti sola pensa di poterti dare più facilmente una fregatura.

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  6. beh le donne ribelli e indipendenti non sono più poche per fortuna.
    chi come me ha avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia con molte donne, quasi tutte forti, ha imparato a capire certe scelte e certi modi di vedere la vita…..
    Avrei storie molto interessanti da raccontarti in merito….come ogni elfo ho un’indole da cantastorie.
    😉

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    1. A me basta potermi fidare e godermi l’indipendenza in santa pace. Ma, credimi, non è così semplice.
      La mia ribellione è iniziata quando ero ancora nella culla, ma i motivi in questo caso sono stati ben altri.

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      1. da quel poco che ho potuto conoscere di te finora…la tua non è una ribellione : è il tuo essere.
        non c’è colpa nell’essere se stessi.
        🙂

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