La scrittura, si sa, sa spellare. Se tu, che hai la penna come protesi, potessi scegliere che pelle indossare quando vesti i panni dello scribacchino, questa pelle di che materiale sarebbe fatta?
Ma che domanda del piffero!
Se l’inchiostro è nelle vene e ho la penna come protesi, la risposta sorge spontanea (come diceva quel tale) mi serve la carta su cui scrivere, perciò la mia pelle dovrebbe essere fatta di fogli di carta da staccare. Come un grande bloc notes che non finisce mai.
Così scrivo e riscrivo, se non piace straccio e rifaccio.
Posso continuare a scrivere all’infinito perché ho tutto ciò che mi occorre per far vivere lo scribacchino che c’è in me dando, inoltre, un valido contributo alla salvaguardia degli alberi che non sarebbero più tagliati per produrre carta.
E, in ultima analisi, potrei riciclare i fogli scartati per rattopparmi il corpo, oppure per fare palle da utilizzare per accendere il camino o inventare qualche giochino.
il bello dello scrivere, come dice sopra @siciliamara, è che lo puoi fare su tutto. Lo scrivere a mano intendo. Puoi scrivere sulla carta, sul muro, sulla sabbia, sui vetri appannati della doccia, dell’auto, della cucina. Puoi scrivere in aria tracciando lettere immaginarie. Con la tastiera, invece, puoi soltanto digitare. E’ una scrittura indiretta.
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La penna è più forte della spada.
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E ognuno ci leggerebbe in faccia, sarebbe difficile mentire
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Già…
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Per citare Clive Barker :”Siamo tutti Libri di Sangue”…
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In realtà penso che si possa scrivere su qualsiasi superficie, compresi i pensieri, io spesso scrivo nella mia mente senza poi mettere su carta.
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