Ci si perde come foglie
staccate: in un niente.
Una distrazione del vento
che fra gli alberi incede,
cedendo il suo tempo
in vortici: come lancette
nell’aria ruotano confuse
le foglie, senza più radici.
Giri continui ad inseguire
vuoti colmi di sussurri:
freddi lamenti perduti,
seppur liberi, segnano
l’inizio di inverni
lunghi e rigidi.
Perdersi è sentirsi nudi,
provando vergogna
per la propria
piena solitudine.
