cambio casa · qualche pezzo di me

Perché me ne vado

Lasciando perdere gli eventi cosmici, se la salute mi assiste, credo di avere almeno dieci anni di buona esistenza da vivere.
Per questo motivo sto cercando di fare in modo che sia meno burrascosa di come è stata sino ad ora, riferendomi principalmente allo stato della mia psiche sofferente.

La casa per me è il rifugio dell’anima e siccome non ne ho mai trovata una che mi desse almeno quel briciolo di tranquillità pratica, ho continuato a trasferirmi.

Quella che sto lasciando è di mia proprietà, perciò ci sono rimasta per tanto tempo; quando l’ho comprata (restìa ad avere una casa di proprietà) pensavo di aver trovato la dimora della vita, e in parte la è, perché tale l’ho fatta diventare decorandola e dando vita alle creature della mia fantasia.

Purtroppo ci sono problemi pratici che non potevo considerare quando l’ho acquistata: ad esempio il soffitto che in certi punti arriva a quattro metri di altezza ed è difficile tenerlo pulito senza un aiuto che non posso più permettermi. Una cabina armadio ingestibile per una persona sola, sempre a causa dell’altezza resa ancor più difficoltosa dell’asimmetria delle pareti; tante piccole noie che, messe insieme, hanno fatto diventare difficoltosa questa splendida mansarda.
Inoltre il pericolo di salire o scendere quando nevica e la necessità di usare l’auto per andare in paese, tolgono il desiderio di uscire anche solo per bere un caffè fuori.

Poi c’è la totale mancanza di rapporti con il vicinato che, inesistente in caso di emergenza personale, si palesa prepotente nelle questioni condominiali anche se siamo solo otto famiglie.

Questo stato di fatto permette alla mia tendenza al ritiro sociale di farsi sempre più pesante, col risultato di peggiorare il senso di solitudine cosmica che mi conduce nel mondo dove gli umani sono entità straniere.

Non so se ho reso l’idea della situazione, ma so che nella prossima casa potrò evitare almeno i problemi pratici ed essendo nella frazione del paese in cui sono stata per tanti anni, oltre a non dovere sempre uscire in auto, ho conoscenze e maggiori possibilità di relazionarmi con altri umani.
So bene che i vicini stronzi esistono ovunque, ma questo è un rischio che devo prendermi.

Ora sono a caccia di una casa in affitto che soddisfi le mie esigenze, nella quale porterò nuove storie e quel tocco di magia che sempre mi accompagna.
Ho già grandi idee in mente.

40 pensieri riguardo “Perché me ne vado

  1. Tutte ragioni accettabili meno una…. una decina Di anni ancora da vivere? Mi sa che hai sbagliato i conti! Almeno almeno …. quando si inizia a ritornare bambini è giusto prendere accorgimenti che ci semplifichino la vita …. su questo ti fo ragione!

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  2. Il camper non lo sottovalutarei. Piccolo, intimo, autonomo, lo parcheggi davanti al lavoro o in piazza accanto al bar… Oppure vicino ai cimiteri. Di solito c’è un bel panorama e la zona è tranquilla… 😁 E se ti rompono le palle metti in moto e via…

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  3. quando le situazioni diventano ingestibili meglio darci un taglio, anche se non è semplice adeguarsi a luoghi e circostanze nuove. Sul vicinato non ho mai contato, ho sempre legato molto di più coi vicini di vacanza nei vari campeggi dove sono stata. Auguri Nadia

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