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Angeli ribelli

Ieri sono stata invitata a proporre un libro su Facebook, lo ripropongo qui anche se ne ho già parlato più volte.
Oggi voglio rendere il mio piccolo omaggio ad Anatole France, 
scrittore di cui ho già parlato ampiamente, perciò riporto soltanto la sinossi di uno sei suoi libri che io adoro.

 “Il Dio vinto diventerà Satana, io, Satana, da vincitore diventerò Dio. Possa il destino risparmiarmi questa sorte spaventosa! Io amo l’inferno che ha formato il mio genio, amo la terra dove ho fatto un po’ di bene, se è possibile farne in questo mondo terribile.”

Su Parigi piovono angeli. Ogni giorno qualche puro spirito, disgustato dalla monotonia della beatitudine, abbandona il cielo, s’incarna e vive come un parigino di inizio ’900 (è questa l’epoca del romanzo). Non sono messaggeri divini, ma personaggi alla Wim Wenders: hanno deciso, come i suoi angeli sopra Berlino, che è più interessante cavarsela da soli sulla terra piuttosto che durare eternamente nella contemplazione divina.

Un avido banchiere, un musicista bohémien, un’anarchica affascinante: sono tutti angeli, anche se nessuno fra gli uomini lo sospetta. È una sorta di invasione degli ultracorpi, pacifica fino a quando Arcade, bellissimo angelo custode, non concepisce un folle progetto: rovesciare Dio, ripetere l’impresa tentata da Lucifero prima che il tempo avesse inizio. Sono stati i libri a perdere Arcade: ne ha divorati a migliaia nella biblioteca del suo custodito, il giovane aristocratico Maurice d’Esparvieu. Tanta scienza gli ha insegnato che il mondo non è la valle di lacrime descritta dai preti e ha suscitato in lui un’inestinguibile sete di vendetta contro il Dio uno e trino. Ma a Parigi è difficile pensare solo alla guerra: ci sono troppe belle donne disponibili ad avventure galanti; ci sono i loro innamorati da sfidare a duello; c’è la polizia da cui scappare, perché per un angelo è facile essere scambiato per un rivoluzionario…

In un’atmosfera molto francese di tranquilla amoralità, sotto l’impero della galanteria, France svolge una trama divertentissima, ma composta delle questioni più serie: la guerra in cielo è un trasparente riferimento al massacro del 1914; l’arrogante Dio della Bibbia è il simbolo della spietatezza di ogni potere. La rivolta degli angeli racconta, con linguaggio rapido e secco, “cose tali da far arrossire non solo un carrozziere, ciò che non è dir molto, ma persino una parigina!”.

17 pensieri riguardo “Angeli ribelli

  1. lascio perdere per non rifare la gaffe già commessa, ma ho controllato, il libro c’è, era quello che ricordavo, e ovviamente mi è venuto voglia di rileggerlo (anche perchè lo avrò letto a 20 anni o poco più, e ho il sospetto che ora l’effetto potrebbe essere molto dicerso)

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    1. Allora devo vederlo. A proposito a me il titolo “Alba pretalia” non è mai piaciuto, tra l’altro ho scoperto che sono parole di una formula magica e la cosa mi ha fatto molto arrabbiare perché il mio socio non mi ha detto che non è farina del suo sacco. Perciò gli ho imposto come titolo “La formula per la libertà”.

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      1. In realtà non so che cosa dirti. Ho sempre difficoltà a dare un titolo anche ai miei articoli.
        A me Alba pratalia piaceva. Oppure il nome della protagonista, o quello dell’antagonista. In realtà dovrei tornare a rileggere alcune parti del libro per farmi venire in mente qualcosa.
        Buona giornata Nadia, qui è tutto buio e fa freddino, ho quasi voglia di tornare sotto le coperte.

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    1. A me è piaciuto tantissimo, poi sai i gusti variano. Per esempio una mia amica, grande lettrice, non è riuscita ad andare oltre le prime dieci pagine, dice che è scritto in modo difficile. Per mio conto è sublime.

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