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Tutto e niente (punti di vista)

Qualche giorno fa ho ricevuto la visita di un amico già passato in questa zona, però mai stato a casa mia, quindi l’ho fatto salire prima di uscire a cena insieme.

Lui risiede nella Capitale, spesso in altre grandi città per lavoro è abituato alla quotidianità delle metropoli trafficate e caotiche.

Orgogliosamente l’ho portato sul mio terrazzo aprendo le braccia sul meraviglioso panorama che ho davanti, per il consueto rituale del “ooohhhhhhh che bello!”

Talvolta succede di avere ospiti abitando in un’area considerata turistica, situata al confine tra le regioni di Liguria, Emilia, Piemonte e Lombardia, quindi strategica: da qui si raggiungono in fretta Milano, Torino e Genova perciò c’è la bellezza di vivere in mezzo al verde tenendo a portata di mano le grandi città. Tant’è che in questo territorio esistono parecchie seconde case in alternativa alla zona laghi del nord o alla stessa riviera ligure.

Innamorata delle mie colline aspettavo il solito sguardo estasiato da parte del mio amico che, pur apprezzando il paesaggio, ha invece dichiarato candidamente: “Carino, sì…ma non c’è proprio niente…”

“Niente? Come non c’è proprio niente! – dico io – che cosa intendi per niente? Tutto questo bendidio lo chiami niente?”

“Beh…da noi…”

“Capisco, per voi piccioni metropolitani non avere intorno miriadi di negozi, palazzi, tram, metro, e automobili da scansare sui marciapiedi è come vivere in mezzo al nulla. Lo dice sempre Giacomo (nativo milanese) che, venendo dalla mamma in “campagna”, sente tanto la mancanza della puzza di smog, del grigiore plumbeo sopra la testa, e non riesce a dormire in mezzo al silenzio costellato soltanto dal sussurrar di foglie, svariati cinguettii e le rane dentro i fossi. Proprio il contrario di quel che succede a me quando mi reco in Milano dove, appena fuori dalla metro, sento il gusto di petrolio nello stomaco, mi vedo sporca e ho voglia di lavare le mani ogni minuto”.

Oggi, riflettendo su questo episodio, mi trovo a considerare nuovamente quanto sia soggettiva l’idea di tutto e niente, applicata allo stile di vita che amiamo condurre.

Un po’ per abitudine, un po’ per propensione naturale ciascuno trova gradevole un habitat che altri arrivano a detestare. Questo condiziona le nostre scelte in tanti settori, io per esempio anni fa ho rinunciato a un ottimo lavoro, preferendo la precarietà temporanea, pur di non dovermi spostare tutti i giorni a Milano e subire lo stress del pendolare già sperimentato nel periodo universitario ma senza i vincoli stretti indotti dal lavoro.

Sono nata in una cittadina con meno di quarantamila abitanti, da anni vivo tra piccoli paesi il più grande dei quali non arriva a cinquemila anime, la zona Oltrepo Pavese è rinomata per vini e ottima cucina (ma in Italia il buon cibo è una caratterista fissa dalle Dolomiti all’Etna, per fortuna). Come detto poco fa, nonostante il “niente” paventato dall’amico romano, il disagio non esiste perché a meno di dieci chilometri trovo una quantità tale di centri commerciali, città medio grandi, locali di svago e tutto quanto non ho sotto casa. Volendo cercare un incomodo posso lamentare l’obbligo di avere l’automobile perché anche qui, come del resto in tutta l’Italia, i mezzi pubblici sono carenti e a volte addirittura scadenti, ma questo è un malessere che viene subìto anche da chi vive nella grande città, quindi non ho alcun rammarico di cui dolermi, (almeno per i miei gusti personali).

In ogni caso considerare “niente” questo  Benché in modo bonario, mi ha un po’ turbata.

Il niente a parer mio può essere così

“0” 

 Ma questo è “bellezza”

Questo è il mio paesello visto dalla collina di fronte
Quella gialla è la mia casa 🙂

Mentre il tutto del mio amico

La metropoli

 Per me è casino da assaggiare con parsimonia

Insomma anche questa occasione il proverbio “non è bello ciò che è bello…” è quanto mai azzeccato.

9 pensieri riguardo “Tutto e niente (punti di vista)

  1. Come te sono abituato a vivere in una piccola città ed in periferia per giunta, circondato dalla campagna.Mi affaccio al balcone e vedo la città e sullo sfondo le montagne del Matese.Per lavoro vado anche per lunghi periodi ovunque e mi adatto ma…non potrei mai vivere in una grande città. Fino a 50mila è ancora vita, 100mila può essere un compromesso ma oltre per me diventa follia. Passare ore e ore in auto su raccordi e tangenziali o cercando parcheggio…per carità…come dici tu c’è a chi piace…contenti loro!😀

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