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Cemento armato

A distanza di pochissimi giorni tre grosse disgrazie si sono verificate nel nostro paese.

Dopo le tragedie dei braccianti morti nel Foggiano e l’esplosione sull’autostrada A 14, oggi è crollato il ponte Morandi a Genova.
Ho percorso quel ponte decine di volte, e ogni volta mi domandavo come facessero a vivere gli abitanti delle case, che stavano a pochi metri dai piloni di sostegno del viadotto, con le finestre rivolte verso un muro di cemento armato.
Me lo chiedevo perché io davanti alla finestra ho questo quadro

senza pensare a tutto il contorno di quel vivere: inquinamento acustico e atmosferico, le vibrazioni che scuotevano la casa e, soprattutto, il rischio che un ponte di tale importanza e portata potesse crollare.

Adesso qualcuno di loro non avrà neanche più quel cemento armato da guardare.

 

 

24 pensieri riguardo “Cemento armato

      1. Sinceramente, non ci si capacità di come chi ne aveva la responsabilità abbia potuto non occuparsene. È qualcosa di terribile che va contro ogni minimo buon senso. Non è solo incuria, ma deliberata scelta di fregarsene.

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  1. Bellissimo il paesaggio dalla tua finestra ma il lato estetico per un genovese non era l aspetto più rilevante (diverso discorso per la sopraelevata) tanto più che ricordava lontanamente ponti più artistici ed era una vitale essenziale rete di collegamento. Ora a Genova si torna indietro di 60 anni, l’Italia invecchia e non progredendo non puó che arretrare, tra corruzione, illegalità e burocrazia stagnante.

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